Concetti fondamentali nella politica sulla disabilità

(concetti espressi nel Programma di Azione Mondiale riguardante le Persone disabili e sui quali sono state elaborate le norme espresse nelle Regole standard delle Nazioni Unite per l'eguaglianza di opportunità delle persone handicappate del 20.12.1993)

Disabilità e handicap

Prevenzione

Riabilitazione

Realizzazione delle pari opportunità

 

 

 

Disabilità e handicap

Il termine "disabilità riassume un gran numero di limitazioni fisiche di diverso tipo che esistono in, ogni popolazione in tutti í Paesi del mondo. La gente può essere disabile per impedimenti fisici, intellettuali o sensoriali, per malattie o per infermità mentale. Tali impedimenti, condizioni o malattie, possono essere permanenti o transitorie.

Il termine "handicap" significa la perdita o la limitazione delle opportunità di prendere parte alla vita della comunità ed un livello eguale a quello degli altri. Descrive l'incontro tra la persona con una disabilità e l'ambiente. Il fine di questo termine è di focalizzare l'attenzione sulle deficienze nell'ambiente e in molte attività organizzate della società per esempio, l'informazione, la comunicazione e l'educazione, che impediscono alle persone con disabilità di partecipare ad esse in egual misura.

L'utilizzazione dei due termini "disabilità" e "handicap", secondo la definizione dei paragrafi di cui sopra, deve essere considerato alla luce della storia moderna della disabilità. Durante il 1970 ci fu una grande reazione da parte dei rappresentanti delle organizzazioni di persone con disabilità e dei professionisti del settore della disabilità contro la terminologia in uso in quel tempo. I termini "disabilità" ed "handicap" venivano spesso utilizzati in un modo non chiaro e che creava confusione, fornendo scarse indicazioni per la politica decisionale e per l'azione politica. La terminologia rifletteva un approccio clinico e diagnostico, che ignorava le imperfezioni e le deficienze della società circostante.

Nel 1980, l'Organizzazione Mondiale per la salute adottò una classificazione internazionale dei danni, disabilità e handicap, che suggeriva un approccio più preciso e al tempo stesso più relativistico. La Classificazione internazionale dei Danni, Disabilità, e Handicap (Organizzazione Mondiale per la Salute, Classificazione Internazionale dei Danni, della Disabilità e dagli Handicap: Un manuale di classificazione relativo alle conseguenze delle malattie) fa una chiara distinzione tra "danno", "disabilità" e "handicap". Questa è stata usata diffusamente in aree come la riabilitazione, l'educazione, la statistica, la politica, la legislazione, la demografia, la sociologia, l'economia, e l'antropologia. Alcuni degli utilizzatori hanno espresso la preoccupazione che la Classificazione, nella sua definizione del termine "handicap", può essere ancora considerata troppo concentrata sull'individuo, e può non chiarire adeguatamente l'interazione tra le condizioni o le aspettative della società e la capacità dell'individuo.

Questa ed altre preoccupazioni espresse dagli utilizzatori durante questi 12 anni della sua pubblicazione, si tradurranno in imminenti revisioni della Classificazione.

Il risultato dell'esperienza accumulata nella attuazione del Programma di Azione Mondiale e nella discussione generale svoltasi durante il Decennio delle Persone Disabili delle Nazioni Unite è stato un approfondimento della conoscenza e un'estendersi della comprensione nei riguardi delle questioni riguardanti la disabilità e della terminologia adoperata. La terminologia attuale riconosce la necessità di rivolgersi tanto ai bisogni individuali (come la riabilitazione e degli ausili tecnici) quanto alle deficienze della società (i vari ostacoli a una piena partecipazione alla vita nella società).

 

Prevenzione

Il termine "prevenzione" significa un azione indirizzata a prevenire il manifestarsi di danni fisici, intellettuali, psichici o sensoriali (prevenzione primaria) o a prevenire che i danni causino una limitazione fisica permanente o disabilità (prevenzione secondaria). La prevenzione può includere molti diversi tipi di azione come ad esempio l'assistenza medica, l'assistenza prenatale e postnatale, l'educazione alimentare, campagne per la immunizzazione contro malattie contagiose, misure per controllare le malattie endemiche, regolamenti di sicurezza, programmi per la prevenzione di incidenti in differenti ambienti, compresi inoltre una strutturazione degli ambienti di lavoro che prevenga il conseguimento di disabilità o malattie, e la prevenzione della disabilità dovuta all'inquinamento dell'ambiente o a conflitti armati.

 

Riabilitazione

Il termine "riabilitazione" si riferisce ad un processo attraverso il quale si vuole mettere le persone con disabilità in grado di raggiungere e mantenere il loro livello funzionale ottimale sia fisico che sensoriale, che intellettuale, psichiatrico e/o sociale, fornendo loro gli strumenti per cambiare le proprie vite attraverso un maggior grado di indipendenza.

La riabilitazione può includere misure per creare o ristabilire delle funzioni, o per compensare la perdita o l'assenza di una funzione o una limitazione funzionale. Il processo di riabilitazione non implica delle cure mediche iniziali. Comprende un'ampia gamma di provvedimenti e attività dalla riabilitazione più generale e di base, ed attività indirizzate al raggiungimento di risultati specifici, per esempio la riabilitazione vocale.

 

Realizzazione delle pari opportunità

Realizzare le "pari opportunità" significa rendere possibile un processo attraverso il quale le differenti società e i diversi ambienti, così come i servizi, le attività, l'informazione e la documentazione, siano resi accessibili a tutti, specialmente alle persone con disabilità.

Il principio dell'uguaglianza dei diritti implica che i bisogni di ognuno e di tutti gli individui sono di eguale importanza, che questi bisogni devono diventare il fondamento per la pianificazione delle società e che tutte le risorse vanno impegnate in modo tale da assicurare che ogni individuo abbia le stesse opportunità per partecipare.

Le persone con disabilità sono membri della società e hanno il diritto di rimanere all'interno delle loro comunità. Esse dovrebbero ricevere il sostegno di cui hanno il bisogno all'interno delle ordinarie strutture per l'educazione, la salute, l'impegno e i servizi sociali.

Quando le persone con disabilità acquisiscono uguali diritti, dovrebbero anche avere uguali doveri. Quando questi diritti saranno acquisiti, le società dovranno accrescere le loro aspettative verso le persone con disabilità. Come parte del processo per le pari opportunità, bisognerebbe provvedere affinché le persone con disabilità assumano la loro piena responsabilità come membri della società.

Tratto da: A'LOGON N. 40 - 1998