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a cura di Salvino Troccoli

BIENNALE INTERNAZIONALE "TERRE D’ACQUA"

Mostra di fotografia: "L’immagine nelle Terre d’Acqua". Chiostro di Sant’Andrea, Vercelli.

Le fotografie prodotte da dieci giovani artisti europei e dei paesi del mediterraneo vedono protagonista il Vercellese come paesaggio urbano e rurale segnato dalla realtà storica delle vestigia della "Via Franchigena" e dell’ambiente magico della risaia.

I giovani fotografi, che hanno soggiornato a Vercelli per il workshop dello scorso aprile, sono affiancati in questo documentario dai rappresentanti vercellesi dei fotoclubs Controluce, Il Galletto e Studio Dieci, coadiuvati dall’Istituto di Belle Arti. Ecco i loro nomi: Fiorenzo Rosso, Gabriele Peira, Angelo Nodari, Elisa Ranghino, Bruno Berardesca, Giovanni Forti, Alessandro Carlevaris, Ilaria Moggio, Roberto Casazza, marino Ravagnani, Carlo Truffa, Guido Cesarini e Marco Bosco. Fino al 13 luglio.

GERMANA ALBERTONE

Circolo Culturale Interno 2: via Martiri Liberazione,2 - Saluzzo (CN). Tel: 0175/248907.

Nelle opere di Germana Albertone è racchiusa una verità incontestabile: l’artista deve avere non solo la capacità di sapere la propria visione della realtà dinamica di cui è parte, ma anche il "coraggio etico" di farlo. L’autrice, in questi suoi ultimi lavori, riesce sempre ad elaborare linguaggi ed espressioni che le permettono di comunicare, con forte chiarezza, che non c’è contraddizione tra materia e spirito.

(Marcello Salvati)

BRUNO MISSIERI

Palazzo Lomellini: Piazza S: Agostino, 17 - Carmagnola.

L’incisione, come il libro o il disegno, richiede un accostamento complice e riflessivo; non si lascia cogliere immediatamente. Ad una prima lettura le immagini di Bruno Missieri potrebbero apparire fuorvianti per l’apparente (esibita) adesione ad una poetica neonaturalistica, intesa come luogo esterno, il fuori di sé e l’altro da sé, da cui iniziamo ogni nostra peregrinazione.

Quello di Missieri non è un percorso neonaturalistico, ma una riflessione che investe il mondo del linguaggio, mezzo insostituibile per intraprendere il viaggio verso il nuovo (e l’ignoto).

(Mauro Corradini)

FRANCESCO CREMONI

Chiesa di San Lorenzo: Tigliole D’Asti. Tel. 0141/667124

Ha saputo mediare con la propria sensibilità la sua arte dagli anni settanta in poi lo scultore ha sviluppato la sua immaginazione liberando gradualmente la scultura dalla soggezione di moduli già acquisiti. L’artista è approdato, nella schematizzazione della forma, ad un’intenzionalità espressiva, che carica l’immagine di nuovo significato: lo scultore è riuscito, con il suo intervento a liberare l’energia che abita la materia. La musicalità della sua arte si posa ancora su forme magicamente estroflesse, che nella loro morbida tensione dànno alla composizione un ritmo di profondo raccoglimento. Fino al 20 luglio.

(Clizia Orlando)

LUCA BERNARDELLI

"Navigating the map of the face"

Galleria En Plein Air - Pinerolo (TO)

Progetto autonomo di ricerca che parte dal corpo, il proprio, questa prima mostra personale di Luca Bernardelli indaga un desideri di non ritratto e i lavori presentati in questa occasione pongono l’enfasi sul metodo usato per soddisfare ad una richiesta di fare scomparire i confini.

Non sono frammenti postmoderni di corpo, il suo lavoro è altro di fronte all’emergente formazione culturale del techno-body, è un modo per proteggere il sacro nel corpo umano, di non consegnarlo indifeso al potere della tecnoscienza. E’ anche un modo diverso di usare la tecnologia che ci avvolge, di viverla all’interno.

(Floriana Piquè)

LUCIO RANUCCI

Manini Arte: via della Rocca 26 - Torino. Tel/fax: 835851

Lucio Ranucci è nato nel 1925 a Perledo (Como), ma ha trascorso l’infanzia tra Roma, Perugia e Milano. Agli inizi del 1943 è partito volontario per il Nord Africa con l’esercito italiano. Fatto prigioniero nel maggio dello stesso anno è tornato in Italia nel Gennaio del 1945, in forza dell’esercito britannico. Dopo due anni come giornalista esordiente a Milano nel 1947 si è trasferito in Argentina, ed ha esordito come pittore nel 1949 a Lima nel Perù.

Quello che doveva essere un breve viaggio in America Latina è durato 16 anni.

Si è attivamente interessato alle vicende politiche sudamericane.

Rientrato in Italia nel 1963 Ranucci ha vissuto e lavorato a Roma per un certo periodo di tempo. Si è poi trasferito ad Ischia dove ha avuto il suo studio per diversi anni.

Dopo un periodo di tre anni trascorso a Parigi, Ranucci abita e lavora attualmente nel retroterra della Costa Azzurra, nei pressi di Vence.

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