Arte ed Internet.

"www.artissima.it" edizione 1997.

Lo scorso anno abbiamo commentato con entusiasmo la nascita di questo sito, bussola di orientamento per chi vuole navigare tra le onde virtuali dell’arte senza perdersi nel mare troppo grande di Internet. Tracciava le coordinate per approdare ai siti più importanti del mondo, dopo aver piacevolmente esplorato il nostro golfo di Artissima. Le novità di quest’anno ce le ha illustrate Gian Franco Billotti, direttore della galleria Arx di Torino, una delle prime ad essere attivata sulla Rete delle Reti. Oltre ad una panoramica su tutti i dati che caratterizzano la manifestazione, è stato inserito in www.artissima.it il catalogo delle opere, che ci consentirà di rivisitarle di fronte al monitor, nella calma del nostro salotto. E’ stato approntato in linea da Eta Beta, che ha anche iniziato una impresa di ragguardevoli dimensioni, quella di ampliare Artissima con collegamenti a tutti gli altri siti più importanti dell’arte. Per un taglio più commerciale del discorso, Donatella Genesio ci ha illustrato il sito www.findart.it, punto di riferimento per coloro che amano l’arte e ne fanno oggetto del proprio lavoro. Dove è possibile esporre le opere per sottoporle all’attenzione di galleristi, collezionisti italiani e stranieri, in un sito che Eta Beta sostiene e divulga su tutti i media. Segnaliamo anche lo sforzo organizzativo della Rebus di internazionalizzare la manifestazione con la presenza di un numero sempre crescente di gallerie straniere, ed il coraggio degli organizzatori nel proporre uno spazio cosi’ significativo per promuovere la fotografia. Non solo con le opere degli artisti, ma con la presenza di noti operatori ed esperti del settore, anche stranieri, riuniti nel convegno "Arte & Fotografia". Che ha fatto una sintesi preziosa su questo rapporto in una panoramica riguardante la situazione storica ed attuale. E ci auguriamo che lo sforzo di una sintesi chiarificatrice , il prossimo anno, sia focalizzato sulla ricerca e sul futuro della fotografia. Perché ormai non ci si chiede più se la fotografia è entrata a pieno titolo tra le altre arti. Nel campo della comunicazione del futuro, in particolare quella connessa con la telematica, eventualmente c’è da chiedersi se ci saranno le altre arti senza la fotografia. Giacchè ormai tutte le immagini che con gli ipertesti multimediali passano attraverso i cavi telefonici o i collegamenti via etere hanno una sola matrice, la fotografia. "Digitalizzata", s’intende, cioè elaborata e trasformata dalle macchine per poter volare in tutto il mondo in pochi secondi. E la contaminazione dei vari generi è ormai una caratteristica consolidata della nuova cultura della comunicazione artistica. A proposito di voli virtuali abbiamo seguito con interesse la manifestazione "Omaggio a Giovanni Caselli", anteprima via Internet della mostra faxart intitolata al precursore del moderno fax (il pantelegrafo, 1856), che verrà inaugurata a Siena, Tokyo, Londra e Parigi . Sono stati presentati in tempo reale, all’Internet Café, disegni ottocenteschi e opere inedite di artisti contemporanei, con il commento di Marco Pierini ed Enrico Crispolti. Di quest’ultimo citiamo, -tratto dal bel catalogo della Scuola di Specializzazione in Archeologia e Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Siena- la parte conclusiva di un articolo "...la faxarte può costituire un esempio di offerta di pratica di creatività...Quasi la prova di come le possibilità offerte dalla tecnologia possano "democratizzare" l’accessibilità all’evento estetico". E proponiamo la parte iniziale di un articolo sullo stesso catalogo, di Omar Calabrese, utile per impostare un’ analisi estetica di nuovi tipi di comunicazione: " Un’opera d’arte è un oggetto di valore, costitutivo di un’esperienza particolare e soggettiva, scambiato da due soggetti interagenti, che non condividono però necessariamente un codice comune, ma devono continuamente negoziarlo sia sul piano dell’espressione che su quello del contenuto". Gradiremmo che contributi di questo livello fossero utilizzati come falsariga anche in futuro, nel campo dell’estetica, integrati da quelli di specialisti in psicologia, per approfondire ulteriormente la ricerca sui nuovi orizzonti nel campo dell’interattività e della multimedialità, che giocano nella sfera del profondo. Dunque, cosa ci aspettiamo dalle prossime edizioni da Artissima? Il completamento da parte di Eta Beta del lavoro intrapreso, che potrebbe regalare agli appassionati del settore uno dei siti dell’arte più interessante del mondo. E tra gli eventi culturali collaterali? Manifestazioni, dibattiti, convegni e performance, tutti focalizzati sul futuro! Certo la sperimentazione del linguaggio ipermediale contemporaneo presenta qualche rischio in più, ed i discorsi pionieristici in questo campo richiedono un coraggio pari a quello che gli organizzatori hanno avuto investendo tante risorse nella fotografia. Con l’elettronica e la telematica i risultati sono sempre incerti, checché se ne dica, ma le emozioni per la buona riuscita o per gli imprevisti sempre in agguato sono talmente intensi da far tenere il fiato sospeso anche agli spettatori meno convinti che dalle macchine si possano ricevere emozioni forti. Cosi’ Artissima potrebbe promuovere ulteriormente la divulgazione di opere corali o di ipertesti multimediali interattivi nel campo dell’arte. Per far capire come la visione del mondo degli artisti, utilizzando appunto gli ipertesti e gli attuali strumenti tecnologici, possa produrre una contaminazione delle diverse discipline che pone in gioco il rapporto tra artista e fruitore, con una interattività prima impensabile ed un tipo di comunicazione che coinvolge i sensi della vista (testi ed immagini), dei suoni, talvolta il senso tattile, quello olfattivo, ecc.. In un contesto spazio-temporale completamente mutato. In proposito, in occasione della Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo, avevamo cominciato a conoscere le sperimentazioni francesi di Art 3000. Ed in America cosa fanno?

Italo Zopolo

Torna ad Ariele Magazine