C’è un giudice a
Pinerolo !
Il tribunale di Pinerolo si trova nella parte alta della città.
Sembra quasi, con la sua posizione, affermare la differenza rispetto a palazzi di
giustizia più importanti e centrali. Un esempio di orgogliosa modestia.
Recentemente si è conquistato una fama nazionale, non so
quanto gradita ma serenamente accettata, per aver riconosciuto ai singoli delegati delle
RSU il diritto di indire assemblee sindacali sia all'interno della singola scuola che in
altri locali.
Proprio nel pinerolese, infatti, si è dato uno scontro su
questa materia, scontro che ha visto, da una parte, la CUB Scuola e, dall'altra diversi
Dirigenti Scolastici, il MIUR, CGIL-CISL-UIL (soprattutto la CGIL).
Uno scontro sicuramente impari ma che ha avuto, ad oggi, esiti
favorevoli alla CUB Scuola.
I termini di questo scontro, dal punto di vista giuridico, sono
semplici. Lo Statuto dei lavoratori riconosce ai rappresentanti sindacali (RSA) il diritto
di indire assemblee. L'accordo quadro per la costituzione delle RSU nel pubblico impiego
estende ai singoli delegati RSU i diritti degli RSA. Con l'ultimo contratto CGIL-CISL-UIL
hanno preteso di stabilire che le assemblee possono essere indette o dai sindacati che ne
hanno titolo (loro stessi più SNALS e Gilda) o dalla RSU nel suo complesso ed a livello
di singola scuola.
Dal punto di vista sindacale, è evidente l'interesse dei
sindacati di stato a garantirsi il monopolio dei diritti ed a impedire ai delegati RSU di
svolgere compiti diversi da una, limitata, contrattazione a livello di istituto. Il
modello è semplice: il sindacato istituzionale contratta, le RSU gestiscono, come
possono, i contratti nelle singole scuole. In altri termini, i delegati devono restare
figli di un dio minore.
È, fra l’altro, interessante notare che la stessa CGIL che
pretende di opporsi al tentativo del governo di abolire l'articolo 18 dello statuto dei
lavoratori non ha alcun problema a fare strame dello stesso statuto quando ritiene di
avere interesse a negarne il valore.
La Federazione Provinciale di Torino della CUB Scuola, di
fronte al rifiuto di alcuni Dirigenti Scolastici del pinerolese di concedere le assemblee
su richiesta delle singole RSU si è rivolto alla magistratura del lavoro ed ha visto una
causa che ha avuto un rilevo nazionale sia nel comparto scuola che nell’assieme del
pubblico impiego.
I Dirigenti Scolastici del pinerolese, con l’appoggio della
CGIL Scuola, hanno lanciato un’offensiva contro la CUB Scuola con comunicati, raccolte
di forme, pressioni sull’amministrazione.
È interessante rilevare che, nella provincia di Torino, un
elevatissimo numero di Dirigenti Scolastici è iscritto alla CGIL scuola, cosa che rende
ragionevole ritenere che esista un vero e proprio gruppo di pressione interno a questo
sindacato. Non casualmente la CGIL si è mossa con determinazione a sostegno della sua
guardia pretoriana. D’altro canto i Dirigenti Scolastici che assumono, di norma,
atteggiamenti liberticidi sono, sin troppo spesso, quelli che aderiscono a questo
sindacato.
Insomma, una vicenda intricata, apparentemente vi è uno
scontro fra CUB Scuola e Dirigenti Scolastici con il MIUR schierato a loro sostegno, in
realtà il MIUR opera al servizio di CGIL-CISL-UIL nonostante, formalmente, vi siano
contrasti fra ministero e sindacati di stato.
Basta pensare che, immediatamente dopo la firma dell’accordo
del 4 febbraio su scuola e pubblico impiego, accordo che ha ribadito il regime di
concertazione tradizionale, il MIUR ha pubblicato una nota contro il diritti dei delegati
di indire le assemblee e contro i giudici che hanno dato ragione alla CUB Scuola e questa
nota è stata immediatamente pubblicata sul sito della CGIL Scuola. Un buon esempio di
continuità (del peggio) nel cambiamento (in peggio) del quadro sociale generale.
Il MIUR ha fatto opposizione contro la sentenza di Pinerolo. Vi è una
considerazione da fare a questo proposito, mentre il sindacato di base, quando affronta il
terreno legale, deve affrontare ingenti spese, l’amministrazione scarica le sue spese
sulla spesa pubblica con l’effetto paradossale che noi paghiamo sia che perdiamo sia che
vinciamo le spese legali. Soprattutto, in questo modo l’amministrazione può trascinare
i processi all’infinito nella speranza che quello che un giudice ha negato le sia
concesso da un altro giudice.
Il
processo del 2 maggio si è svolto in maniera parzialmente diverso rispetto a quello
precedente.
In
quel caso erano presenti i due dirigenti scolastici direttamente coinvolti, vari altri
dirigenti scolastici, il loro luogotenenti e una massa di funzioni obiettivo ed RSU CGIL
che tifavano per i due eroi della lotta al sindacalismo indipendente e di base.
Ieri
c’era solo il DS Manavella dell’Istituto Comprensivo di Cavour, l’avvocato dello
stato per la controparte e il sottoscritto, un altro collega del sindacato, il
coordinatore della CUB di Pinerolo ed il nostro avvocato per la CUB Scuola.
Il
pretore che doveva esaminare il caso era un signore robusto e bonario che sembrava ben
preparato sull’argomento. Il procedimento è stato celere. L’avvocato dello stato ha
esibito un paio di sentenze, una fuori argomento e l’altra, della pretura del lavoro di
Lucca che da torto ai Cobas Scuola in una causa sulla stessa materia. Noi abbiamo
consegnato due sentenze, una della Pretura di Civitavecchia e l’altra di quella di
Milano che danno ragione alle RSU. In particolare, la sentenza di Civitavecchia è
interessante e ben costruita dal punto di vista giuridico mentre quella di Lucca è
decisamente di qualità discutibile.
Vengo
a sapere che la Pretura di Pinerolo non riceve “Diritto&Lavoro”, la rivista di
diritto del lavoro legata alla CUB e alla quale tanto impegno viene dedicato. Mi annoto
che è necessario mettere in indirizzario anche questo tribunale. Un ennesimo esempio dei
limiti del nostro lavoro sindacale, d’altro canto non ha senso prendersela troppo.
Faccio
un paio riflessioni fra me e me:
·
non credo che la cosa abbia avuto
un’incidenza eccessiva sull’esito della causa ma il fatto che l’avvocato dello stato
abbia fatto riferimento alle pressioni che l’amministrazione ha subito dopo la prima
sentenza di Pinerolo non sembra aver ben disposto il giudice. Al di là delle intenzioni
dell’avvocato, questa notazione è apparsa come una pressione indebita;
·
il DS Manavella insite sulla posizione
assurda presa dai DS del pinerolese e cioè sulla tesi che noi non avremmo dovuto
denunciare loro visto che essi hanno solo applicato il contratto. Essolui non sembra
nemmeno prendere in considerazione l’idea che un dirigente abbia delle resposnsabilità
e debba assumersele quando vi sono accordi fra di loro contraddittori e, peggio, accordi
che vanno contro la legge. Evidentemente ha un’idea della dirigenza tutta sua, se ne
apprezzano i vantaggi e se ne rifiutano i prezzi.
Comunque, il giudice conferma la prima sentenza e fa rilevare
che la posizione dell’amministrazione e dei DS non ha alcun fondamento giuridico.
Esaurita la parte formale del processo e mentre ci salutiamo,
Manavella dichiara la sua stima per la magistratura ma anche il suo dissenso. A questo
punto, il giudice, non so se infastidito o impietosito, liquida le sue considerazioni
informandolo che se ci ha dato ragione non è stato certo per una presa di posizione
politica e che, anzi, lui è un uomo di destra che, semplicemente, ha applicato la legge.
Una lezione, probabilmente inutile, per un DS “democratico” che, sembrerebbe
senza nemmeno rendersene conto, si è schierato per un sindacato contro l’altro andando
ben al di là delle sue attribuzioni.
E ora?
Naturalmente questa vittoria legale non chiude la questione. CGIL-CISL-UIL
probabilmente insisteranno nella loro scelta, il MIUR continuerà a porsi al loro servizio
ecc..
Vale
comunque la pena di festeggiare la vittoria. Per riprendere una fase famosa, c’è un
giudice a Pinerolo.
Cosimo
Scarinzi