a cura di Silvia Pochettino
Riduci lo spreco e finanzi la solidarietàAlcune delle tecnologie che vi proponiamo sono state selezionate grazie al paziente
lavoro di ricerca e di studio condotto per diversi anni dalla Libera Università di
Alcatraz, centro di ricerca e sperimentazione fondato da Jacopo Fo nei pressi di Perugia (www.alcatraz.it). Dallo yoga demenziale
alle tecnologie ambientali, Alcatraz realizza una serie di seminari di formazione con
esperti di tutto il mondo, sperimentando in loco le proposte (sul prossimo numero di
VpS ci sarà un reportage dettagliato sulla loro esperienza). Ad esempio, per
arrivare alla scelta dei pannelli solari ha organizzato, un anno fa, un convegno con
specialisti di pannelli solari, termotecnici, bioarchitetti, mentre un primo gruppo di
circa 70 persone dell'associazione Paea (Progetti alternativi per l'energia e l'ambiente, www.paea.it) interessate a installarli
presentava le domande e le esigenze dell'utente. Si sono poi confrontate prestazioni
tecniche, tempi di garanzia, prezzi dei vari prodotti in commercio, affidabilità ed
eticità dei produttori. |
L'allarme è scattato da tempo. Secondo l'ultimo rapporto Onu su popolazione e clima, 2,1 miliardi di persone, già nel 2000, erano prive di acqua sufficiente per i bisogni domestici. L'emergenza acqua è diventata evidente anche in molte regioni d'Italia. Per contro, il nostro consumo è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi decenni, aumentando le disparità. Un nordamericano ne usa in media 600 litri al giorno, un africano 30 (mentre la soglia minima fissata dall'Onu per servizi igienici, consumo personale, cucina e bisogni connessi è di 50 litri). Ci aspetta un mondo sempre più assetato. Prepariamoci.
Rubinetti più efficienti
Riduci del 50% il consumo di acqua calda e fredda dei rubinetti e della doccia
mantenendo inalterato il flusso. E' sufficiente inserire i riduttori di flusso. In
particolare quelli Eco, da noi selezionati, sono dotati non solo di una valvola
di riduzione e retina spaccagetto, che miscela aria e acqua, ma anche di un dispositivo di
ottimizzazione del getto che imprime all'acqua un movimento vorticoso. Insomma un
"frappé" d'acqua che produce un getto altrettanto efficace e ricco con la metà
dell'acqua comunemente utilizzata. I riduttori Eco, che offrono due anni di garanzia, sono
costruiti in una speciale resina che non viene intaccata dal calcare, e si avvitano
semplicemente al lavandino. Nella doccia o nei rubinetti che non consentono di avvitare,
vanno inseriti direttamente nel flessibile. Si tratta di svitare il flessibile, inserire
il riduttore e riavvitare il tutto. Un'operazione che qualunque hobbista o idraulico può
fare in pochi minuti. Il costo di un riduttore semplice da lavandino è di 3,50 euro,
quelli speciali per doccia e flessibili vengono 17,40 euro, il pacchetto 3 semplici + 1
speciale è offerto a 24,60 euro, 5 semplici + 2 speciali a 45 euro. Ridurre del 50% il
consumo d'acqua dei rubinetti significa ridurre del 20-30% il consumo totale (sono esclusi
gli sciacquoni, le lavatrici e i bagni in vasca che costituiscono una buona percentuale di
consumo). Ciò significa che i riduttori pagano il loro costo in pochi mesi e il risultato
è triplo: dimezzi il consumo d'acqua, diminuisci il combustibile necessario per scaldarla
e l'energia per pomparla fino a casa tua. Questi dispositivi sono stati testati da
Legambiente dell'Emilia Romagna che li ha fatti adottare in 150 alberghi della riviera (www.legambienteturismo.it) e
dalla Asl di Napoli (via don Bosco 4/f, Napoli). I due progetti hanno ottenuto un
risparmio idrico medio del 20% e un analogo risparmio di gas.
Addio bottiglie
Smetti di comprare acqua in bottiglia e rivaluta il tuo rubinetto. Un semplice
filtro sotto il lavello permette di avere acqua biologicamente pura e buona di gusto
perché liberata dal cloro. Evitando così di ricorrere all'acqua in bottiglia, spesso
meno pura di quella dell'acquedotto perché poco controllata (diverse ricerche di Altroconsumo
hanno dimostrato maggiore presenza di elementi nocivi nelle più famose acque in
bottiglia), oltre che costosa e inquinante per l'enorme quantità di bottiglie da
riciclare. Il costo di un impianto per dimensioni familiari, che consiste in un cilindro
(di circa 30 cm di altezza e 10 di diametro) sotto il lavello e di un piccolo rubinetto
parallelo, è di circa 200 euro, ammortizzabili in pochi mesi grazie al risparmio sulle
bottiglie. Il filtro va poi sostituito ogni sei mesi circa, con una spesa di 40 euro.
Sono possibili anche impianti più complessi, che prevedono la produzione di acqua gasata.
Gli impianti di riscaldamento e i condizionatori d'aria sono tra i maggiori
responsabili dell'inquinamento atmosferico urbano.
L'esperienza degli interventi per la riduzione delle emissioni, portati avanti negli
ultimi decenni da città come Los Angeles e Chicago, ha dimostrato che un abbassamento del
10% della tossicità dell'aria produce immediatamente una diminuzione del 30% delle
patologie più diffuse provocate dall'inquinamento (malattie respiratorie e cardiache,
leucemie, asma) trasformandosi, alla fine, in un vantaggio economico per le stesse
amministrazioni e per i cittadini.
Caloriferi efficienti
Riduci del 10% la perdita di calore dei caloriferi posti lungo le pareti che
danno sull'esterno della tua casa. Si tratta di un microintervento che consiste
nell'inserire un foglio di materiale isolante, termoresistente, atossico e ignifugo tra il
calorifero e il muro. In questo modo il calore non si disperde lungo le pareti e resta in
casa. L'efficienza del piccolo intervento aumenta notevolmente in caso di muri non
coibentati a sufficienza.
Costo dei pannelli, che possono essere inseriti manualmente da chiunque, 45 euro per ogni
metro quadrato di calorifero.
Doppi vetri termici
Riduci la dispersione di calore attraverso doppi vetri termici. I doppi vetri
ospitano un'intercapedine tra i due strati in cui si trova aria secca, che permette di
ridurre la dispersione di calore verso l'esterno. Le proprietà isolanti delle vetrocamere
possono essere potenziate inserendo un gas all'interno (si parla allora di vetrocamere a
bassa emissività con gas isolante). Comunque sia si ottengono risultati notevoli.
Un'indagine di Altroconsumo di aprile 2002 (n°148) dimostra che in 15 anni in
una casa riscaldata a gasolio si risparmia per ogni finestra sostituita (al netto
dell'investimento iniziale per acquisto e installazione) 472 euro per il doppio vetro
normale, 553 per quello a bassa emissività.
Siamo in contatto con una ditta che lavora in Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia. In
tutto il resto d'Italia può intervenire per installazioni superiori a 100 metri quadri.
Il costo è di 75 euro al metro quadrato. Può realizzare anche gli infissi.
Da ricordare! Fino alla fine del 2002 chi paga l'Irpef ha diritto a una detrazione del 36%
in 10 anni dell'importo speso per ristrutturazioni della casa, tra cui l'installazione dei
doppi vetri, purché riguardi l'intero stabile e non solo un appartamento.
Dal gasolio al metano
Gli impianti di riscaldamento alimentati a olio combustibile sono molto più
inquinanti di quelli a metano. Uno studio della regione Lombardia indica che nelle zone
"critiche", cioè Milano, Varese, Como e Bergamo, il metano rifornisce circa il
60% degli impianti provocando il 3% delle emissioni di micropolveri sul totale delle
emissioni civili; il gasolio con il 32% provoca il 19% delle emissioni; l'olio con 8% ne
provoca il 22%. Per questo la Regione Lombardia ha stanziato 3 milioni di euro di
contributi per chi provvederà a trasformare a metano il proprio impianto. E' previsto un
contributo di 15 euro per Kw (che equivale a circa il 30 % dei costi di trasformazione),
destinato agli impianti di potenza superiore ai 35 Kw, corrispondente - circa - alla
potenza di un impianto di un piccolo condominio di 4 appartamenti. Il contributo massimo
concesso è di 40.000 euro.
Chi può fare domanda? Tutti, cittadini e aziende, pubbliche e private. La domanda deve
arrivare entro il 31 dicembre 2002 al Protocollo regionale di via Stresa 24 (Direzione
Generale Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità) - 20124 Milano, oppure a uno
degli Sportelli della Regione nelle Sedi territoriali (Ster).
Il solare a portata di mano
Riduci drasticamente il tuo consumo per il riscaldamento montando pannelli
solari. Non è poi così difficile. Oggi sono diverse le ditte che li producono. La nostra
proposta è la ditta Solvis, tedesca, che lavora nel settore da molti anni, ha realizzato
già più di 20 mila impianti e nel 2001 è stata premiata per la qualità ecologica del
suo ciclo produttivo a emissioni zero. Per il riscaldamento dell'acqua di una famiglia di
quattro persone sono sufficienti 2 pannelli per un totale di 4 mq di area di assorbimento
che, compresi di boiler da 300 litri, raccordi, gruppo solare (circolatore, valvola di
sicurezza, saracinesche, flussometro), antigelo concentrato non tossico, centralina,
staffe da tetto o da giardino, costi di trasporto, equivalgono a una spesa di circa 4.000
euro. Il modello più grande, per sei persone, costa invece 5.200 euro. Questi impianti
offrono la possibilità di avere acqua calda abbondante per 8 mesi all'anno e risparmiare
da uno a due terzi della spesa energetica nel resto dell'anno. Sono facilmente
installabili dal tuo idraulico di fiducia, durano in media 25 anni e offrono una garanzia
di dieci anni.
Chiariamo, questo tipo di impianto non fornisce acqua calda per i termosifoni, ma per
rubinetti, lavatrice, lavastoviglie, ecc...
Importante! Anche per i pannelli solari chi paga l'Irpef ha diritto a una detrazione del
36% in 10 anni dell'importo speso. In più, quasi tutte le regioni d'Italia offrono
finanziamenti per il solare che coprono, generalmente, dal 35 al 50% dei costi (per un
elenco completo degli uffici di riferimento nelle diverse regioni vedi www.jacopofo.it/pannellisolari/index.html).
Se poi ancora non ce la fai è possibile avere un finanziamento a tasso fisso Euribor
(più 2,5 punti percentuali) fino a 16.000 euro dalla Banca Popolare di Milano con cui è
stata firmata una convenzione.
Ad esempio, in Valle d'Aosta mettere un impianto solare non costa nulla. C'è un
finanziamento regionale del 50%, e con il finanziamento della banca per un impianto da
5.000 euro paghi circa 40 euro al mese, cioè grosso modo quello che risparmi con i
pannelli solari. Dopo dieci anni tutta l'acqua calda che ti dà il sole è gratis per
altri 15 anni.
Caldaie collettive
Esistono caldaie ad alto rendimento, ad esempio la Solvis produce impianti in cui
la camera di fuoco si trova dentro un boiler da 300 litri d'acqua, così da
ottenere il massimo rendimento della caldaia dotata di sistema di raffreddamento dell'aria
in uscita, riscaldamento aria in entrata, prelievo dell'acqua differenziato per
temperatura (45-48 gradi per i rubinetti, 80 per i caloriferi). Il costo di questi
impianti è di circa 6.500 euro, ma ha un rendimento del 30% superiore a quelle normali.
Si può poi scegliere di adottare una caldaia per tutto il condominio; rispetto a quelle
unifamiliari si arriva a risparmiare ulteriormente il 20% dei consumi, perché le caldaie
grosse lavorano per tempi lunghi e adottano sistemi di combustione più efficienti. I
moderni contatori permettono di suddividere le spese dei condomini secondo il loro reale
consumo e ottenere così tutti i vantaggi degli impianti individuali.
Sono oltre 40 milioni le automobili in circolazione oggi in Italia; il consumo di carburante degli autoveicoli contribuisce per circa un quarto alle emissioni in atmosfera di anidride carbonica (CO2) e di altri gas serra che sono all'origine dei cambiamenti climatici. Senza contare che il trasporto su gomma provoca danni alla salute e all'agricoltura, stimate da uno studio degli Amici della Terra in 46 milioni di euro all'anno.
Eco-guida
Che il modo migliore per non inquinare sia andare a piedi o in bicicletta non
c'è dubbio. Ma quanti in effetti riescono a farlo? Invece di lacerarsi nei sensi di colpa
meglio optare per scelte di mediazione, proponibili però per tutti. La prima, piccola
cosa che si può fare subito, senza spendere un centesimo e anzi risparmiando, è
modificare il proprio stile di guida. L'Eco-guida è una disciplina molto facile da
imparare che ruota attorno ad alcune regole base: viaggiare con il motore a basso numero
di giri, cambiare marcia in modo corretto e cercare di prevenire eventuali ostacoli
stradali.
Dal momento che il motore delle automobili ha un picco di efficienza in termini di consumi
marciando tra i 1.000 e i 2.500 giri al minuto, si sconsigliano partenze brucianti o fuori
giri. Inoltre, data la guida flessibile dei moderni veicoli, che permette di non dover
raggiungere la coppia del motore per cambiare marcia, è possibile cambiare senza superare
i 2.500 giri e usare marce alte anche se si viaggia a bassa velocità. Mantenere poi
un'adeguata distanza dall'auto che vi precede per prevederne le manovre e rallentare senza
dover fare brusche frenate o accelerate, aiuta, oltre la sicurezza stradale, anche i
consumi. In più: spegnere il motore nelle soste prolungate, ridurre il peso del veicolo
al minimo tenendo solo gli oggetti indispensabili a bordo (ad esempio scaricare le catene
da neve in estate), evitare di circolare con finestrini aperti, portapacchi o portasci (a
120 chilometri orari un portasci provoca un aumento dei consumi del 20%), mantenere una
corretta pressione dei pneumatici (viaggiare con le gomme leggermente sgonfie incrementa i
consumi), evitare di accendere l'aria condizionata se non è strettamente necessario o di
installare grossi impianti stereo. Piccoli accorgimenti, ma che vi faranno risparmiare dal
5 al 25% di carburante.
Io viaggio a gas
La seconda azione possibile, che diventa davvero significativa per l'ambiente, è
trasformare la propria auto a benzina in un'auto a gas. Un impianto a Gpl o metano riduce
le emissioni del 60% (vedi tabella), senza compromettere la mobilità, richiede un
investimento iniziale ridotto e permette un risparmio elevatissimo sui consumi. A fronte
di 1,080 euro per un litro di benzina verde, si ha una spesa di soli 0,516 euro per il
corrispondente in Gpl, in pratica un risparmio di oltre 1.100 euro ogni 20.000 Km. Le auto
a gas sono esenti da superbolli e hanno il grande vantaggio di poter viaggiare anche in
caso di restrizioni alla circolazione, targhe alterne e simili.
Il metano è un gas naturale, mentre il Gpl è una miscela di gas butano e propano allo
stato liquido che si trova nei giacimenti di petrolio o viene prodotto durante la
raffinazione del greggio. Il suo utilizzo ha un doppio vantaggio ambientale: se il Gpl non
venisse recuperato, infatti, sarebbe inutilmente bruciato in testa ai pozzi o alle
raffinerie. I due gas, comunque, sostanzialmente si equivalgono quanto alla riduzione
delle emissioni inquinanti.
Il costo per un impianto a metano o Gpl si aggira sui 1.100 euro a seconda dell'auto che
si vuole trasformare. Da due anni sono stati lanciati incentivi governativi per la
trasformazione a gas delle auto non catalizzate, immatricolate tra il 1988 e il 1992
oppure per quelle immatricolate da meno di un anno (www.metano.it). In entrambi i casi si tratta di uno sconto di 309,87
euro sull'impianto, applicato subito in fattura dalle officine che aderiscono alla
campagna e che dovrebbero esibire visibilmente logo e locandina dell'iniziativa (Info:
consorzio Gpl Autotrazione, tel. 800 500 501 - 800 015 095, www.gplauto.it).
Per quel che riguarda la sicurezza, metano e Gpl offrono ormai standard uguali se non
superiori a quelli di benzina e gasolio, e alcune restrizioni (come l'impossibilità di
posteggiare in parcheggi sotterranei) cominciano a essere eliminate. In particolare il
metano, essendo più leggero dell'aria, tende a salire verso l'alto e disperdersi
nell'atmosfera. Un po' meno il Gpl, che invece stagna in basso. Il vero problema, in
realtà, oltre all'ingombro nel bagagliaio (che riduce lo spazio disponibile di un 20%)
continua ad essere fare rifornimento di gas. Se per il Gpl sono ormai quasi 5000 in Italia
gli impianti, per il metano se ne trovano appena 306, il che rende davvero difficoltoso il
rifornimento. Anche su questo, però, una campagna del Ministero dell'Ambiente prevede
l'aumento dei distributori nei prossimi anni. Solo in Piemonte sono previsti 35 nuovi
impianti nei prossimi tre anni, al di fuori delle grandi città, dove già esistono o sono
in costruzione. Sempre in Piemonte, poi, sono disponibili dal luglio 2002 incentivi
particolari per taxi, veicoli commerciali, autotrasportatori e servizi integrativi del
trasporto pubblico, grazie a un accordo tra Ministero dell'Ambiente e Fiat, di cui il
comune pilota è Torino. Si va da 1.500 euro per l'acquisto di piccoli veicoli commerciali
a gas a 2.500 euro per i taxi, fino a 6.500 euro per i veicoli da trasporto (sopra i 5000
kg).
In tutta Italia, invece, per i privati che acquistano un'auto nuova a gas è previsto un
incentivo di 400 euro (che si somma ai normali ecoincentivi). I nuovi modelli disponibili
sul mercato non sono in verità ancora molti, ma cominciano a moltiplicarsi: tra questi la
Fiat Multipla Bipower (doppia alimentazione metano-benzina), Blupower (solo metano) o
Gpower (Gpl-benzina), la Opel Zafira, la Citroen Braek, il Ducato.
Emissioni inquinanti in mg/km
Benzene | Piombo | SO2 | NOX | PM | CO | COVNM | NH3 | |
Benzina Verde | 32,7 | 1,5 | 33,7 | 560 | 5* | 10.300 | 1.008 | 70,0 |
Gasolio | 2,1 | - | 47,5 | 279 | 51,1 | 587 | 106 | 1,0 |
GPL | - | - | 7,4 | 189 | 2* | 3.315 | 133 | - |
Le stime riguardano auto risondenti alla Direttiva Europea 94/12/CE
(*) Valori stimati dagli Amici della Terra su dati di ExternE Transport
Emissioni di Gas Serra in mg/km
CO2 | CH4 | N2O | Totale Gas Serra* | |
Benzina Verde | 338.710 | 215,6 | 50,0 | 358.737 |
Gasolio | 212.971 | 9,3 | 10,0 | 216,267 |
GPL | 213.108 | 115,3 | - | 215.530 |
Le tabelle sono state elaborate dall'Anpa utilizzando il modello Copert
(computer Programme to Calculate) dell'Agenzia Europea dell'Ambiente
(*) Il totale è riportato in termini di CO2 equivalente
Per informazioni e per eventuali ordinazioni potete contattarci direttamente in redazione, tel. 011/8993823, fax 011/8994700, e-mail: cisv@arpnet.it chiedere di Liviana Piron.
Volontari per lo sviluppo -
Ottobre 2002
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