Nascita ed evoluzione del
servizio antincendio della città di TORINO

A seguito dell'invenzione del telefono, avvenuta nel 1857 ad opera del fiorentino Antonio Meucci, che per primo riuscì a trasmettere suoni e voci tramite il suo telegrafo parlante, le ormai obsolete linee telegrafiche nel 1882 vennero sostituite con le più moderne linee telefoniche, che permisero di abbreviare i tempi di collegamento tra le varie stazioni di servizio dei pompieri.
Anche l'utenza otto anni dopo poté disporre di apparecchi telefonici di pubblico utilizzo per la chiamata urgente dei pompieri.
Prima di allora bisognava purtroppo recarsi di persona presso la più vicina stazione.
I 40 apparecchi telefonici, tanti erano nella fase iniziale, vennero collocati in cassette di ghisa caratterizzate dal colore rosso e dalla illuminazione notturna, e poste a distanza di 200 metri l'una dall'altra.

Il 1883 e un'altra data storica per l'inaugurazione della Caserma delle Fontane di S.Barbara. Ubicata nell'antica strada di S. Barbara - poi Corso Regina Margherita- fu per cento anni la Sede Centrale.
Nello stesso anno venne acquistata la prima potente pompa a vapore "THIRION", montata su di un carro a quattro ruote, con sospensioni a molla e trainabile da una pariglia di cavalli.
Capace di una forza di 40 cavalli-vapore, era in grado di erogare circa 2000 litri al minuto. Dopo undici minuti dal momento dell'accensione della caldaia, si ottenevano le sette atmosfere necessarie per il normale funzionamento della pompa. Per ridurre i tempi di entrata in funzione, un pompiere-fuochista aveva il compito di tenere al minimo la pressione anche di notte.
Poi lungo il tragitto verso l'incendio, lo stesso pompiere attizzando il fuoco, provvedeva ad alzare la pressione così da avere la caldaia pronta al sopraggiungere sul luogo del sinistro.
Dal 1885, la gloriosa denominazione di Guardie-Fuoco venne abbandonata quando ormai questa non rispecchiava più il nuovo modello organizzativo.
All'artigiano, che solo all'occorrenza veniva impiegato per il soccorso, si sovrapponeva la figura sempre più preparata del pompiere professionista, con un rapporto di lavoro di tipo stabile.

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