Il TEATRO DELL’ANGOLO
Teatro Stabile d’Innovazione per Ragazzi e Giovani
presenta
PINOCCHIO CIRCUS


Uno spettacolo di
Nino D’Introna

Interpreti
Pasquale Buonarota
Barbara Cinquatti
Alessandro Pisci

Musiche di
Giorgio Li Calzi

Scenografia di
Elisabetta Ajanì

Consulenza tecnica di
Milo Morachioli

Costumi di
Elena Gaudio e
Roberta Vacchetta

Creazione luci di
Andrea Abbatangelo

Fonica di
Roberto Antonello

Luci di
Agostino Nardella



Pinocchio, e con lui il naso che cresce a dismisura, è diventato il simbolo della menzogna. Questo burattino di legno che incontra il mondo e le sue insidie è, in realtà, un piccolo essere alla ricerca della "verità". Come vittima sacrificale, Pinocchio viene spinto in un viaggio iniziatico dove le menzogne degli altri servono ad imbrigliarlo nelle sue stesse bugie. Insomma, un viaggio nel teatro della vita (dove buoni e cattivi talvolta si confondono), che disegna quadri comici, grotteschi e crudeli. Clowns, inservienti del circo e animali da esibizione diventano apparizioni oniriche che rendono il viaggio di Pinocchio simile a un’odissea o a un’avventura da girone dantesco. Nel romanzo di Collodi, il burattino si trova per ben due volte a "recitare" suo malgrado: nel fantasioso teatro dei burattini e in un metafisico circo degli asini. Questi luoghi rumorosi e colorati ci sono parsi il punto di partenza ideale per una lettura fedele ma non tradizionale del racconto.

Abbiamo per circa trent’anni esplorato l’universo dell’infanzia e dell’adolescenza in rapporto diretto con il pubblico o con autori contemporanei; ora proponiamo l’elaborazione di un classico, anzi, il Classico per l’infanzia (ma non solo!), poiché in questo troviamo oggi letture e percorsi aderenti ad un mito collettivo più attuale che mai. Una società che, come la nostra, vive sempre più di apparenza e di finzione, (arrivando a "spettacolarizzare" l’individuo sottoponendolo alla fiera della macchina della verità), è un terreno fertile per rimettere in gioco la storia di un burattino che, imparando a non mentire, diventa bambino.

Come Franti che nel libro "Cuore" ride e irride chi lo vuole tenere buono, privarlo della sua fantasia e della sua infanzia, così anche Pinocchio ha bisogno d’essere liberato da qualche filo ingiallito che gli impedisce di correre e saltare verso una nuova vita, quella vita che le giovani generazioni spesso reclamano urlando: "spericolata".

Nino D’Introna