TRA MARGINALI, RICICLI E MATTONI

A mio parere, il numero 13 di UFO Forum è stato forse il migliore fra quelli pubblicati negli ultimi anni. Questa mia sensazione è dovuta soprattutto alla ricchezza dei dibattiti, che hanno spaziato dalla rilevanza delle luci notturne alla dignità dell'ETH, dalle prospettive future dell'ufologia all'opportunità di de-intellettualizzarla (oppure no): un forum che è finalmente tornato a vivacizzare oltre un quarto delle pagine di questa rassegna nata proprio per offrire uno spazio di discussione all'interno del CISU.

Un limite di questi dibattiti (anche se al tempo stesso ne è il vero stimolo) è però dato che essi si svolgono quasi esclusivamente su Internet, e UFO Forum si limita a riprenderne la parte più significativa, per riproporla su carta sia ai nostri iscritti che non hanno (ancora?) accesso alla rete telematica, sia anche - per una opportuna rilettura "a freddo" - a chi su Internet c'è già, e magari quella discussione sulle lucine in cielo l'ha solo intravista di sfuggita, semi-sepolta dalla valanga di notizie, notiziole, discussioni, dibattiti, polemiche e messaggi che offuscano e peggiorano il rapporto segnale/rumore dell'informazione telematizzata anche in tema di UFO.

Non è quindi un ruolo di recettore passivo e ritardato di tali scambi elettronici, quello che UFO Forum si è dato a questo proposito, ma anzi quello di filtro e di amplificatore che, selezionando e (ri-)proponendo alcune cose, ci aiuti tutti a fare un po' di ordine mentale, individuando quello che merita di sopravvivere all'effimero dell'on-line e restare fissato anche per il futuro.

In un certo senso è la funzione speculare (uguale ma opposta) a quella svolta dalle principali riviste patinate che portano in edicola la parola "Ufo" in copertina: la marea montante di guano pseudo-ufologico, che negli ultimi quattro anni ha inquinato un'intera generazione di giovani appassionati, si è in gran parte solamente limitata a ramazzare da Internet il peggio dell'ufologia-spazzatura (quanto a personaggi, tematiche, notizie e falsità), presentandolo agli sprovveduti lettori senza alcun filtro e senza alcuna volontà (né in genere capacità) di saper discernere il grano dal loglio. Un po' come se i giornali di informazione, invece che sui dispacci delle agenzie di stampa tradizionali, confezionassero le proprie pagine sulle notizie (vere e false, verificate o inventate, di fonte attendibile o del tutto anonime) che circolano negli oltre 11.000 newsgroup della Grande Rete.

Ma a questa discussione sono anche chiamati i non-telematizzati: al di là di ogni considerazione sull'utilità (o disutilità) dello strumento-Internet per l'informazione e per la discussione ufologica, rimane il fatto che una consistente parte dei nostri iscritti (e dei nostri stessi dirigenti locali) non è attualmente collegata in rete. Il mio è un invito rivolto a loro, perché si sentano coinvolti dai temi che il nostro direttore seleziona e propone su queste pagine, tanto da farci avere anche il loro contributo al dibattito. Non si tema che, una volta pubblicato su UFO Forum n. 13, il dibattito sulla dignità dell'ETH sia concluso! Proprio perché si sceglie e si pubblica qualcosa, si tratta di argomenti che non nascono-e-muoiono nello spazio di una settimana (come invece avviene spesso in rete), ma che si ritiene che continuino ad avere rilevanza nel tempo. Non si arriva dunque in ritardo, ad intervenire sul numero (sui numeri) successivo, anzi!

Fatevi sotto, allora: gli spunti offerti (oltre che dai nostri dibattiti interni) dalle considerazioni della Randles e di Svahn dovrebbero meritare un intervento: non mi dispiacerebbe affatto leggere un UFO Forum in cui la parte dedicata alle "Opinioni a confronto" raggiungesse il 50% delle pagine.

Parlando invece degli articoli, che costituivano anche sullo scorso numero la più gran parte del fascicolo, ho rilevato che potevo classificarli in tre diverse categorie che, con voluta ironia, ho indicato come: i marginali, i ricicli e i mattoni.

Fra i primi rientrano i testi di Massimo Silvestri sull'elettrofonia e di Nico Conti sull'archeologia spaziale. Marginali non sono in realtà gli articoli, ma le tematiche affrontate rispetto al nucleo duro del problema ufologico (e non parlo affatto delle abduction...). Quanti articoli avevate finora letto sulle meteore rumorose? Quanti di voi si erano mai posti il problema che potessero mai avere a che fare con l'ufologia? E chi si era mai curato delle correlazioni fra le dottrine teosofiche e la fanta-archeologia? Bene: questi interventi dimostrano intanto che è ancora possibile trovare cose nuove da dire e nuove strade da approfondire in modo al tempo stesso rigoroso e produttivo, senza bisogno di ricorrere alle inverosimili "rivelazioni" di questa o quella gola profonda in tema di patti scellerati tra governo USA e alieni. In secondo luogo, ci indicano una funzione preziosa che UFO Forum è venuto a ricoprire: quella dell'approfondimento "sui lati" della nostra pista principale.

Il riciclo è ovviamente dato dalla sezione "Retrospettive", che stavolta ripubblica un vecchio e lungo autoritratto dell'ufologo-tipo da parte di Maurizio Verga. Come peraltro rilevato già dalla redazione, sorprende che le considerazioni fatte dall'autore nel 1984 (sia quelle descrittive, sia quelle di commento) rimangano perfettamente valide dopo 15 anni di (apparente) tumultuosa evoluzione dell'ufologia, come se gattopardescamente tutto debba cambiare perché nulla alla fine cambi (ma oggi arriva l'ufologia radicale dei centri sociali occupati e auto-gestiti...).

Il mattone è infine la biografia che Giuseppe Stilo ha dedicato alla figura e all'opera di Piero (Luigi) Sani. Come ho già detto in altra occasione, davanti alla sua meticolosità di raccolta e presentazione dei dati e alla sua capacità di evidenziare i punti centrali degli argomenti che affronta, resto ogni volta ammirato e appagato nella lettura (e non mi capita spesso). Anche questo stile di approfondimento certosino rappresenta uno degli aspetti caratterizzanti (e più preziosi) di UFO Forum e - permettetemi - della filosofia-CISU. A differenza degli scarni, tendenziosi o semplicemente ignoranti necrologi che di Sani sono stati offerti sulle varie riviste (che vorrebbero dirsi) specializzate, questo ritratto a tutto tondo riesce a restituirci il personaggio, la sua opera e il suo pensiero in maniera che parrebbe definitiva. Eppure... eppure dal mio piccolo, parziale, soggettivo e inevitabilmente tendenzioso punto di vista, il mio ricordo di Sani contiene alcuni elementi che sfuggono a tale ritratto e che quindi (proprio nell'ottica di una costruzione collettiva e condivisa dell'informazione e della conoscenza) vanno tirati fuori, così come so che altri - che Sani hanno conosciuto da altri angoli - potrebbero e dovrebbero fare.

Non voglio però approfittare indebitamente di questo spazio, per cui rinvio ad un mio futuro intervento nel dibattito che il nostro Giuseppe Verdi intende stimolare in proposito.

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