LA CITTÀ
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L'Italia del secolo XII, dopo gli anni bui del 1000,
vide rinascere la città che divenne nuovamente il centro principale delle
attività umane. Firenze, Siena, Asti, Torino, Chieri: l'Italia dei Comuni,
la massima espressione in campo sociale ed artistico che l'Italia abbia
mai saputo realizzare nella sua millenaria storia dalla Roma Imperiale.
La riscoperta della città, prima ancora che fosse avvenuta, per i fatti
accennati sopra, si ebbe per il bisogno collettivo di sicurezza, perché
la vita in campagna e nei piccoli centri diveniva sempre più insicura
a causa dei continui attacchi portati dai Barbari, Saraceni e Vichinghi,
che per decenni saccheggiarono e distrussero le abitazioni isolate, seminando
terrore e morte tra gli abitanti indifesi.
Queste insidie determinarono quindi la riscoperta di un antico mezzo di
difesa urbana: le mura di cinta, che garantirono, con la sorveglianza
delle guardie armate, la sicurezza alla vita.
Altri fattori di richiamo furono la vita dinamica e la facilità degli
scambi economici. Tuttavia il concetto della città medievale era ben diverso
da quello odierno; le strade erano strette, tortuose e spesso non selciate
ed ingombre di sporcizia.
Le case, senza servizi, erano malsane ed in gran parte fatte di legno
ed altri materiali facilmente incendiabili. L'incendio costituiva a tutto
il secolo XV una costante e grave minaccia che incombeva sull'incolumità
dei centri abitati, sia per l'addossamento delle case tra loro, che per
l'impiego di quei materiali di cui si è appena parlato.
Anche l'assenza di una minima normativa edile, che lasciava ampio spazio
all'iniziativa dei singoli cittadini, era cagione di frequenti incendi.
Era infatti un costume comune edificare o depositare ogni genere di cose
sugli spazi pubblici, al punto di prevaricare spesso sulle libertà dei
singoli.
Non mancavano a tal proposito le disposizioni comunali, purtroppo non
sempre osservate, per limitare il fenomeno.
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