AUTOPSIE ALIENE NEL 1947?

Alla ribalta i filmati, clamorosi e controversi,
attribuiti all'Ufo-crash di Roswell

di Matteo Leone


Quelli che vogliono sapere, ascoltano.
Quelli che non vogliono sapere, urlano più forte.
Quelli che sanno, non parlano.
Quelli che parlano, non sanno.
Quelli che sanno e parlano, non vivono molto a lungo!
[Proverbio letto sulla rete telematica Internet]

Non sappiamo se l'autore di questa massima, quando la scrisse, avesse in mente la storia che stiamo per raccontare, ma francamente ne dubitiamo. Egli ha però centrato un problema, anzi il problema cardine dell'intera vicenda. Il lettore, ne siamo certi, non faticherà molto per capire di che problema si tratta.

Ripercorriamo cronologicamente l'intera storia.


FEBBRAIO 1994
SPIELBERG E IL FILMATO SU ROSWELL

Il 2 di questo mese la stampa italiana pubblica la notizia, di fonte inglese, secondo cui Spielberg sarebbe entrato in possesso di un filmato originale relativo all'UFO precipitato a Roswell nel 1947. Il filmato, che sarebbe stato girato da un cine-operatore di nome Von Poppen, riprodurrebbe le immagini di 4 alieni accanto al disco volante fracassatosi al suolo, e sarebbe stato girato nel contesto di ricerche top secret sulle analogie tra alieni ed esseri umani. Stando alla notizia, Spielberg si sarebbe assicurato 50 milioni di dollari per girare il film, la cui uscita sarebbe prevista per il 1997, in corrispondenza con il cinquantennale dell'ufologia.

Come abbiamo già riportato su UFO n. 14, diversi aspetti rendono alquanto improbabile la notizia: in primo luogo la fonte, due tabloid scandalistici inglesi (il Daily Mirror del 22 dicembre 1993 e il Daily Star del 1 febbraio 1994), e poi il nome del cine-operatore, Von Poppen (personaggio attorno al quale circolano dagli anni '50 notizie tanto eclatanti quanto infondate).

E difatti la compagnia di produzione di Spielberg, Amblin Entertainment comunica all'inizio del '94 all'ufologo inglese Philip Mantle, tramite il proprio ufficio londinese, che "le voci secondo cui Spielberg sarebbe coinvolto in un progetto legato agli UFO sono false". L'ufficio americano della Amblin precisa inoltre che: "il nostro dipartimento di sviluppo non ha in progetto alcun film sul caso Roswell."

Caso chiuso, dunque? Non proprio.


GENNAIO 1995
UN ALTRO FILMATO SU ROSWELL? O NO?

Il giorno 13, alle ore 11.45, il cantante pop e leader del gruppo dei Troggs Reg Presley, noto appassionato di UFO, è ospite ad un talk-show mattutino della BBC, Good Morning with Anne and Nick. Dovrebbe parlare del fenomeno dei cerchi nei campi, invece...

"Ho grandi notizie. L'altro giorno ho parlato con un produttore che ha appena messo le mani sul filmato originale dell'autopsia degli alieni. Questo produttore si trovava in America alla ricerca di materiale su Elvis Presley (nessuna parentela con Reg), quando l'anziano 76enne, da cui si è recato, gli dice: 'se lei pensa che questa materiale su Elvis sia fantastico, cosa ne pensa di questo?' E tira fuori da sotto il letto 15 pellicole dicendo 'a suo tempo pensai che questa roba fosse così importante che chiesi di farne una copia con la promessa di non farne menzione con nessuno, e così è stato da allora'."

"Ma tu lo hai visto il filmato?" viene chiesto a Reg.

"Ho visto il filmato, che è stato fatto analizzare e si è scoperto essere su pellicola originale del '47."

"Che cosa si vede?"

"L'autopsia di un alieno, eseguita da degli uomini; se ne vede uno [di alieno], ma penso ce ne siano altri tre. Ci sono 15 pellicole, per un totale di 150 minuti su luogo dell'incidente, frammenti e autopsie."

"Come sai che si tratta di un alieno?" chiede Anna.

"Beh, non somiglia a nessuno di noi due!" scherza Reg, che aggiunge "(...) quello che ho visto è alto più di 1 metro e 80."

La notizia, per quanto eclatante, non ottiene, nel seguito, alcun risalto sui mass media.


FEBBRAIO/MARZO 1995
LE VOCI CORRONO SU INTERNET

La notizia, che non ottiene nel seguito alcun risalto sui mass media, comincia invece a circolare sulla rete telematica Internet sulla quale si apre un dibattito e uno scambio di informazioni e voci più o meno fondate che continua tuttora. Eccone alcune:

- il programma televisivo americano Encounter avrebbe acquistato il filmato per 150.000 dollari;

- sarebbero state organizzate due proiezioni, una a Los Angeles e una sulla costa est degli USA;

- in un frammento di filmato si vedrebbe anche il Presidente Truman aggirarsi tra i rottami dell'UFO precipitato a Roswell;

- il ricercatore inglese sui cerchi nei campi Colin Andrews avrebbe visto 15 minuti di filmato in cui si vedono corpi alieni;

- sarebbe stata organizzata anche una proiezione per diversi leader religiosi. Si parla ad esempio di una proiezione il 4 marzo per l'Arcivescovo di Canterbury: quest'ultima voce viene in seguito smentita direttamente dall'ufficio dell'alto prelato;

- la casa produttrice americana Fox si appresterebbe a proiettare 15 minuti di filmato (costati 150000 dollari) nel mese di marzo (cosa che non avviene);

- viene reso noto il nome dell'attuale proprietario dei filmati: si tratta del documentarista inglese Ray Santilli, proprietario di una piccola casa di produzione a Londra, la Merlin.

Altre voci riguardano il formato e il numero delle pellicole, se le stesse pellicole sono in gran parte ancora da sviluppare oppure no, la cifra pagata da Santilli per acquistarle, il ruolo di Reg Presley, se quella filmata fu un'autopsia o una procedura d'emergenza per tenere in vita un alieno, le caratteristiche fisiche dei corpi, eccetera.


27 MARZO 1995
IL COMUNICATO STAMPA DELLA BUFORA

L'agenzia ANSA rimbalza in Italia un comunicato stampa proveniente da Londra. Nel comunicato si annuncia che l'associazione ufologica inglese BUFORA proietterà quest'estate, in un convegno organizzato a Sheffield, il filmato dell'autopsia di un extraterrestre. Nel filmato di 91 minuti, che sarebbe in bianco e nero e girato in 16 millimetri, si vedrebbero "pezzi del disco volante che sarebbe stato fatto di materiale indistruttibile"(?) ripresi da un cameraman militare, ora 82enne. Il comunicato riporta anche quelle che dovrebbero essere le parole testuali di Mantle: "il film è già stato esaminato dalla Kodak che ha confermato che è vecchio di 50 anni e ora vogliamo farlo esaminare da esperti universitari".

Mantle ha recentemente chiarito la genesi di questo comunicato e il contenuto di alcune affermazioni in esso contenute.

Egli avrebbe appreso dell'esistenza del filmato circa due anni fa, quando viene contattato da Santilli per realizzare un documentario sugli UFO. Per motivi non specificati né da Mantle né da Santilli il progetto non va in porto. Santilli però informa Mantle dell'esistenza del filmato con l'autopsia (non è tuttora chiaro se in questa fase Santilli sia già in possesso oppure no del filmato). Mantle chiede quindi di poterlo vedere. Inutilmente però, poiché Santilli continua a rinviare la proiezione, fino a che Mantle lascia perdere ritenendo la storia tutta una bufala. Verso gli inizi del '95 Mantle, che sta completando una recensione del film americano Roswell (con Martin Sheen) che dovrà uscire nei cinema inglesi, ne approfitta per contattare nuovamente Santilli al fine di sapere se egli dichiara ancora di avere il filmato con l'autopsia. Con somma sorpresa di Mantle, Santilli risponde affermativamente, e si mette d'accordo con lui per concordare un incontro, che viene fissato il 17 marzo '95 nell'ufficio londinese del documentarista. Non viene proiettato alcun filmato, ma Santilli da a Mantle una copia video di un frammento del medesimo, della durata di 7 minuti, con la promessa di non mostrarlo in pubblico. In questo filmato si vede il corpo di un presunto alieno disteso su un tavolo posto all'interno di quella che pare essere una tenda da campo. Stando a quanto avrebbe riferito Santilli tale frammento sarebbe stato girato direttamente sul luogo dell'UFO-crash, vicino a Roswell. L'interno della tenda è scarsamente illuminato, probabilmente solo mediante lampade a gas o ad olio, sicuramente non elettriche. Il corpo è parzialmente coperto da un telo, il quale lascia scoperti i piedi, le braccia e la testa (quest'ultima è visibile solo malamente per la scarsa illuminazione). Si nota la presenza di due "medici" vestiti con camici bianchi, ma privi di mascherine; questi sembrano esaminare le braccia e prendere campioni di pelle o altro tipo di tessuto da un fianco dell'essere. La camera è fissa e sullo sfondo si nota la presenza di un individuo inquadrato di schiena, il quale non sembra svolgere nessuna attività in particolare, fuorché passeggiare ogni tanto di fronte alla camera. Il filmato è privo di sonoro.

Questo è l'unico frammento di filmato (copia video) tuttora in possesso di Mantle. Sia Mantle che Santilli mostreranno questo video in diverse occasioni successive a diverse persone.

Mentre si trova nell'ufficio di Santilli, Mantle gli chiede se è disponibile a partecipare al convegno di agosto della BUFORA a Sheffield per mostrare il filmato, al che Santilli risponde affermativamente. Pochi giorni dopo la conferma della partecipazione di Santilli al convegno di Sheffield, Mantle riceve una telefonata dell'amico David Clarke, ex membro del consiglio direttivo della BUFORA, e ora giornalista del periodico Sheffield Star. Costui, che sta scrivendo un pezzo su una persona locale che sta iniziando ad occuparsi di investigazioni sugli UFO, chiede a Mantle qualche notizia sul convegno di Sheffield. Mantle lo informa sui partecipanti e in particolare sulla presenza di Santilli e del filmato. L'articolo di Clarke viene pubblicato ed immediatamente dopo l'agenzia Whites Press contatta Mantle per avere una conferma della notizia del filmato ed ulteriori particolari. Dopodiché, come ricorda Mantle, "comincio a ricevere chiamate da TV, radio e giornali, un po' da tutto il mondo e tutti vogliono sapere del filmato."


APRILE 1995
VOCI, VOCI E ANCORA VOCI

Anche nel mese di aprile si rincorrono su reti telematiche, bollettini specializzati e tam tam ufologico, notizie vaghe e non confermate. L'aspetto più notevole dell'intera vicenda è proprio la mancanza di chiarezza da parte del presunto proprietario dei filmati, Santilli. Ecco alcune delle voci:

- La Kodak avrebbe fatto analizzare il filmato e scoperto che si tratta di un filmato genuino del 1947. Tale voce affonda le proprie radici quasi certamente nel comunicato stampa di cui sopra, il quale però non riporta correttamente il pensiero di Mantle. Questa stessa voce viene continuamente alimentata dallo stesso Santilli, il quale seguita a parlare di conferme della Kodak sull'autenticità delle filmato. La verità però è che la Kodak non ha analizzato nessun filmato, come ha ancora recentemente confermato Peter Milson (della Kodak) al giornalista Nick Fielding del Mail on Sunday. Ha solo recentemente manifestato la propria disponibilità a farlo analizzare. L'equivoco sorge perché Mantle ha riferito che sul bordo del filmato "della tenda" (ma non sappiamo se Mantle riferisca una testimonianza personale o un'affermazione di Santilli) si vedrebbero le lettere in stampatello K O D A seguite da un triangolo e da un quadrato pieni. E stando alla Kodak quello sarebbe una sorta di codice per datare la pellicola; tali codici vengono ricilati ogni venti anni. Il codice può corrispondere a uno dei seguenti anni: 1927, 1947, 1967. Quindi ciò è consistente con l'anno (1947) in cui avvenne l'incidente di Roswell (anche se nulla di quanto viene ripreso sulla pellicola prova di per se che vi sia un legame col caso del New Mexico), ma non è una prova che la pellicola risalga veramente al 1947.

- Santilli avrebbe pagato 150.000 dollari per acquistare il filmato: la notizia rimane priva di conferma;

- Il filmato sarebbe stato offerto all'ufologo franco-americano Jacques Vallée, mentre egli si trovava in Brasile alcuni anni fa. Lo stesso Vallée ha smentito la notizia, in una lettera a Mantle, indicando anche il nome della persona che l'avrebbe diffusa.

- Secondo un'altra versione della medesima voce, il filmato sarebbe stato offerto allo show televisivo americano Unsolved Mysteries, che avrebbe automaticamente confermato trattarsi di un qualche tipo di B-movie sud-americano. Unsolved Mysteries ha smentito a Mantle che la notizia avesse un qualche fondamento.

Lo stesso Mantle smentisce anche le voci secondo cui il cantante pop Reg Presley sarebbe stato il finanziatore di Santilli, e che Presley sarebbe entrato nella vicenda del filmato per ragioni pubblicitarie. Smentita anche la notizia che vorrebbe la compagnia di Santilli in difficoltà finanziarie.

Un importante sviluppo avviene il giorno 20 del mese allorché Mantle presenta a Santilli, per conto della BUFORA, una proposta scritta di 2 pagine ove si suggerisce come potrebbero condursi le analisi del filmato. Il materiale necessario per le analisi comprende: copia video di tutto il filmato, tutta la documentazione connessa, numeri seriali delle pellicole e una pellicola originale. Due compagnie inglesi si sono dette disposte a sottoporre ad analisi il filmato: una è la Kodak, l'altra è la Hasan Shah Films. Si richiede inoltre di avere accesso al cine-operatore che effettuò le riprese. Santilli si dice d'accordo in linea di principio alla proposta, ma deve ancora metterla in pratica oggi.


28 APRILE 1995
IL FILMATO DELLA PRIMA AUTOPSIA

Per questa data è prevista una proiezione alla sala conferenze del Museo di Londra estesa ai possibili acquirenti del filmato. è infatti ormai chiaro che l'interesse di Santilli non è tanto quello di verificare la genuinità del filmato quanto quello di realizzare il massimo guadagno possibile dalla sua vendita.

La proiezione viene però spostata di una settimana, e in suo luogo ne avviene una più ristretta, nell'ufficio londinese di Santilli, a cui assistono Mantle e la moglie. Viene mostrato loro una copia video di un altro frammento del filmato, lunga una quindicina di minuti. Stando a quanto riferisce Mantle, il filmato, a differenza di quello consegnatogli da Santilli il 17 marzo, è piuttosto chiaro. è anche questo in bianco e nero e privo di sonoro. Questa volta è girato all'interno di una stanza dalle pareti bianche (in un ospedale militare nel Texas, a Dallas o Fort Worth, riferisce Santilli). L'essere ora è visibile nella sua interezza. è lungo disteso sopra una sorta di tavolo, ha l'addome dilatato, sei dita sia alle mani che ai piedi, è privo di peli, la testa è leggermente più grande del normale, ha naso, bocca, orecchie e due occhi neri. Sono visibili organi genitali femminili. I medici ad un certo punto rimuovono quella che sembra una membrana posta di fronte agli occhi: sono così visibili due bulbi oculari ruotati verso l'interno del cranio. Durante l'autopsia l'alieno viene sezionato, e i vari organi estratti vengono riposti in vari ricettacoli. Viene anche estratto dalla pancia qualcosa di simile a un cristallo o minerale. Si procede quindi all'apertura del cranio e all'estrazione di quello che dovrebbe essere il cervello. I due medici indossano delle divise di protezione, e i loro lineamenti facciali non sono visibili. Durante le operazioni, scrivono ogni tanto degli appunti. Nella stanza si nota un vetro dietro il quale si vede un altro individuo in divisa chirurgica, camice, cappello e mascherina.

Lo stesso filmato viene mostrato anche ad altre persone prima e dopo la proiezione organizzata per Mantle.


5 MAGGIO 1995
IL FILMATO DELLA SECONDA AUTOPSIA

É lo spezzone di filmato più noto. Viene proiettato intorno alle ore 13.00 presso una sala del Museo di Londra. Dovrebbe essere una proiezione ristretta ai possibili acquirenti, ma si rivela qualcosa di assai più ampio. Viene visto da un numero di persone compreso tra - le cifre oscillano - le 100 e le 300 unità. Assistono alla proiezione eventuali acquirenti, come Bob Kiviat, produttore dell'americana Fox Network, ufologi di diverse nazionalità, ed anche Nick Pope, l'ufficiale del Ministero della Difesa inglese (MoD) incaricato di raccogliere informazioni sul fenomeno UFO.

Il filmato, lungo 18 minuti, è assai simile al precedente, con la differenza che questo essere ha una profonda ferita alla gamba destra. Al termine della proiezione del filmato Santilli si rifiuta di fornire informazioni più dettagliate alle persone pervenute alla proiezione.

Alcuni particolari del filmato stanno suscitando una vivace polemica tra gli studiosi, alcuni dei quali li reputano non consistenti con una scena girata nel 1947.

Si nota ad esempio nella stanza la presenza di un telefono a muro con un cavo a spirale. Alcuni affermano che nel 1947 quel tipo di cavo non era ancora in uso. La questione pare ora essere superata: l'ufologo canadese Stanton Friedman, che dagli anni '70 si occupa del caso Roswell, ha verificato che il telefono con quel particolare tipo di cavo è stato brevettato nel 1936 e che il primo esemplare è stato venduto del 1937. Altri ricercatori hanno sollevato poi la questione del materiale di cui sembra essere composto tale cavo.

L'orologio visibile durante l'autopsia non sarebbe esistito nel '47. Santilli riferisce che l'orologio fu commercializzato a partire, più o meno, dal 1938. L'informazione è ancora però da verificare.

Stando a Mantle, ad un'attenta visione del filmato si noterebbe che su un notes utilizzato sono visibili due nomi che, dovrebbero corrispondere agli autori dell'autopsia: Dr. Bronk e Dr. Williams. Mentre quest'ultimo nome dice poco, il primo è assai significativo. Nel 1947 era infatti attivo il dott. Detlev Bronk, fondatore della disciplina nota come "Biofisica", membro della commissione scientifica dei Laboratori Nazionali di Brookhaven, Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze, Presidente della John Hopkins University, Presidente del National Research Council, ecc., ma soprattutto, membro della presunto gruppo supersegreto denominato Majestic-12. Secondo quanto contenuto in documenti inviati anonimamente ad alcuni ricercatori alcuni anni fa, documenti di dubbia veridicità, il cosiddetto MJ-12 sarebbe stato costituito in seguito al crash di Roswell con ordine esecutivo speciale del 24 settembre 1947, dal Presidente Truman, su raccomandazione del dott. Vannevar Bush e del Segretario alla Difesa James Forrestal. Al di là del fatto che i documenti sul MJ-12 vengono ritenuti da molti ricercatori contraffatti, è stato sollevato il problema se è credibile la scelta di Bronk come autore di un'autopsia. L'opinione di Friedman, il quale pure crede nella veridicità dei documenti sul MJ-12, è che forse Bronk non era la persona più adatta per condurre un'autopsia poiché, pur essendo il fondatore della biofisica, non era un medico.

Diverse persone che hanno visto il filmato rilevano un altro particolare perlomeno curioso: in base all'orologio all'interno della stanza sembra che l'autopsia sia durata circa una mezz'ora: un po' poco per un'analisi di quello che dovrebbe essere l'evento del millennio!


MAGGIO/GIUGNO 1995
IL DOCUMENTARISTA, IL SUO ASSOCIATO E IL CINE-OPERATORE

In questi ultimi due mesi si aggiungono al mosaico diversi pezzi, ma nel complesso la faccenda continua a rimanere piuttosto confusa. Ad esempio non è chiara la data dell'autopsia, che Santilli dice di conoscere, ma vi è chi dice di aver visto in uno dei filmati la data 30 luglio 1947. Non è ancora chiaro se in qualche pezzo del filmato si veda veramente Truman aggirarsi tra i rottami dell'UFO precipitato o, a seconda delle fonti, assistere ad una delle autopsie degli alieni. Ma se così fosse, e se veramente l'autopsia fu condotta a Fort Worth il 30 luglio, Friedman ha gia verificato che la presenza di Truman dovrebbe essere esclusa, poiché stando alla Truman Library, il Presidente non si recò mai in Texas nel periodo compreso tra l'1 luglio e il 30 settembre 1947.

A ben vedere non è neppure chiara la durata totale del filmato e il numero complessivo di pellicole. L'ultima versione parla di 21 o 22 pellicole per una durata totale di circa 90 minuti, 30 dei quali di buona qualità dell'immagine, e i restanti 60 di qualità più scadente. Attualmente un laboratorio sta conducendo, per conto di Santilli, una ripulitura degli spezzoni più scadenti; si tratterebbe di sottoporli ad un processo di digitalizzazione. Negli spezzoni che verranno proiettati in futuro dovrebbero vedersi anche l'oggetto a terra, i rottami e perfino i simboli presenti su alcuni dei rottami (cfr. numerose testimonianze nel caso Roswell).

Non è chiara neppure la data dell'autopsia, che Santilli afferma di conoscere con precisione. Stanno circolando, nelle ultime settimane, voci incontrollate a proposito di autorevoli pareri riguardo l'autopsia. Santilli afferma anche che un "rapporto patologico ufficiale del Ministero dell'Interno inglese (Home Office)" l'avrebbe reputata genuina. Come poi si è verificato il patologo autore del rapporto, Chris Milroy, che non rappresenta la posizione del Ministero dell'Interno, essendo semplicemente sotto contratto con esso, ha dato un parere assai più problematico sull'autopsia. Santilli riferisce che il filmato sarebbe poi stato mostrato anche ad altri patologi a Londra, Parigi e Roma.

Durante i mesi di maggio e giugno continuano le proiezioni di spezzoni di filmato e diapositive tratte dal medesimo, durante le quali viene sempre posta una particolare cura nel controllare che nessuno carpisca, con macchine fotografiche o videocamere, immagini del prezioso documento (si è parlato ad esempio di un'offerta israeliana - mai confermata - di sette milioni di dollari).

Il 3 giugno, finalmente, viene mostrato il filmato al consiglio direttivo della BUFORA, trascinata pubblicamente suo malgrado nella vicenda. Nel frattempo emerge il nome del cine-operatore: si chiamerebbe Jack Barnett, avrebbe 82 anni (o forse 76), ma non si conoscerebbe per ragioni di anonimato, il suo attuale recapito. Ricerche condotte da Friedman presso gli archivi militari hanno dato esiti infruttuosi: "Santilli fornisce per Jack Barnett tre indirizzi diversi. è un nome comunissimo, ce ne saranno migliaia in America. Io ho controllato: non sembra che nei tre casi citati si tratti veramente della persona che ha filmato l'autopsia. Santilli dice che Barnett fu in servizio all'Air Force tra il 1942 e il 1952. Ma quando ho controllato sul computer centrale di Saint Louis, in cui ci sono le schede di tutto il personale militare, senza inserire i dati di nascita, quelli relativi alla pensione sociale e altri, di Jack Barnett ne vennero fuori pagine e pagine."

Secondo Santilli, Barnett gli avrebbe venduto il filmato perché aveva bisogno di soldi, essendo imminente il matrimonio di una nipote. Barnett gli avrebbe inoltre riferito che gli fu ordinato di partire da Washington per recarsi a Roswell dal Generale McMullen. Il cine-operatore avrebbe quindi effettuato le riprese, al termine delle quali, si produssero centinaia di pellicole di film. Fu fatta una prima spedizione a McMullen, contenente però la non totalità del materiale. La seconda spedizione, quella col materiale restante, non avvenne mai, poiché da Washington pensarono che la spedizione precedente comprendesse tutte le pellicole. Il materiale acquistato da Barnett sarebbe perciò il contenuto di quella che avrebbe dovuto essere, ma non fu, la seconda spedizione.

Il ruolo di McMullen all'interno del caso Roswell è già stato sottolineato in passato da altri testimoni, come il Colonnello Thomas DuBose, secondo il quale McMullen ordinò al Generale Ramey alla Base di Fort Worth, dove era pervenuta parte dei frammenti di Roswell, di coprire tutta la storia. Ne scaturirà la famosa conferenza stampa dell'8 luglio.

Secondo Barnett l'incidente sarebbe avvenuto il 2 giugno del 1947 (in contraddizione con tutte le precedenti time-line ricostruite dai vari ricercatori del caso), e lui effettuò le riprese in tre località:

- nella ranch Foster, presso Corona, ove Mac Brazel rinvenne i frammenti;

- nella Piana di San Agustin, ove Grady "Barney" Barnett (nessuna legame col cine-operatore), avrebbe rinvenuto un disco volante precipitato;

- alla Base di Fort Worth, sede della presunta autopsia degli (almeno due) alieni.

A rendere ancora più confusa la vicenda, recentemente Santilli ha riferito come, non solo Barnett anticipa la data dell'UFO-crash di almeno un mese rispetto a quanto si pensava, ma sposta anche il luogo di impatto dell'oggetto, che non è né il ranch Foster, né la Piana di San Agustin, né un posto più o meno distante a nord di Roswell (secondo i vari scenari). Il disco volante sarebbe precipitato poco fuori una riserva degli indiani Apache, vicino a White Sands. Probabilmente si tratta della riserva Mescalero, circa 60 miglia a ovest-sud-ovest di Roswell. C'è chi ha fatto notare come il posto coincida, grosso modo, con quello indicato anonimamente a Kevin Randle (ricercatore sul caso Roswell) da uno dei presunti archeologi sopraggiunti sul luogo dell'impatto; l'"archeologo" aveva riferito di aver fatto parte di una spedizione alla ricerca di tracce di occupazione pre-indiana in una zona delle Capitan Mountains, poco distanti. Inoltre non si capisce come mai Barnett fu inviato alla base di Roswell e non a quella di Alamogordo, dal momento che, stando allo scenario da lui descritto, quest'ultima sarebbe stata assai più vicina.

Sempre a proposito di Barnett, sembra che Santilli non abbia acquistato subito (cioè circa due anni fa) il filmato, bensì solo da circa sei mesi. Perciò quando Santilli contattò per la prima volta Mantle, non aveva ancora il filmato in suo possesso.

Per concludere il panorama sul documentarista non rimane che aggiungere che, come si è da poco scoperto, egli dispone di un socio tedesco, tale Volker Spielberg (nessun legame col regista), e di un collaboratore, Chris Cary, il quale si occupa degli aspetti più commerciali della vicenda. Come abbiamo infatti appreso dallo stesso Cary, in occasione di una proiezione di diapositive tratte dal filmato avvenuta in un convegno ufologico a San Marino nel mese di maggio, Santilli e Cary stanno attuando una campagna di rilascio graduale, alla stampa e alla TV, di frammenti del filmato. Questo al fine di suscitare il massimo interesse nella storia, che dovrebbe esplodere, come da comunicato stampa, nella prima proiezione pubblica del filmato, al convegno di agosto della BUFORA: in altre parole, un'accurata operazione di marketing. Alla luce di questa operazione si inquadra il fatto che Santilli sembra non desiderare che il verdetto sull'autenticità del filmato venga pronunciato prima del convegno di Sheffield; egli ha finora rifiutato qualsiasi offerta di collaborazione da parte di altri inquirenti dediti al caso Roswell, quali Friedman o Kent Jeffrey. Il documentarista sta infatti pianificando la cessione dei diritti del filmato, separatamente nei diversi paesi. Per il seguito ha già predisposto la vendita di una videocassetta del filmato e pare abbia anche intenzione di partecipare alla realizzazione di un documentario.

L'opinione prevalente dei principali ricercatori americani occupatisi del caso Roswell, ai quali non è stato finora concesso di vedere il filmato, è di aperto scetticismo.

Un'ultima cosa ci pare corretto aggiungere: a parte Santilli, fino ad ora nessun altro ha visto il filmato originale.


LA NOSTRA OPINIONE

Non avendo visto alcun frammento di filmato, e disponendo perlopiù di informazioni aneddotiche e di seconda mano, come d'altronde la pressoché totalità della comunità ufologica, non riteniamo opportuno esprimere un giudizio sulla genuinità del medesimo. Ci limitiamo a constatare come da più parti siano state sollevate serie questioni che finora non hanno avuto, da parte di Santilli, concrete risposte. Come ricercatori sul fenomeno UFO riteniamo però scorretto ed autolesionista che alcuni "ufologi" accettino di stare al gioco di Santilli il quale fa, comprensibilmente, i propri interessi. Un gioco che rischia di mettere a repentaglio quel poco di dignità rimasta allo studio del fenomeno UFO. La campagna di marketing di Santilli e soci non è ufologia, però può rovinare l'ufologia.


E SPIELBERG?

Abbiamo iniziato questo lungo articolo accennando alla notizia di Spielberg. A nessuno sarà sfuggita la coincidenza tra i due avvenimenti: a distanza di un anno dalla bufala dal film di Spielberg con filmati originali sugli alieni, ecco che saltano fuori i filmati di Santilli. In un caso una notizia apparsa su periodici scandalistici inglesi, nell'altro un filmato trovato da un documentarista inglese. Coincidenza? No, calcolo premeditato.

Come abbiamo appurato da Mantle, nel corso del convegno di San Marino di cui sopra, la notizia di Spielberg fu ispirata da Carl Nagaitis - un giornalista, associato di Mantle - verso la fine del '93. La voce di un presunto filmato in possesso di Spileberg circolava in Inghilterra già da qualche tempo e Nagaitis, il quale sapeva di Santilli, sperava in questo modo di costringere Santilli a venire allo scoperto. Probabilmente allora Santilli non era ancora in possesso del filmato, ma così come Mantle, forse anche Nagaitis lo ignorava.


VERO O FALSO? QUALI LE CONSEGUENZE

E' appena il caso di notare che, se il filmato fosse autentico, esso sarebbe proprietà del governo degli Stati Uniti d'America, Barnett lo avrebbe in sostanza rubato e Santilli, acquistandolo, si troverebbe nella spiacevole situazione di possibile imputato di ricettazione, così come chiunque lo acquistasse da lui. Se invece il filmato fosse un falso, è indubbio che Santilli ne sarebbe legittimamente proprietario e detentore di ogni diritto di utilizzo, con il solo rischio - se ne fosse consapevole - di eventuali azioni legali di chi si sentisse truffato.

Inoltre, se il filmato fosse autentico, ne deriverebbe la conferma (anzi lo smascheramento definitivo) della tanto conclamata congiura del silenzio. Ma è credibile che chi per quasi 50 anni avrebbe gestito con successo un cover-up su scala planetaria si lasci ora sbugiardare da un Barnett e un Santilli senza fare nulla per impedirglielo? Non pochi studiosi temono infatti che il filmato sia un falso pilotato, avente lo scopo di depistare l'attenzione di pubblico e studiosi dal vero caso Roswell, che potebbe emergere dall'indagine del General Accounting Office, se non addirittura di screditare - una volta scoperto il falso - lo stesso caso Roswell o perfino l'ufologia nel suo insieme.

La chiave di tutto è, evidentemente, il presunto autore del filmato. E così come il filmato originale, Santilli è il solo ad averlo mai visto. Questo fantomatico "Jack Barnett" esiste davvero? Se esiste realmente non dovrebbe passarsela in buone acque, al di là dei 150.000 dollari. Egli ha consapevolmente venduto un documento di proprietà del Governo americano. Per molto meno altri testimoni del caso Roswell hanno ricevuto minacce di morte...

Cosa diceva il proverbio del saggio cibernauta citato all'inizio? Chi sa e parla non vive molto a lungo.

Un consiglio, Jack: quando esci di casa, guardati le spalle!


Bibliografia

Per la prima volta in assoluto abbiamo basato un articolo prevalentemente su fonti tratte dalla rete telematica Internet, in particolare dai in particolare dai newsgroup alt.paranet.ufo ed alt.alien.visitors, dalla mailing-list UFO-L e soprattutto dal quotidiano ALTUFO-L Digest, nel periodo da marzo a giugno 1995. Si tratta di decine di articoli, notizie, interviste, opinioni, scambi di posta elettronica, ecc. Abbiamo utilizzato informazioni dai seguenti autori (ci scusiamo con chi avessimo inavvertitamente omesso): Colin Andrews, Graham Birdsall, James Easton, Stanton Friedman, Paul Fuller, Steve Gamble, Kent Jeffrey, Steven Kaeser, Joachim Koch, Philip Mantle, John Powell, John Stepkowsky e George Wingfield. Chiunque desiderasse ottenere copia cartacea o su dischetto dell'elenco delle fonti, può farne richiesta alla redazione.

Una seconda fonte sono state le interviste e i colloqui diretti di Paolo Fiorino, Matteo Leone, Edoardo Russo e Maurizio Verga con Maurizio Baiata, Chris Cary, Philip Mantle e Roberto Pinotti (che ringraziamo per la disponibilita' dimostrata) nel corso del 3° Simposio internazionale sugli UFO e i fenomeni connessi, svoltosi a San Marino il 20 e 21 maggio 1995.

Abbiamo inoltre attinto alcune informazioni sul filmato dai seguenti articoli:

Graham Birdsall, "The alleged Roswell archive film", e "The truth is out there", su UFO Magazine, luglio-agosto 1995.

Luca Ciarrocca, "Gli USA nascondono la verità su ET", su Il Giornale del 26 giugno 1995.

Philip Mantle, "Roswell - A year of myth, mayhem and movies", su UFO Times, N.34, marzo-aprile 1995.

Renaud Marhic, "Le film du siecle? Une alternative simple", su Phénomèna n. 27, maggio-giugno 1995.

Isabelle Morini-Bosc e Philippe Latil, "Si c'est une supercherie, elle est magistrale", su VSD , 22 giugno 1995.

Perry Petrakis,"Document historique ou manipulation du siecle?" e "Un film mais qui montre quoi?", su Phénomèna n. 27, maggio-giugno 1995.

Jenny Randles, "Alien carve-up", su Fortean Times, giugno-luglio 1995.

Bob Rickard, "Brief memory of an alien autopsy", ibidem.

Per informazioni più dettagliate sul caso Roswell, si vedano i nostri articoli pubblicati su UFO nn.12, 14 e 15.


[© 1995 CISU - tratto da UFO - Rivista di informazione ufologica del Centro Italiano Studi Ufologici n. 16, luglio 1995]


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