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Associazione Nazionale per l'Istruzione Musicale


Prot. S/98/2503
Torino, 26 marzo 1998

Alla Segreteria Nazionale
U.N.A.M.S.
Roma

e, p. c.,
Al Ministro della P.I.
Roma

Al Presidente
della VII Commissione
Senato della Repubblica
Roma

Al Presidente
della VII Commissione
Camera dei Deputati
Roma

Al Capo Ispettorato
Istruzione Artistica
Roma

Alle Organizzazioni Sindacali

Al M° Luciano Fornero
Direttore
del Conservatorio 'G. Verdi'
Torino

Leggiamo con incredulità e stupore la vostra prot. 481 9/AI del 20/3/98 inviata al direttore del Conservatorio di Torino.

Stentiamo a credere che qualcuno (speriamo non un nostro collega) si sia sentito preoccupato dalla diffusione di un questionario (cosa, questa, normalissima in ambito universitario) volto a raccogliere dati per supportare una tesi di laurea sulla formazione musicale in Italia (finalmente!: era ora che ci si occupasse seriamente, dati alla mano, del problema, in un momento in cui tutti si occupano di "riformare" i Conservatori senza prima essersi minimamente domandati cosa sono e a chi e a cosa debbano servire).

Non vogliamo infatti supporre che qualche nostro collega abbia alcunché da temere dal fatto che si domandi agli allievi cosa pensano del funzionamento dei Conservatori, della qualità del servizio offerto, della preparazione e della disponibilità dei docenti, della adeguatezza dei programmi, delle motivazioni della loro scelta, delle loro prospettive di inserimento nel mondo del lavoro: dati, invece, che sarebbe interessantissimo conoscere, anche in vista di un loro proficuo utilizzo nel percorso di rinnovamento che i Conservatori, ci piaccia o no, stanno compiendo (applicazione del Contratto, autonomia, ecc. ecc.).

Stupisce invece che un Sindacato, in un momento delicatissimo per la situazione professionale presente e futura dei suoi rappresentati, abbia tempo da perdere per dare ascolto a "notizie" diffuse per sentito dire, da fonti anonime, nel più puro stile della delazione mafiosa.

Indigna, poi, che un qualunque soggetto esterno si permetta di interferire nella autonomia decisionale di un Direttore di Conservatorio, regolarmente eletto dalla stragrande maggioranza dei Docenti dello stesso, e da questi, oltre che da tutti gli organismi collegiali previsti dalle leggi e dal contratto, costantemente supportato.

Non sappiamo se essere stupiti, preoccupati, o semplicemente divertiti, della arroganza con cui la forza sindacale che più di ogni altra ha sostenuto, e sostiene, la dignità "universitaria" dei Conservatori prende una posizione così gravemente lesiva dell'autonomia di un Istituto di Alta Cultura, e proprio a proposito di una collaborazione da questo concessa a un Istituto di pari grado, la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino: con la quale ci auguriamo anzi che le collaborazioni si moltiplichino, per ridare ai nostri Conservatori quella dignità da tutti auspicata, e che i magniloquenti proclami dell'U.N.A.M.S. hanno solo contribuito a ledere, esponendoci con la loro pochezza dei contenuti al dileggio dei mezzi di comunicazione e del mondo della cultura.

p. il Consiglio Direttivo
Marco Ferrari


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