La spirale

Spirale

La spirale o dispositivo intrauterino (IUD) è un piccolo oggetto di varie forme, lungo circa cm 4 con peso di pochi grammi su cui è avvolto un filo di rame, che viene introdotto nella cavità uterina  

Come agisce

I meccanismi di azione sono molteplici e non del tutto chiariti. Si può comunque dire che l'azione della spirale è collegata a modeste modificazioni locali della mucosa uterina, capaci - insieme a variazioni funzionali delle tube - di disturbare il processo di fecondazione e/o di annidamento dell'uovo.

A ciò si aggiunge, nelle spirali al rame, una riduzione della capacita fecondante degli spermatozoi.

Un recente studio condotto per conto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dimostrato che il più frequente meccanismo di azione della spirale è quello di prevenire la fertilizzazione dell'uovo, e perciò funziona più come contraccettivo che come miniabortivo.

Come si usa

La spirale deve essere applicata e rimossa da un medico. Non occorre anestesia. Gli ultimi giorni del flusso mestruale sono il periodo migliore per l'applicazione, sia perché il collo dell'utero è un poco dilatato, sia perché la donna è certa di non essere incinta.

La spirale è particolarmente indicata nelle donne che hanno già avuto figli. 

Dopo un parto la spirale potrà essere inserita quando, a distanza di 30-40 giorni, si riscontrerà il ritorno dell'utero alle sue normali condizioni di tono e volume.

Tutte le spirali hanno un filo terminale che fuoriesce dal collo dell'utero, per 3 o 4 cm, in modo che la donna stessa, specialmente dopo ogni mestruazione, possa agevolmente controllare la presenza dello IUD, introducendo un dito in vagina e ricercando il filo sul collo dell'utero. Infatti, I'espulsione spontanea dello IUD avviene più spesso nel periodo mestruale e nei primi mesi di uso del metodo.

L'uso della spirale nelle donne che non hanno mai partorito può provocare disturbi simili ai dolori mestruali, che tendono a regredire dopo i primi 2 o 3 mesi.

Le prime mestruazioni dopo l'applicazione dello IUD sono spesso più abbondanti e ci possono essere delle piccole perdite tra una mestruazione e l'altra. Sono molto rari i casi di disturbi, tali da rendere necessaria la rimozione della spirale (5% circa).

Prima di inserire lo IUD è necessario fare una visita ginecologica accurata ed un pap-test.

Allo stato attuale delle ricerche è da escludere che lo IUD provochi tumori.

Chi non la deve usare

Le infiammazioni dell'apparato genitale controindicano l'applicazione dello IUD, mentre non è una controindicazione l'utero retroflesso o un precedente parto cesareo.

Perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni richiedono accertamenti ed una eventuale terapia prima dell'applicazione.

Sicurezza

Lo IUD è uno dei metodi contraccettivi più efficaci (98-99%).

Poiché esiste la possibilità di un'espulsione parziale o totale inavvertita, la donna dovrebbe imparare ad accertare da sola la presenza dello IUD, soprattutto dopo ogni mestruazione. Occorre pertanto insegnare alla donna come individuare il collo dell'utero e l'orifizio esterno da cui fuoriesce il filo terminale della spirale.

E' opportuno sottoporsi ad una visita di controllo dopo il primo, il terzo e il sesto mese di uso e successivamente ogni sei mesi.

Lo IUD può essere usato per diversi anni; i dispositivi intrauterini medicati con rame vanno sostituiti seconda del tipo ogni 2, 3 o 5 anni. Dopo la rimozione, in genere si può introdurre un nuovo IUD nella stessa seduta.

Se una donna rimane incinta con la spirale inserita e decide di portare avanti la gravidanza, lo IUD può essere rimosso entro la 12a settimana per ridurre il rischio di un aborto con infezione, ma - se viene lasciato nell'utero - non provoca malformazioni al prodotto del concepimento.

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