Il primo Museo di arte diocesana del Piemonte a Pinerolo

Considerando quanto peso ha avuto nella produzione artistica, soprattutto in tempi passati, la committenza religiosa, e quanto sia stata importante l’arte sacra in periodi nei quali la fede popolare era cosa viva; e considerando d’altra parte quanto oblio sia gravato e gravi su chiese minori, cappelle, edicole, e quale sia stato per decenni l’atteggiamento di diffidenza nei confronti dell’arte da parte delle commissioni diocesane, è facile intuire l’importanza di una struttura che raccolga i documenti della pietà per ripresentarli a pubblico rivalorizzandone e il dato artistico e il valore documentario e storico. E’ con questi intenti che si è allestito in via Del Pino in Pinerolo il primo museo d’arte sacra diocesana, una struttura moderna, viva, attenta alle nuove istanze museali, per cui non solo un contenitore di oggetti sottratti alla dispersione o al degrado, ma in certo qual modo mummificati, bensì luogo di mostre permanenti e temporanee, sala di conferenze e di studio. Alle spalle del museo, un lungo lavoro di catalogazione non certo concluso, che si affianca alla raccolta informatizzata dei beni culturali della diocesi, obbligatoria, del resto, in base ad accordi tra la CEI e i Beni Culturali. Così, di fronte ad una sempre più scarsa conoscenza dei contenuti della fede cristiana e cattolica - ben poco ne sanno i giovani che escono da un ottennio trascorso in Parrocchia a "stare insieme" - è grazie ad iniziative come queste che si possono nuovamente apprendere aspetti non secondari che riguardano i contenuti, le feste e le ricorrenze, la liturgia che non è certo solo apparenza e apparato.Accanto agli oggetti - dai dipinti devozionali, alle pale d’altare, ai paliotti, alle "carte gloria", alle mitrie vescovili, ai crocifissi astili, all’arredo liturgico, ai paramenti - alcuni dei quali di gran valore, come quelli donati da Carlo Alberto alla cattedrale pinerolese - anche documenti che risalgono sino alla costituzione della diocesi stessa, nel 1748, ed anche prima. Come mostra di inaugurazione, si sono presentati i cartoni preparatori di dipinti destinati a chiese e cappelle della zona di Michele Baretta (1916 - 1987), pittore formatosi alla scuola del Reffo, poi collaboratore di Dalle Ceste, altrettanto noto come pittore da cavalletto e come pittore d’arte sacra. Nel quaderno, che inaugura la serie legata all’attività del Museo diocesano, si illustrano le vicende di alcune opere, in modo da porre in rilievo anche il complesso intreccio che esiste fra libertà creativa dell’artista ed esigenze della committenza, che deve vigilare non solo sulla ortodossia delle rappresentazioni, ma anche sulla loro efficacia espressiva, dal punto di vista del messaggio religioso e liturgico. Fra l’altro i cartoni, che riguardano opere per chiese e cappelle di Pinerolo, Perrero, Macello, San Secondo, Luserna, San Pietro, Riva, Perosa, risalgono ad un periodo, dagli anni Quaranta agli anni Sessanta, quanto mai interessante, perché posto a cavallo del Concilio Vaticano II, che ebbe molto da dire anche sul nuovo rapporto con l’Arte.In tutto questo, l’operato, ancora una volta, di Mario Marchiando Pacchiola, sulla cui attività a favore della vita culturale di Pinerolo, più volte ci siamo soffermati.

Francesco DE CARIA

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