Sacri Monti

 

Verso la metà del XV secolo, la mutata situazione politica determinò il cambiamento della geografia dei pellegrinaggi devozionali e penitenziali. Infatti la caduta di Costantinopoli sotto l’Impero Ottomano (1453) e l’avanzata dei musulmani rendevano sempre meno realizzabili quei pellegrinaggi che durante il Medioevo avevano avuto come mete tradizionali la Terra Santa, Gerusalemme, Roma. Si configurava pertanto una nuova geografia religiosa e culturale dagli ambiti territoriali più ristretti. Si inserisce in questo contesto la prima fase di costruzione del Sacro Monte di Varallo,  riproduzione dei Luoghi Santi della Palestina.

Promotore e fondatore del primo Sacro Monte fu il francescano padre Bernardino Caimi che, di ritorno dalla Palestina dove l’ordine dei Francescani era deputato alla custodia dei Sacri Luoghi, ideò di ricreare sulla sommità del monte che domina Varallo i Luoghi  Santi d’Oriente, attraverso un percorso segnato da 45 cappelle che evocano la passione e la morte di Cristo “perché veda Gerusalemme chi in Palestina non può andare".

I Sacri Monti piemontesi vengono quindi edificati secondo il seguente percorso storico-geografico: 1. Sacro Monte della “Nuova Gerusalemme”, Varallo Sesia (Vc), 1486; 2. Santuario-Sacro Monte di Maria Assunta, Crea (Al), 1589; 3. Sacro Monte di San Francesco, Orta (No), 1591; 4. Sacro Monte di San Carlo, Arona (No), 1614; 5. Santuario-Sacro Monte della Beata Vergine di Loreto, Graglia (Bl), 1616; 6. Santuario-Sacro Monte della Vergine Nera, Oropa (Bl), 1620; 7. Santuario-Sacro Monte di Sant’Anna, o di Santa Maria delle Grazie, Montrigone (Bl), 1631; 8. Santuario-Sacro Monte della Santissima Trinità, Ghiffa (Vb), 1647; 9. Santuario–Sacro Monte di San Giovanni, Andorno (Bl), 1654; 10. Sacro Monte Calvario, Domodossola (Vb), 1656; 11. Santuario-Sacro Monte di Nostra Signora di Belmonte, Valperga (To), 1712; 12. Santuario-Sacro Monte dei Piloni, Montà d’Alba (Cn), 1775. 

In generale, la struttura dei Sacri Monti consente di identificarne due tipologie ricorrenti: una, che prevede un forte coinvolgimento dell’ambiente circostante  (Varallo, Oropa), e l’altra, che appare più slegata, chiusa nel perimetro dell’area definita dalla vegetazione (Crea).

 


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