Arte ed Internet del 15 giugno 1996

Ci vuole un bel coraggio a scrivere contemporaneamente di questi due argomenti, apparentemente così antitetici. Lo faremo appunto armati di coraggio, e con l'impegno preciso di non imitare tutti quelli che parlano difficile, che spiegano come è fatto un computer dentro, senza averlo prima aperto per farlo vedere, i tecnici che si esprimono con troppe sigle a volte non indispensabili, che fanno manuali complicati, gli operatori culturali che creano una barriera di difficoltà tra l'opera d'arte ed i fruitori, anzicchè un ponte. Il racconto del primo viaggio che faremo insieme ci serve come traccia di collegamento per passare da una meta culturale all'altra, rappresentata di volta in volta da un libro, un'opera d'arte, un sito di internet, un personaggio interessante. Ogni incontro è descritto prima con le parole e subito sotto con immagini, usate un po' come segnalibro, in modo che il lettore/viaggiatore possa cominciare e finire il percorso dove vuole, e se vuol continuare da solo deve procurarsi un libro, andare a vedere una mostra, collegarsi ad un indirizzo di internet da noi proposto.... Partiamo subito per un week-end in Toscana. Ci incontriamo in treno a Milano, con Gigi, amico d'infanzia. Lui arriva da Brescia, sembra un turista americano, capelli cortissimi che non sembrano neppure grigi; io da Torino, con la cravatta ed un caldo pazzesco, perchè devo incontrare un critico e non so che tipo è. Mi lancia tra le gambe la rivista "PC Computer" di maggio: "Tieni, tu che fai finta di studiare i computer, leggi da pagina 290 a 322". Scorro i titoli. Una capacità infinita. Unità di memorizzazione che usano supporti rimovibili. Relativi test di prestazioni. Le memorie in tasca.

Alzo gli occhi e vedo Gigi che si sta facendo spiegare da un bambino tedesco come fa a giocare sollevando il poggiatesta. Così capisco anch'io, che ce l'ho tra le scapole da più di un'ora. Dietro, il poggiatesta, davanti "le memorie rimovibili"....Difficili da capire ma importantissime per il futuro, rivoluzionarie. Servono per memorizzare informazioni su dischetti da 3,5 pollici, o su nastri, o su compact disc. Si usano anche per non intasare il computer con tutte le notizie che attingiamo da internet. "Gigi, tu intanto guardati questo, è abbastanza recente, ma soprattutto ha il merito di illustrare quello che dice con le figurine, come se fosse un sillabario per l'alfabetizzazione informatica: Windows 95. No problem, di Ron Mansfield, edito da McGraw-Hill, £. 39.000".

L'ideale sarebbe avere anche il relativo dischetto di autoaddestramen- to. Chissà perchè gli editori non ci procurano altri sillabari. Forse perchè noi non li chiediamo. Ma? Misteri gloriosi...! Abbiamo scelto di trattare per primi questi due temi delle memorie rimovibili e di Windows 95 perchè, con le prime potremo portarci in tasca, in un dischetto, una quantità di dati che prima era contenuta in un computer di venti chili, e con i programmi evoluti ci viene alleggerito il peso di avere tra noi e la macchina la ingombrante barriera dell'ignoranza informatica. A Firenze c'è Franco, altro amico d'infanzia, che nel pomeriggio ci porta tra vicoli e piazze gremite di stranieri, fino in via Guicciardi, alla chiesa di Santa Felicità. Subito a destra dell'entrata, nella penombra del tardo pomeriggio (chiusura alle ore 18). Con due monete, le mille lire meglio spese della nostra vita, s'illumina a giorno la Cappella Capponi, - con la tavola della Deposizione del Pontormo e l'affresco strappato dell'Annunciazione,- perfettamente restaurata. Un miracolo, iniziato quattro secoli fa, un grosso regalo per tutti. Antico batte computer 10 a 1. No, non è così che si ragiona! Ma non vogliamo darvi riproduzioni fotografiche...perchè questo miracolo avviene solo in questo luogo sacro. La mattina dopo, a Prato, Gigi si dissocia per consumare da solo un rito che aspetta da mesi, l'assaggio lento e meditato di un panino con la "finocchiona", un salame toscano squisito. Con Franco andiamo al MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI L'indirizzo su internet è

www.comune.prato.it/pecci/home.htm

Posta elettronica pecci@mbox.comune.prato.it

Dopo aver visto Burri e Fontana, periodo 1949 - 1968 (mostra da vedere, dura fino al 30 giugno con orario 10 -19 chiusa il martedì, catalogo della Skira), curiosando nella libreria del museo scopriamo, di Lea Vergine, "L'arte in trincea, Lessico delle tendenze artistice 1960 - 1990, edito da Skira, £. 35.000, trecento pagine, opera chiara e sintetica.

Nel pomeriggio in un attico sotto Fiesole da Lara - Vinca Masini. Libri, documentazione e dossier da terra sino al soffitto senza un centimetro di muro visibile. Gattoni meravigliosi e un'infinità di piante che nascondono perfettamente ogni centimetro del terrazzo. Sotto gli occhiali spessi Lara divora in dieci minuti dieci anni di nostre fotografie e diapositive. "E poi...?" Sguardo d'intesa e di smarrimento con Franco. Subito pronti documenti su internet. " E poi..?" "Adesso c'è una videocasset- ta dell'ultima mostra fatta al Piemonte Artistico e Culturale di Torino, con ipertesti interattivi multimediali". Siamo salvi per almeno mezz'ora. Mentre lei guarda il video noi guardiamo la sua miniera di libri dalla quale è uscita tra l'altro un'altra miniera, l'opera edita dalla Giunti, "Arte contemporanea. La linea dell'unicità Arte come volontà e non rappresentazione", volume I pp.584-volume II pp.684/ con un'infinità di immagini, rilegati, £. 240.000. Tra poco saranno pubblicati altri due volumi.

Poi arriva un giovane architetto invitato per telefono poco prima, agile di corpo e di mente, finalizzato, esperto di internet. Pino Brugellis fa parte dell'equipe che gestisce Dadart Virtual Gallery, dove attualmente è visibile la mostra dedicata a Costantino Nivola, scultore e designer sardo che ha operato con successo negli Stati Uniti promuovendo l'interazione tra pittura, scultura ed architettura. E' un sito che ci dà l'idea del livello di qualità con cui possono essere presentate delle mostre in internet. Indirizzo di internet di DADART VIRTUAL GALLERY

www.dada.it/dadart/nivola

Mentre parliamo di informatica e musica Lara chiama al telefono un altro esperto suo amico e dopo un quarto d'ora siamo da lui. Qui il nostro smarrimento è totale. Sulle pareti opere di grafica informatica, sul monitor lettere colorate volteggiano, vanno su e già appese a ragnatele, poi è la volta di fiori variopinti che continuano a sovrapporsi. Ma Pietro Grossi non avrebbe dovuto essere un musicista? Infatti ci fa subito una lezione di matematica per introdurre le musiche informatiche. Per capire delego Franco (Francesco Milanesi del Galluzzo), raffinato cultore di arti, ma fortunatamente anche professore di fisica. Il laboratorio viene invaso da suoni straordinari, nati da strane curve matematiche. Ci sentiamo in un altro mondo. Capiremo di più sentendo la cassetta regalataci, il compact intitolato "Computer music", e consultando l'indirizzo di internet di PIETRO GROSSI

www.leonet.it/art/homeart/ posta elettronica p.grossi@leonet.it

Alla fine della giornata abbiamo appena le forze per buttarci su un divano in silenzioso raccoglimento. In treno, durante il rientro, ci ricordiamo che non abbiamo fatto un solo cenno al campo della letteratura. Anche se non c'entra niente con il week-end provvediamo subito. Qui la proposta la facciamo noi, e con entusiasmo vi segnaliamo l'uscita del romanzo, presentato all'ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino, "L'isola dei Sicani", edito da Tracce, £.22.000,del nostro socio del Centro Culturale Ariele, Nino Belvedere.

Per vederne un paio di pagine potete cliccare su questa immagine.

Italo Zopolo

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