IL CISU E IL FILMATO DELL'AUTOPSIA

Come potete leggere sul numero 16 (luglio 1995) della nostra rivista UFO, il Centro Italiano Studi Ufologici si è trovato coinvolto nella controversa vicenda del filmato della cosiddetta autopsia del presunto alieno che l'affarista italo-inglese Ray SANTILLI sta promuovendo su scala internazionale per suoi fini commerciali.

Al di là della curiosità per la storia (clamorosa quanto poco verosimile), il CISU non avrebbe avuto alcun interesse a seguire direttamente una vicenda che, vera o falsa, sarà compito dei nostri colleghi americani ed inglesi seguire ed approfondire.

Come è riferito più avanti su questa stessa circolare, alcuni soci del CISU hanno avuto occasione di visionare delle foto tratte dal filmato, in una proiezione privata al Simposio internazionale di San Marino il 20 maggio, dove la questione è stata al centro dell'attenzione del pubblico e naturalmente dei giornalisti italiani, che hanno dato al filmato maggior risalto di quanto non ne avesse fino allora ricevuto in Gran Bretagna. A parte la stesura (da parte di Edoardo RUSSO e Maurizio VERGA) di un dettagliato rapporto in inglese per i colleghi stranieri, fatto circolare sulle reti telematiche, eravamo quindi intenzionati ad aspettare gli sviluppi.

Non avevamo però fatto i conti con l'interesse di altri a sfruttare la vicenda per fini promozionali. E' stato quindi con disappunto che il 21 giugno abbiamo trovato su molti giornali italiani la notizia di una conferenza stampa tenuta il giorno prima a Roma da Maurizio BAIATA e Roberto PINOTTI per il CUN: come abbiamo poi verificato, si trattava della presentazione alla stampa dell'uscita in edicola del nuovo Notiziario UFO, ma solo due o tre giornali ne hanno parlato in questi termini, perché il tutto era stato centrato sul caso Roswell e sul filmato dell'autopsia, e praticamente tutti i quotidiani che ne hanno parlato (una dozzina) hanno "sparato" con evidenza nei titoli la falsa notizia che il celebre regista Steven SPIELBERG disporrebbe di una copia del filmato e proprio su di esso avrebbe avuto intenzione di basare il suo fantomatico terzo film ufologico (dopo Incontri ravvicinati del terzo tipo e E.T.): notizia doppiamente falsa, come già da noi riferito sul n. 14 della rivista UFO, smentito dallo stesso Spielberg e comunque non riferibile alla nuova storia del filmato di Santilli. A fronte di tale ennesimo esempio di disinformazione ufologica (che in seguito abbiamo ricostruito essere responsabilità di una ben precisa agenzia di stampa), ci siamo subito attivati per smentire la voce infondata. Ma come ormai è noto, le smentite non "fanno notizia" e le storie di UFO si prestano a scrivere anche stupidaggini, per cui gli amici giornalisti da noi interpellati ci hanno sconsigliato.

L'imprevista occasione di tornare sull'argomento ci è però arrivata il giorno dopo, quando un nostro socio ci ha informati di aver videoregistrato, la sera di quello stesso 21 giugno, dal primo canale televisivo francese TF1 la prima puntata del nuovo programma L'odyssée de l'étrange, parlando del caso Santilli e mostrando addirittura - per la prima volta in pubblico - alcune delle foto tratte dal filmato. Era il secondo passo della campagna promozionale annunciataci dal socio di Santilli, Chris CARY. Un veloce giro di telefonate e il Consiglio direttivo (che aveva già appuntamento a Milano per sabato 24 giugno) ha deciso di convocare quello stesso giorno una conferenza stampa di precisazioni sul caso Roswell, sul filmato dell'autopsia e sul preteso ruolo di Spielberg.

Con notevole tempismo, Il 23 giugno è stato quindi redatto e diramato alle agenzie di stampa e ai giornali milanesi un breve comunicato stampa in cui si richiamava il contemporaneo anniversario del "primo avvistamento di dischi volanti" (24 giugno 1947), si riportava una sintesi del caso Roswell, una breve cronistoria della vicenda del filmato e la smentita della storia di Spielberg, annunciando che nella conferenza stampa sarebbero stati rivelati i retroscena della vicenda del filmato e della campagna promozionale costruita intorno ad esso per fini economici e sarebbero state consegnate copie delle foto tratte dal filmato.

La mattina successiva, a margine della riunione del Direttivo, si svolgeva l'annunciata conferenza stampa e veniva consegnato ai giornalisti un più ampio comunicato di 4 pagine, intitolato "Extraterrestre o montatura? La vera storia del filmato dell'autopsia dell'alieno". Dopo aver riepilogato i fatti e smentito le menzogne (si veda per maggiori dettagli l'articolo di Matteo LEONE su "Autopsie aliene nel 1947?" sul numero appena uscito della nostra rivista), il comunicato (come riportiamo nello stralcio riprodotto nel riquadro a lato) commentava brevemente l'uso strumentale di voci vere e false a fini di promozione commerciale, presentava le possibili ipotesi sull'autenticità o meno dei filmato, precisando che il CISU non era in grado di prendere una posizione ma aveva ritenuto doveroso "intervenire per correggere le informazioni incomplete o false diffuse ai e dai mass media in Italia" e stigmatizzava il fatto che "il rispetto della verità e della sua ricerca è purtroppo passato in secondo piano davanti a finalità bassamente commerciali o promozionali, il che è forse comprensibile da parte del detentore del filmato, che cerca solo di trarne un profitto, ma lo sarebbe di meno da parte di persone che si dicono studiosi", riecheggiando fra l'altro le .polemiche già violentemente in corso in Gran Bretagna circa il fatto che Philip MANTLE avrebbe coinvolto la BUFORA in una sponsorizzazione di fatto del filmato di Santilli, senza compiere alcuna verifica preliminare.

Oltre a consegnare il comunicato stampa e rispondere a varie domande dei giornalisti intervenuti, i rappresentanti del CISU hanno consegnato alcune copie delle foto, che il giorno successivo sono state pubblicate con grande risalto dai quotidiani milanesi Il Giornale, Il Giorno, L'Indipendente e il Corriere della sera, insieme a interi brani tratti dal nostro comunicato stampa e la precisazione che gli ufologi (in Italia ma anche all'estero) restavano scettici davanti a quella che sembrava un'operazione puramente commerciale. In proposito, su nostra indicazione, Il Giornale intervistava il giorno successivo lo studioso americano Stanton FRIEDMAN, uno dei maggior esperti sul caso Roswell, che non nascondeva di pensare a una mistificazione.

Oltre ai quotidiani, anche il telegiornale di Rete 4 ha dato ampio spazio alle immagini nei giorni successivi, ed i settimanali Oggi e Visto hanno anche pubblicato quasi per intero il nostro comunicato.

Come spiega il segretario del Centro, Gian Paolo GRASSINO, nel suo commento (intitolato "Ma la libertà di informazione non è in vendita", su UFO n. 16), la nostra azione ha avuto l'obiettivo non solo di fare della corretta contro-informazione rispetto a chi si limitava (e ha continuato a limitarsi) a fare da portavoce degli interessi di Santilli, ma soprattutto a ribadire alcuni valori ideali (che valgono la pena di correre qualche rischio, peraltro calcolato), come la libertà di informazione e la natura commerciale dello studio ufologico, nonché di evitare che agli occhi della stampa e del pubblico italiani gli ufologi e l'ufologia si "appiattissero" a coincidere con il filmato e la sua autenticità o meno, con effetti potenzialmente devastanti.

Questo ci ha posto inevitabilmente in rotta di collisione con gli interessi (commerciali, lo ribadiamo, e non di studio) del signor Santilli e del suo rappresentante italiano, Maurizio BAIATA, i quali avevano pianificato anche per il nostro Paese un sapiente centellinamento delle informazioni: prima se ne parla senza vedere le immagini, poi si mostrano le immagini, creando crescente aspettativa per il filmato stesso, che sarà trasmesso dalle varie televisioni nazionali in tutto il mondo solo dopo il congresso internazionale della BUFORA, ad agosto; così facendo, si fa lievitare il prezzo al quale le TV saranno disposte a pagare i diritti di trasmissione. Una campagna promozionale indubbiamente ben programmata e più che legittima, a condizione che sia chiaramente tale, senza commistioni dei ruoli: il commerciante faccia il commerciante, il giornalista faccia il giornalista, lo studioso faccia lo studioso. L'interesse (anche di immagine) dell'ufologia non coincide con quello del portafoglio del signor Santilli. Questo pensano tutti gli studiosi italiani e stranieri, con pochissime eccezioni che sarà interessante approfondire nei prossimi mesi.

I signori Baiata e Santilli però fanno invece - giustamente - i propri interessi, per cui sono corsi velocemente ai ripari, facendoci scrivere già il 30 giugno dallo studio legale dell'avvocato Giangaleazzo Bettoni una lettera che, per i contenuti e per la forma, meriterebbe forse pubblicare per intero. In sostanza l'avvocato, per conto e nell'interesse di Santilli e del suo "procuratore speciale per l'Italia sig. Maurizio Baiata" ci ha ribadito che il suo assistito sarebbe titolare "del copyright a livello mondiale sulle immagini filmate e fotografiche relative al cosiddetto caso Roswell", accusandoci di aver "diffuso alcune notizie oggettivamente non vere, in alcuni casi addirittura diffamatorie" per non dire che abbiamo "contribuito a disinformare la pubblica opinione, con affermazioni volutamente inesatti o devianti" (senza peraltro precisarci quali), affermando che "la distribuzione delle fotografie (...) è gravissima, e gravida di responsabilità sia civile che penali", gravità "amplificata dalle enormi conseguenze di cui comunque sarete a rispondere" e diffidandoci dal compiere "ulteriori attività che abbiano ad influenzare o interferire" con le "serie trattative" in corso "con varie emittenti italiane e straniere riguardanti la trasmissione del filmato e dei materiali".

Dulcis in fundo, la lettera (inviata in copia anche ai giornali "al fine di prevenire ulteriore concorso dei mass media negli illeciti di cui il CISU e i suoi dirigenti saranno chiamati a rispondere") chiude col sigillo di garanzia: "Quanto sopra è stato a questo Studio confermato anche dal CUN (Centro Ufologico Nazionale), da trent'anni il più accreditato organismo di studio del settore, il quale ha stigmatizzato amaramente il comportamento del CISU, costituito dieci anni fa da alcuni ex membri dissidenti del CUN, facendo presente che il CUN, avendo consentito la presenza di alcuni Vostri rappresentanti alla proiezione nel Simposio di San Marino non avrebbe mai immaginato comportamenti eticamente così scorretti oltre che giuridicamente illeciti. Non a caso il comunicato stampa del CISU ha in pratica messo in discussione l'autorevolezza del CUN gettando ombra sull'autenticità del filmato, sui titolari dei diritti, sullo studio operato dal CUN sull'argomento riportato nel primo numero della rivista Notiziario UFO, organo dl CUN stesso oggi in edicola". Laddove si conferma tra l'altro che l'immagine del CUN coinciderebbe con l'autenticità del filmato. Così come Maurizio Baiata, intervenendo a Uno Mattina il 27 giugno come studioso e a nome del CUN (non di Santilli), ha avuto cura di precisare che "stiamo trattando i diritti per l'Italia... proprio con la RAI".

Nasce forse in Italia un nuovo tipo di ufologia, quella "commerciale". Ma se altri sono liberissimi di trasformare uno studio amatoriale e senza scopo di lucro in un'attività economica, noi non vogliamo averci a che fare. Saremo legati ad un ideale inguaribilmente romantico dello studioso puro, mosso dalla ricerca della verità, ma per questo ideale siamo pronti a batterci, anche in tribunale se occorre.

[tratto da Notizie UFO n. 49, settembre 1995]


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