PROF. ANTONIO CALOSCI
DELEGATO U.N.A.M.S. PER LE MARCHE

REPLICA ALLA MISSIVA DEL SIG. GIRARDI


Una lapide al Sig. Girardi gliela fornirei davvero, non perché mi senta solidale con lui condividendone le idee, bensì perché con idee come le sue sicuramente si finirà un'altra volta per causare il naufragio della agognata legge di riforma, ovvero nella tomba.
Non so che interessi si possano avere nel volere ciò.
Resto come artista e concertista molto offeso dalla frase che testualmente riporto: "Certo, una volta insegnavano in questa gloriosa istituzione fior d'artisti e d'intellettuali, ma ora"? non ho elementi per sapere se il sig. Girardi in questa sua sfiducia prenda quale esempio se stesso. Se così, farebbe bene a non generalizzare! A me risulta un livello medio molto alto presente nei nostri conservatori e lo dico con cognizione di causa dovendomi confrontare quasi mensilmente sia come concertista che come docente con i colleghi delle Hochschule austriache e tedesche!
Che Girardi parli per se stesso e se necessario pianga il proprio livello, anche se sono convinto che sarà buono, essendo riuscito ad entrare in Conservatorio.
Mi chiedo anche se sappia leggere e capire l'italiano. Mi si spieghi dove è scritto che verranno chiusi i Conservatori nella proposta di legge ora approdata al Senato. Nella legge CHIARAMENTE si legge che il personale sarà pari ALMENO a quello attuale e che i Conservatori saranno quelli ora esistenti con possibilità di aumentarne addirittura il numero salvaguardando delle scuole pareggiate (ma attualmente non statali) che abbiano i requisiti per diventarlo.
Nella proposta di legge si danno ai Conservatori tutte le autonomie, comprese quelle didattiche, delle Università. Saremo noi a dover decidere i nuovi indirizzi e programmi.
Questo può far paura solo a chi o non è capace di farlo o ha l'interesse che le scuole private possano farlo a discapito dei Conservatori statali.
Poi desidero ricordare che in mancanza di questa legge siamo già di fatto secondarizzati dalla legge voluta da Bassanini che senza darci nulla di più di quanto già avevamo di fatto ci ha dato le stesse autonomie della secondaria. Ora senza copertura legislativa si rischia veramente un contratto da scuola secondaria. Se a Girardi sta bene, non può esserlo per il vero musicista.
Siamo in cima ad una vetta o si va avanti (la riforma) o si precipita irrimediabilmente indietro (la secondarizzazione, e allora si che avremo problemi occupazionali).
La legge tutela TUTTI i Conservatori perché TUTTI entreranno a far parte dell'ISDA.
Cosa ci faranno solfeggio o pianoforte complementare in strutture di livello universitario? La stessa cosa che ci fanno nelle corrispondenti strutture straniere, per esempio potrebbero servire come corso di alto livello per le ornamentazioni barocche (nuovo indirizzo strumentale) o per l'indirizzo didattico (strumentale) quello che dovrà forgiare i nuovi insegnanti presso le istituende (si spera) scuole secondarie musicali.
Se il Direttore del Conservatorio di Venezia, cui va tutta la mia stima sia come artista che come "pensatore", si è rivolto all'U.N.A.M.S. è solo perché gli altri sindacati, che nei conservatori praticamente rappresentano solo se stessi, hanno sempre fatto di tutto per ammazzare queste istituzioni. Ora io sono iscritto all'U.N.A.M.S. ma anni fa ero iscritto alla CGIL da cui fui costretto a fuggire perché mi trattava alla stessa stregua di un qualsiasi professore della secondaria, non capendo le esigenze di una scuola atipica. Non mi difendeva e un sindacato deve difendere i suoi iscritti e l'istituzione cui appartengono.
Non è un caso se l'U.N.A.M.S. nei Conservatori e nelle Accademie ha una rappresentatività di quasi il 70%.
Non è un caso che, pur attingendo iscrizioni solo nel comparto artistico, è uno dei 5 sindacati più rappresentativi.
Si, il Direttore del Conservatorio statale di Musica di Venezia ha fatto bene ad ignorare gli altri sindacati, tanto non capirebbero.
Spero che tutti voi ed il sig. Girardi abbiate la pazienza di leggere i miei commenti alla legge di riforma che vi invio come attach.

Prof. Antonio Calosci

Ancona, sabato 17 gennaio 1998.


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