WUNDERKAMMER DI FRANCESCO DE CARIA E DONATELLA TAVERNA

Un miracolo del volontariato culturale

Renzo Igne, l’argilla, e il Convento dei Cappuccini di Caraglio

Ci si è già soffermati, in questa rubrica, sull’opera del ceramista Renzo Igne, che fra marzo e maggio ha esposto nella chiesa di S.Lorenzo ad Aosta, ed ora, sino al 27 luglio, espone a Caraglio, nell’ex convento dei frati Cappuccini. Ci si è già soffermati sul suo "medioevo novecentesco", sulla sua capacità di sintesi di spunti dalla remota antichità, al Medioevo, appunto, al Novecento, da Chagall a Picasso, a Mirò, a Calder, una capacità di sintesi che non è certo eclettismo - un artista di fama internazionale non può essere eclettico - ma forgiatura di un linguaggio fortemente originale che ha tuttavia le sue radici nella cultura dell’Uomo, e quindi è linguaggio universale. Non ci soffermeremo quindi sull’opera di Igne; ma la sua nuova mostra a Caraglio, patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Regione Valle d’Aosta, con catalogo Priuli e Verlucca, ci dà spunto per considerazioni sull’ammirevole recupero e riutilizzo di una struttura preesistente, seicentesca, carica di storia quindi, ai fini di una nuova fruibilità da parte del pubblico. Il convento dei Cappuccini della cittadina piemontese, provincia granda, risale alla fine del Seicento; qualche decennio fa è stato lasciato dall’Ordine e sino a poco tempo fa era - con il parco circostante - preda del degrado. Ebbene ora - e la mostra di Igne fa da inaugurazione - il complesso è tornato al pubblico; ospita il Civico Istituto Musicale, le sue celle sono state restaurate, ma mantenute nelle loro caratteristiche, nelle loro anguste e ascetiche dimensioni, con i pavimenti in cotto originale, offrono altrettanti capitoli, o paragrafi se si vuole, di mostre impegnative, con una scansione inedita, per cui nei piccoli spazi la singola opera o il gruppetto di opere assumono il valore di protagonista assoluto che in realtà, sin dalla sua creazione, l’opera d’arte ha. Ed è facile, ma suggestivo, istituire parallelismi quali convento- dimensione spirituale o mentale, corridoio - itinerario lungo il quale si aprono squarci di intensa meditazione e presa di coscienza dell’essenza dell’esistere. Verrebbe poi troppo facile, quindi banale, assumere il binomio convento-missione: missione di cultura, di elevazione, in una società indifferente e materialistica. Ma sarebbe un luogo comune ed è con gioia che lo diciamo, perché il foltissimo ed entusiasta pubblico dell’inaugurazione della mostra di Igne qui a Caraglio, ad Aosta, il foltissimo e interessatissimo pubblico degli itinerari cittadini promossi dal Comune di Torino stanno a dimostrare il contrario, cioè la sete di cultura che la gente, giovani e anziani, di tutte le classi sociali, ha. E ad avallo di ciò la chicca di questo nostro discorso sul recupero del convento di Caraglio (ma potremmo citare Carmagnola, Pinerolo, la stessa Torino...): questa enorme opera di recupero, e chi non la vede non ci crede, è dovuta tutta al volontariato di gente comune, anziani e giovani, che sanno dedicare il tempo libero a recuperare il parco e i sentieri, a pulire pavimenti, a imbiancare, a restaurare porte e serramenti... E sono i volontari raggruppati attorno all’associazione culturale caragliese Marcovaldo, costituitasi per recuperare i valori di quel lembo di provincia agli inizi del nostro decennio: dapprima per recuperare arte, storia e cultura, ora, diceva con giusto orgoglio il giovane presidente dell’Associazione, Fabrizio Pellegrino, là, nella biblioteca dei Cappuccini, con gli scaffali ottocenteschi ed il soffitto Liberty, all’inaugurazione della mostra di Igne, per fare di Caraglio la capitale culturale della Granda ed una delle capitali culturali del Piemonte, d’Italia e, perché no, d’Europa. E intanto, nel chiostro, adorno di un vasto roseto rampicante che proviene da Assisi, due giovani musicisti, al piano e al flauto accompagnavano i visitatori con musiche dal Settecento al Novecento.... Un miracolo, come quello del seme gettato nella terra, che per vie sue erompe ad ogni costo: un tema caro allo spirito francescano di Renzo Igne, che lì, in quel convento, e fra i risultati di un volontariato che è volontà di risorgere da decenni di materialismo e di mercificazione di tutto, stava proprio a casa sua....

Francesco De Caria

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