Critici esposti
Ingenuamente si può pensare che unopera darte, un libro, una sinfonia non abbiano bisogno di alcuna parola di commento: se lartista è riuscito nel suo intento comunicativo, non cè bisogno di aggiungere altro; e se invece lopera deve essere "spiegata", lartista ha miseramente fallito.
In realtà le cose non stanno esattamente così; la critica molto spesso ci fornisce delle coordinate entro cui muoverci: se alcuni testi, quadri, o film non ci venissero tramandati come capolavori, probabilmente verrebbero ignorati dai posteri. Inoltre in una babele di scrittori esordienti, di promettenti registi, di artisti-rivelazione chi -se non il critico- ha il coraggio di esprimere un giudizio, di dare un parere, di sbilanciarsi a favore o contro un determinato artista? Chi ha il coraggio di esporsi al rischio di grossolani errori di valutazione (ai giorni nostri, con il senno del poi, ci sembrano miopi quei critici che denigrarono gli Impressionisti)?
In ogni caso senza la critica il lettore si perderebbe nei meandri della cultura.
Tuttavia nel fare un discorso generale sullutilità della critica non si può che incorrere in riduzioni semplicistiche. Bisognerebbe chiedersi ad esempio come la critica debba essere valutata rispetto al lettore, e quali siano invece le sue responsabilità nei riguardi dello scrittore, regista, o artista che sia. Per rimanere in ambito artistico ad esempio, alcune correnti non possono fare a meno della critica (come il Concettuale), mentre altri artisti la disprezzano senzaltro (è il caso dei Dadaisti).
La critica è una disciplina (?) parassitaria, che non è in diretto rapporto con il mondo reale, ma ha come oggetto di studi la rielaborazione del dato empirico effettuata già da altri. E quasi una verifica sulla reinterpretazione del mondo che lartista compie, è il domandarsi se essa sia adeguata o meno allepoca in cui gli spettatori e il critico vivono: un ponte che collega opera darte e lettore.
Per una volta, alla Galleria Luigi Franco non sarà larte ad essere "vittima" della critica, ma sarà la critica ad essere vittima dellarte: alcuni critici saranno infatti esposti in mostra come opere darte (fra gli altri Luca Beatrice, Willy Beck, Chiara Bertola, Alessandra Galletta, Gianfranco Maraniello, Loredana Parmesani, Francesca Pasini, Luisa Perlo, Marco Senaldi, Giorgio Zanchetti). Questirriverente operazione, organizzata dalla Fondazione Eredi Brancusi, sarà inoltre occasione per alcune riflessioni sul ruolo della critica rispetto allarte.
Wolfgang Cecchin
Fondazione Eredi Brancusi "Critici esposti": Luigi Franco Arte Contemporanea, via SantAgostino 23/q, Torino. Tel: 011-5211336. Liniziativa avrà luogo sabato 17 gennaio ore 18.