Lo stemma del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza di stanza al Forte Bramafam a fine 800

Una vista aerea del Bramafam negli anni 90

 

La caponiera del fosso e il padiglione truppa prima degli interventi di recupero

 
 

Ognuno di noi ha un sogno riposto da qualche parte, lasciato lì sopito nella speranza di poterlo realizzare. Parlo soprattutto di quei sogni ad occhi aperti, di quei pensieri oziosi che utiliziamo per staccarci da una realtà che a volte non è la nostra. Ed in questi casi più i sogni sono assurdi e più sono affrancanti.

Noi una di queste fantasie l'abbiamo realizzata, avere un forte e cercare di salvarlo.

A posteriori ripensando alle condizioni del Forte Bramafam più che un sogno può sembrare tutto una follia, una persona di buon senso non può altro che giudicare così quest'impresa. Forse sarebbe stato più saggio dedicarsi solo alla ricerca storica, tra archivi ed escursioni sui siti delle opere.
Ottenere l'affidamento del forte dal demanio non fu facile, spiegare perchè l'Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare voleva restaurare una fortificazione, spiegare il progetto ed i motivi del perchè volevamo recuperare il forte, riportarlo alle condizioni originali, ricollegarlo all'opera in caverna del Vallo Alpino sottostante, riallestire gli interni, farne un museo che illustrasse l'evoluzione dell'architettura militare tra ottocento e novecento: non è stato facile.

Ora sembrano quasi impossibili gli interventi che abbiamo realizzato, non ci si ricorda più di com'erano le condizioni originali. Forse tra qualche tempo, visti i lavori fatti, qualcuno si farà avanti per rubarci il nostro sogno, forse proprio uno di quelli che venivano a divellere le pietre del Bramafam. Ma non ci preoccupiamo, continuiamo ad andare avanti, pagando l'affitto per poter restaurare una cosa che non sarà mai nostra, lavorando e sognando quello che il "nostro" Bramafam potrà ritornare.

 

Pier Giorgio CORINO
Presidente dell'Ass. per gli Studi di Storia e Architettura Militare