Nascita ed evoluzione del
servizio antincendio della città di TORINO

IL CORPO POMPIERI DI TORINO ALLE SOGLIE DELLA NAZIONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO ANTINCENDI

Le riforme che si ebbero dal 1934 al 1936 portarono ancora una volta molti elementi innovatori sia nel potenziamento del personale, sia nella dotazione di nuovi mezzi e nuova sedi distaccate.
L'organico in questo periodo ammontava a 188 uomini e rimase pressoché invariato fino alle soglie del secondo conflitto mondiale:

      1 comandante,
      4 sottocomandanti,
      4 aiutanti,
      9 capi squadra,
      25 vice capi squadra,
      33 pompieri scelti,
      112 pompieri.

Il parco automezzi era composto da:
      1 vettura comando,
      1 vettura ufficiali,
      12 autopompe,
      6 autocarri soccorso,
      5 autocarri trasporto,
      1 autoscala Magirus K 30 da 38 metri,
      1 autoscala ad innesto tipo Porta,
      1 autoscala a sfilo tipo Magirus,
      1 autolettiga, 2 rimorchi,
      5 scale aeree sistema Porta,
      2 scale aeree Magirus,
      6 carrelli,
      13 motopompe,
      4 barche in lamiera carrellabili brevetto Torino.


Il valore totale di tutte le attrezzature e del parco mezzi del Corpo dei pompieri di Torino, secondo l'inventario dell'8 febbraio 1936 ammontava a lire 2.028.626. Con le sue 265.065 lire, l'autoscala Magirus K30 (lunghezza sviluppata della scala, metri 38) era montata su chassis Fiat 634 B con motore maggiorato a cilindrata di 6200 cmc. La costruzione dello chassis era di tipo speciale, fuori serie, che veniva specificatamente costruito per usi pompieristici.

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