Il TEATRO DELL’ANGOLO
Teatro Stabile d’Innovazione per Ragazzi e Giovani
presenta
Orsetti


Ideazione,
movimenti coreografici,
concezione visiva e
selezione musicale

Mariachiara Raviola

In collaborazione con
Vanni Zinola e
Erica Guarino

Consulenza Registica di
Nino D’Introna

Consulenza per i Costumi di
Elena Gaudio e
Roberta Vacchetta

Sartoria
Maria Cipresso

Collaborazione Tecnica di
Beppe Bertolotto

Si ringrazia per la Consulenza Pedagogica il
Centro Studi Teatro Ragazzi
"Gian Renzo Morteo"

Con
Vanni Zinola e Erica Guarino

 


I tempi cambiano, i giocattoli dei bambini si trasformano con le mode e la tecnologia, ma i bimbi di oggi, come quelli di ieri, si affezionano in modo speciale a quel peluche, a quella bambola, a quell’oggetto morbido, con cui affrontano le prime avventure della vita, dando vita ad una relazione affettiva e sociale intensa e significativa.

Inizia così il gioco simbolico o di finzione, di grande importanza per lo sviluppo cognitivo ed emotivo, in cui il mondo immaginario del bambino ha libero sfogo e in cui è possibile scoprire il primo gioco teatrale, la prima assegnazione delle parti o la prima scoperta dei ruoli; quel pupazzo scelto chi sa perché e fra quanti altri, solo lui, unico ed insostituibile, sa trasformarsi all’occorrenza in cucciolo impaurito da proteggere, in eroe imbattibile, in furfante da sgridare, in compagno di sogni e paure della notte.

Sulla base di tali considerazioni, dalla lettura stimolante di "In principio era l’Orsacchiotto" di Tilde Giani Gallino (Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1996), dalle sperimentazioni dello spettacolo in fase di creazione e dai laboratori sul tema dell’Oggetto Transizionale di Winnicot nelle Scuole per l’Infanzia, dalle reazioni e dai disegni dei bambini, è nato Orsetti, spettacolo offerto a un pubblico di fanciulli accompagnati a teatro dai loro peluches.

Intanto, in uno scenario essenziale, avvolti da una musica giocosa ed intrigante, gli attori-danzatori insieme agli Orsetti danno vita ad un mondo, dove, come nei pensieri e nei giochi dei bambini, l’azione segue una logica propria, fantastica e ricca di colpi di scena, capace di evocare al tempo stesso momenti quotidiani e sensazioni magiche ed archetipe di calore, effetto e fantasia.

Orsetti potrebbe essere definito come uno spettacolo di teatro-movimento dove la parola è poco presente se non in forma di gramelot, filastrocca o esclamazione onomatopeica e dove, pur mantenendo la naturalezza del gesto e dell’espressione, le azioni sono inserite all’interno delle frasi musicali.

In un certo senso si potrebbe fare un paragone con il cinema muto che, proprio per quel linguaggio semplice e quotidiano, lieve ed ironico, riconoscibile e comune, continua a far sorridere adulti e bambini di diversa origine e cultura.