Un "libro dore"
di oggi al castello Incisa della Rocchetta
Nellambito della manifestazioni che
hanno coinvolto vari comuni dellastigiano nella seconda
edizione del convegno internazionale di Studi "Stranieri in
Piemonte e Piemontesi allEstero nel Medioevo",
organizzato dalla Provincia di Asti presso la chiesa barocca
della Trinità in Nizza Monferrato, sede dellAccademia
culturale dellErca (che ha molti meriti nel recupero e
nello studio della storia e dellarte locali, in un panorama
ancora troppo indifferente), convegno cui hanno partecipato
studiosi di livello accademico di Barcellona, Parigi, Chambery,
Costanza, Ginevra, oltre che di Torino, Genova, Roma, Milano, è
da segnalare una mostra aperta al pubblico ancora per un paio di
settimane. Si tratta di "Sogni, viaggi, pellegrini", in
tema, dunque con largomento del convegno, ma concepita come
un "libro dore", usanza, del resto, medioevale,
che ci ha lasciato veri e propri gioielli darte. Il Libro
dore, con letture tratte dai testi sacri e con miniature
talora splendide, si apriva con la constatazione della fugacità
del tempo, segnata dale volgere delle stagioni (e in mostra vi
sono le Quattro stagioni di Donatella Merlo) e dal succedersi
delle feste liturgiche che hanno gli epicentri
nellIncarnazione (Presepe, ceramica di Renzo Igne), nella
Passione e nella Pasqua (Cristo sindonico, bronzo di Giovanni
Taverna). Protagonista dellitinerario spirituale, cui il
libro dore segna le tappe, è il signore o la dama cui esso
è dedicato (Sogno medioevale alla Manta, di Anna Maria Palumbo);
e fra le tappe le narrazioni bibliche (Alda Besso, Lalbero
della Vita; Francesco Casorati, La torre di Babele), mentre il
cammino spirituale è adombrato dal cammino dei pellegrini
(Viandante, terracotta di Clizia; Lasceta di Golia), è
segnato dai momenti di preghiera nelle chiese (Madonna, progetto
per vetrata di Golia), mentre la religiosità autentica si stacca
dalla magia (Sandro Cherchi, La fata; Cecilia Ravera Oneto, Il
fiore di Melusina). A distanza di secoli lartista ricrea
nel proprio studio gli spazi e le forme del passato, le riporta a
sé, ne ritrova aspetti e forme (Adriano Sicbaldi, Personaggi
nello sudio; Franco Pieri La rosa mistica), rivelando ogni volta
latemporalità dellArte. Questo itinerario essenziale
acquista particolare valore dal fatto di essere immerso nel clima
medioevale, efficacemente evocato dalle opere incise degli
artisti del gruppo torinese "Il senso del segno". E si
tratta di particolari architettonici (Lucia Carignano, Rosone;
Lucia Caprioglio, Rosone e Rilievo in pietra; Luisa Porporato,
Particolare di Chartres e Capitello; Massimiliano Kurnmüller,
Fregi), di paesaggi (Luciana Caravella, Venezia e Ca
dOro; Donatella Mezzena Barberis, Castello; Anna Nalli,
Scorcio di Dolceacqua; Carla Parsani Motti, Rusignacco e Torre di
Lanzo), di parsonaggi e situazioni (Carignano, San Giorgio e il
drago; Massimiliano Kurnmüller, Cavaliere; Lia Laterza, Il pupo
siciliano; Nalli, Costumi medioevali e Amanuense; Parsani,
Melusina; Elisabetta Viarengo Miniotti, Mercante sulla via
Francigena). Opere che, mettendo a frutto la particolare
suggestione dellopera incisoria, raccontano ancora di un
viaggio, sublimato nella sfera mentale; e raccontano di quel
Medioevo assurta a categoria, in particolare dallOttocento
romantico in poi.
Una mostra - patriconata dalla Regione
Piemonte - suggestiva, dunque, come suggestiva è la cornice, la
Corte Chiusa del castello della Rocchetta; dove il visitatore
può aver anche la ventura di incontrare la squisita e raffinata
ospitalità della discendente di famiglie che hanno illustrato il
Medioevo ed il Rinascimento dItalia, donna Barbara
Incisa...
Francesco DE CARIA
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