COSA FARE IN CASO DI ...   

   Protezione dagli
 
     eventi naturali e antropici



Questa sezione vuole descrivere in modo semplice e chiaro le situazioni di pericolo che, in modo naturale o derivato (azioni dell'uomo), possono coinvolgere il nostro "HABITAT" ed in particolare i comportamenti da tenere e le procedure da attuare nel caso in cui dette situazioni vengano a generarsi. È uno strumento per fornire ai più giovani una serie di informazioni e di orientamenti pratici ed operativi, per "leggere" con chiarezza e precisione le realtà della PROTEZIONE CIVILE e per essere in grado di partecipare ad essa in modo attivo.

FENOMENI METEREOROLOGICI
I fenomeni naturali più frequenti che possono scatenarsi sul territorio sono quelli meteorologici. In molti casi si riducono a semplici rovesci, all'aumento repentino della velocità del vento e per condizioni particolari della temperatura, a grandinate, anche di una certa entità. Quando più cause entrano in gioco, le conseguenze risultano catastrofiche. Si ha così la formazione di uragani, cicloni, tornadi, trombe d'aria e nubifragi. Alle nostre latitudini è assai infrequente la formazione di uragani e cicloni di dimensioni e potenze tali da portare a conseguenze incalcolabili; le trombe d'aria ed i nubifragi, qualora molto repentini, sono un pericolo reale. In ogni caso è necessario non esporsi al pericolo: anche un temporale oppure un forte rovescio possono essere causa di guai. Il comportamento da tenere deve essere rivolto alla massima prudenza, evitando di incorrere e di scontrarsi con le forze della natura. Pertanto, in questi casi, gli edifici in muratura, i ripari naturali e se ci si trovasse completamente isolati, l'allontanamento dal luogo del pericolo verso un luogo più sicuro, sono i rimedi migliori, in attesa che la situazione di pericolo scenda ad un livello di rischio più accettabile. Una scelta avventata può causare più danni che vantaggi: se non si hanno a disposizione apparecchi di comunicazione è più conveniente attendere i soccorsi, lasciando comunque l'iniziativa (in un periodo successivo), dopo avere ben vagliato la situazione ed avere preso delle decisioni a mente fredda. Durante il decorso di un temporale o di fenomeni meteorologici di maggiore intensità il paesaggio si trasforma (le strade diventano impercorribili con le autovetture e con i mezzi di trasporto di ogni giorno), i punti di riferimento diventano deboli e difficili da individuare (riduzione della visibilità), le attrezzature personali non sono naturalmente adatte ad affrontare la situazione di emergenza, Nessuno di noi è tenuto a risolvere situazioni critiche: è importante rendersi conto della situazione e decidere in modo da non peggiorare la propria e l'altrui situazione. Qualora si affrontasse anche solo una passeggiata in campagna, lontano da case ed insediamenti, è necessario informarsi sulle previsioni meteorologiche oppure guardare il cielo preferibilmente sopravvento al punto che si intende raggiungere e, qualora si decidesse comunque di avventurarsi, è necessario dotarsi di un idoneo abbigliamento e di alcuni strumenti necessari per camminare su terreno scivoloso e bagnato (calzature impermeabili, bastone di appoggio o similare). In condizioni maggiormente critiche per territorio o condizioni climatiche è sempre meglio avvertire dell'itinerario qualcuno che risieda in luogo sicuro, nonché attrezzarsi di radio ricetrasmittente o di un'apparecchiatura atta a segnalare acusticamente o visivamente la propria posizione.

ALLUVIONI
Come per altri fenomeni terrestri, le alluvioni si realizzano solo in seguito alla combinazione tra un evento prettamente naturale (precipitazioni copiose) ed uno status presente e costante sul territorio (argini poco profondi o presenza di detriti). In pratica la combinazione di queste due forze porta, in un caso, allo straripamento di notevoli masse d'acqua a seguito di un violento innalzamento dei livelli di scorrimento e nell'altro allo stesso risultato, ma a seguito di ostruzioni dovute a detriti od ostacoli più prettamente artificiali (rifiuti solidi urbani). Pertanto l'individuazione: di irregolarità nello scorrere dei fiumi e dei torrenti è di fondamentale importanza; soltanto con un'efficace indagine preventiva si può realizzare un altrettanto efficace intervento protettivo. Le inondazioni sono fenomeni che si sviluppano con estrema rapidità: sono infatti le conseguenze di eventi meteorologici che si abbattono su una porzione di territorio, modificando le condizioni superficiali del terreno. Il fenomeno, essendo quindi conseguente ad una situazione poco favorevole, è più difficilmente controllabile di altri e necessita di decisioni rapide ed efficaci. La soluzione generale si compone di molteplici fattori: il primo fra tutti è attendere che le condizioni che hanno portato all'inondazione cessino e che i livelli di rischio e di pericolo diminuiscano sensibilmente. La velocità che contraddistingue il verificarsi del fenomeno è pressoché la medesima che ne determina la regressione. È fondamentale quindi pensare alla propria persona, a coloro che ci sono vicini e, se possibile, prevedere come potrà evolversi il fenomeno per attuare piani di soccorso in zone, al momento, non interessate dall'evento, ma con presenza di persone. Gli accorgimenti da prendere per sopravvivere e per limitare le conseguenze alle persone ed alle cose devono essere semplici ed efficaci. In particolare, dopo aver attentamente considerato il fenomeno, è necessario eseguire operazioni automatiche, cioè movimenti noti, provati e di sicuro affidamento. L'avvertenza, in questi casi, può portare alle estreme conseguenze; la situazione, infatti, è quasi sempre più a rischio di quella descritta nel capitolo precedente.

FENOMENI FRANOSI
I fenomeni franosi hanno inizio quando la forza di gravità che grava su una porzione di terreno vince la forza interna di coesione del materiale costituente la porzione medesima. Le cause quindi che possono portare al distacco di una certa quantità di terreno sono da ricercarsi tra quelle che riducono la coesione o che, interponendosi tra due strati di terreno di diverso aspetto, riducono le forze di attrito presenti sulla superficie di contatto. Molto importante è l'indagine puntuale sullo stato idrogeologico della nostra penisola; l'individuazione delle possibili superfici che potrebbero distaccare e il controllo delle masse a rischio deve caratterizzare il lavoro di ogni Comune del nostro Paese. Il nostro Paese è essenzialmente costituito da terreni di poca coesione e quindi predisposti, qualora mutino anche di poco le condizioni di equilibrio, ad essere interessati da fenomeni franosi. Le costruzioni ed i manufatti realizzati su pendii o su terreni particolarmente friabili possono essere causa di pericoli e quindi comportare danni economici ed alle persone. Le tipologie dei movimenti franosi sono molteplici: la più frequente è caratterizzata dallo scivolamento di due masse per mancanza o riduzione delle forze di attrito interno. Le cause scatenanti possono essere esterne (reazione all'aumento del peso su una porzione di terreno) oppure interne (imbibizione della porzione dello spazio compresa fra i due strati, a seguito di precipitazioni o di eventi esterni, naturali od artificiali). La protezione di costruzioni o manufatti può realizzarsi secondo due momenti principali: 1) modificazione e deviazione del percorso delle acque superficiali; 2) opere di consolidamento e protezione del terreno di fondazione in prossimità della costruzione. I movimenti franosi più comuni interessano sempre una porzione ben definita di terreno: all'esterno di detta area le forze interne ed esterne sono in equilibrio, ma non è detto che l'equilibrio sia stabile. L'aumento del peso gravante su una porzione di terreno prossima alla zona di movimento può comportare uno spostamento delle azioni delle forze esterne e causare il coinvolgimento di altro terreno nel movimento franoso.

VALANGHE
Le valanghe sono fenomeni molto frequenti che si instaurano generalmente nei periodi successivi a grosse precipitazioni nevose. Lo strato di neve depositandosi su uno strato omogeneo e compattato non instaura quelle forze di attrito necessarie al suo sostentamento. Normalmente le valanghe non interessano centri abitati o zone particolarmente popolate, anche se gli eventi degli scorsi anni hanno portato all'attenzione di tutti il pericolo di questo fenomeno anche nelle vicinanze di piste ed impianti di risalita. È molto importante uno studio preventivo dei versanti prima della realizzazione di edifici o manufatti, in modo da evitare il coinvolgimento di dette strutture. L'elemento scatenante della valanga è quasi sempre di portata limitata, infatti il rapporto di equilibrio tra gli strati di neve di diversa età è estremamente ridotto ed un piccolo spostamento delle forze componenti (aumento della temperatura) può scatenare una reazione a catena e coinvolgere interi versanti. La presenza di un solo sciatore su un pendio a rischio, l'onda sonora provocata da un'altra valanga o da un rumore artificiale, possono essere forze sufficienti a mettere in moto un fenomeno irreversibile e devastante. La valanga è un concentrato di neve, alberi, terreno e ghiaccio: la sua forza distruttiva e la sua velocità di propagazione sono estremamente elevate. Le procedure per mettersi in salvo sono poche e devono essere messe in atto in pochissimi secondi. In fase preventiva il rimboschimento dei versanti più esposti (Sud ed Ovest) è il rimedio migliore; il bosco infatti garantisce il frazionamento del manto nevoso e con le radici, realizza un consolidamento naturale del terreno circostante. Se coinvolti direttamente non possiamo fare altro che toglierci immediatamente gli sci e cercare di nuotare tra i componenti della valanga. È importante dotarsi di segnalatore di impulso elettromagnetico di allarme (beeper), in dotazione già in alcuni modelli di vestiario per alta montagna.

INCENDI BOSCHIVI
Gli incendi boschivi sono fenomeni che si ripetono con una frequenza impressionante durante tutto l'arco delle stagioni cosiddette secche. Le cause sono principalmente di origine dolosa, pertanto solo con una massiccia opera di prevenzione e educazione delle popolazioni si riuscirà a ridurre la frequenza di tale evento. Grande importanza riveste anche il monitoraggio realizzato con personale specializzato e con apparecchi in grado di rilevare un eventuale focolaio, nelle prime fasi della sua evoluzione. L'incendio, infatti, nella sua fase iniziale, è abbastanza facile da controllare e da fermare. Le condizioni climatiche favoriscono l'aumento della velocità di propagazione delle fiamme, pertanto l'immediata segnalazione di un focolaio riveste un'importanza fondamentale. La fuga da un bosco in fiamme è piuttosto difficoltosa. È necessario quindi approfittare con estrema rapidità delle scappatoie eventualmente presenti, in caso contrario, se opportunamente protetti con indumenti, si dovrà affrontare il fronte di fiamma nel punto meno consistente e procedere con estrema rapidità. II calore sviluppato dalla combustione del legno e dei derivati vegetali (foglie, arbusti, ecc.) è sempre molto elevato, ma in ogni caso, è il periodo in cui si sta a contatto con la fonte dl calore che è importante per la sopravvivenza. Se si hanno a disposizione liquidi, tipo acqua, latte, soluzioni zuccherine (bibite) è indispensabile utilizzarle bagnando gli indumenti. Il calore sarà infatti scambiato attraverso detti liquidi ed il tempo di sopravvivenza si allungherà notevolmente. Esistono anche coperte ignifughe che, avvolte sopra gli indumenti, permettono di affrontare con maggiore tranquillità le alte temperature che si raggiungono nei boschi in fiamme. La riduzione delle conseguenze degli incendi si realizza unicamente con opere protettive e con un sistema di risorse per lo spegnimento ottimale e adatto all'estensione del terreno boschivo.

ERUZIONI VULCANICHE
Le eruzioni vulcaniche sono fenomeni naturali caratterizzati da un'emissione enorme di energia sotto forma di calore, di lancio di materiale combusto ed in combustione e dall'uscita di lava a temperature elevatissime. Le frequenze sono abbastanza basse, come anche le conseguenze immediate, mentre le conseguenze nel medio termine (in funzione della velocità della lava e della distanza dei centri abitati e degli insediamenti in generale) sono elevatissime. In questo campo si deve intervenire per ridurre drasticamente il livello di danno. Proprio per questa, sua particolarità è cioè la lentezza relativa con cui la lava avanza e travolge, la gestione del fenomeno eruzione può anche coinvolgere persone ed esperienze in modo dilazionato, permettendo di ragionare a mente fredda, e di prendere decisioni efficaci e non affrettate. Lo studio del territorio e delle possibili situazioni incidentali è il primo importante passo per l'identificazione delle aree a maggior rischio di coinvolgimento. I piani di urbanizzazione, fino a pochi anni fa troppo permissivi o addirittura inesistenti, hanno dato un contributo non indifferente alla soluzione dei problemi che derivano dall'emissione di sostanze incandescenti dai vulcani. Gli abitanti di settori prossimi alle bocche dei vulcani oppure che dimorano su possibili canali di discesa della lava devono essere pronte in ogni istante, a lasciare le abitazioni ed a mettersi in salvo. La lava, in molti casi, sopraggiunge solo dopo l'emissione di lapilli e di sostanze incandescenti che permettono, a volte, alla popolazione colpita, di radunare poche cose e di raggiungere luoghi più sicuri. È necessario comunque avere a disposizione un piano di evacuazione semplice e facilmente coordinabile con le forze presenti in loco (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, ecc.). Laddove il territorio, per morfologia e conformazione planimetrica, consente di realizzare opere di ostacolo e di deviazione all'avanzare del fronte lavico, si può prevedere di organizzare un'evacuazione più ragionata. È comunque sempre indispensabile prevedere delle esercitazioni programmate, anche suddivise per momenti, quali la segnalazione dell'allarme, l'organizzazione dei gruppi, i controlli di ordine pubblico di persone e cose, l'evacuazione e il ricovero presso luoghi di prima accoglienza. In fase preventiva è indispensabile creare una banca dati in grado di prevedere, con un'approssimazione accettabile, il verificarsi di un nuovo fenomeno. Il monitoraggio delle zone a rischio, il coinvolgimento di esperti e di Enti interessati allo studio e la partecipazione della popolazione che vive nel territorio sono i componenti principali per potere vivere più serenamente il problema eruzione vulcanica.

TERREMOTI
I terremoti sono fenomeni naturali caratterizzati da una liberazione di energia sotto due forme distinte: una a livello potenziale (onde d'urto causate dal movimento della crosta terrestre o degli strati profondi) ed una a livello cinetico (rottura di strati superficiali di crosta terrestre con magnitudo decrescente al crescere della distanza dall'epicentro). Le frequenze del fenomeno sono molto elevate; le conseguenze variabili da caso a caso. La distribuzione sul pianeta degli eventi sismici è piuttosto regolare: si può infatti parlare di aree a rischio minimo, aree a rischio medio ed aree a rischio elevato. Risulta quindi molto importante lo studio del territorio, il monitoraggio delle zone più a rischio (faglie, rotture superficiali, superfici di scivolamento) ed un attento controllo delle tipologie costruttive presenti nei nostri centri abitati. La tecnologia strutturale permette di realizzare, infatti, ma anche di ristrutturare con metodologie adatte a sopportare le forze che si instaurano durante un terremoto. In alcune zone della Penisola è infatti obbligatorio realizzare i nuovi edifici, sia civili, sia industriali ed agricoli, con criteri antisismici. Da studi effettuati su modelli matematici, su prove dal vero e per esperienza diretta, è scaturito che, anche con eventi disastrosi, le conseguenze sono ridotte al minimo ed i danni economici risultano nettamente ridotti rispetto a quelli che deriverebbero da strutture calcolate con i metodi tradizionali. In pratica gli edifici antisismici sono in grado di assorbire con più facilità le forze causate dal terremoto, nonché di reagire a dette forze come se l'edificio fosse un tutt'uno, senza cioè movimenti differenziati e conseguenti rotture e crolli. Le misure di prevenzione riguardano anche l'identificazione dei luoghi a maggiore a rischio sismico: esiste ed è stata codificata una cartina del nostro Paese con le probabilità di incidenza dell'evento in esame. È altresì importante monitorare le zone con probabilità più elevata, fare controlli in profondità per controllare eventuali spostamenti e presenze di sostanze sospette. In caso di terremoto è sempre conveniente cercare riparo in prossimità di parti strutturali e portanti, quali pilastri, travi, cordoli, ecc... Le strutture in cemento armato non danno mai luogo a rotture e cedimenti cosiddetti fragili cioè non crollano istantaneamente. Infatti le armature interne si deformano, ma difficilmente collassano con estrema rapidità. Le strutture realizzate in laterizio o pietra sono più deboli nei confronti delle onde sismiche, ma sostanzialmente, permettono di sopravvivere se si cerca riparo nei punti meno caricati o in prossimità dei punti di imposta degli archi e dei solai.

MAREMOTI

I maremoti sono fenomeni naturali molto simili ai terremoti per quanto riguarda la formazione dell'evento. La trasformazione dell'energia potenziale in energia cinetica si manifesta con il coinvolgimento e la movimentazione di enormi masse d'acqua. Le conseguenze possono essere disastrose se non viene effettuato un attento controllo dei fondali marini, sempre tenendo conto delle condizioni terrestri prossime alla superficie marina. La fase preventiva si attua quindi con il monitoraggio del territorio (terrestre a marino), con la creazione di banche dati e con il coinvolgimento di Enti, Associazioni ed Istituti Universitari interessati a studiare il fenomeno. Negli Stati Uniti è stato fondamentale l'apporto delle università per lo studio dei fondali e del territorio: l'interesse, a priori, è essenzialmente culturale e sembra non avere troppa importanza prima che il fenomeno si evidenzi con tutta la sua forza. Anche in questo caso è opportuno provvedere alla stesura di piani di evacuazione e di programmare esercitazioni.

INQUINAMENTI

Aria, acqua, terra: la vita del nostro pianeta è legata, come dicevamo all'inizio, a questi tre importanti elementi. L'inquinamento è una quarta forza dotata di un potere distruttivo lento ma, talvolta, inesorabile. Le prime conseguenze non si sono fatte attendere: riduzione della fascia di ozono, aumento del gradiente di temperatura terra-aria, aumento della percentuale di CO, nell'atmosfera. Tutto ciò è merito dell'uomo. Oltre all'inquinamento mondiale, che si può attenuare con politiche comuni e finalizzate, il nostro Paese è afflitto da mali ben peggiori, mali che si ripetono con frequenze pressoché giornaliere e con conseguenze immediate e dilatate nel tempo. È comunque vero che la mappa delle aziende a rischio è una realtà da ormai molti anni; la normativa per le emissioni di vapori in ambiente comincia a dare i primi frutti, come era già successo con la legge 615 del 1966 per le emissioni di fumi derivanti dall'utilizzo di combustibili per il riscaldamento domestico. Le procedure del Ministero dell'Interno per il nullaosta di fattibilità alla realizzazione di nuovi impianti a rischio di incidente rilevante sono molto complesse, ma permettono di studiare a fondo ciò che si intende realizzare e di autorizzare solo quegli impianti che possiamo definire affidabili e sicuri. Grande importanza riveste la procedura manutentiva che si realizza in impianti a rischio di inquinamento. Gli impianti collaudati e sufficientemente nuovi difficilmente creano problemi; non appena la vita dell'impianto supera un certo punto, la manutenzione diventa indispensabile e le procedure di utilizzo dell'impianto diventano più delicate. In questo caso i possibili guasti possono diventare molto pericolosi e causare effetti devastanti. I piani di emergenza ed il coinvolgimento della popolazione sono molto importanti per la gestione di un eventuale incidente: il primo serve a ridurre le conseguenze ed a ottimizzare l'intervento delle squadre di intervento interne ed esterne, il secondo è indispensabile per la protezione di chi vive nell'intorno di uno stabilimento a rischio. Le forze di protezione civile (squadre di intervento, forze di ordine pubblico, medici, addetti alle telecomunicazioni) hanno il dovere di coordinarsi per fornire un servizio efficiente a garantire una sensibile riduzione delle conseguenze.

DISPERSIONE RADIOATTIVA
La dispersione in quantità considerevoli di sostanze radioattive è un evento che si ripete con frequenze molto basse, ma con conseguenze, a volte, incalcolabili. Sul nostro territorio esistono persone e mezzi in grado di affrontare il pericolo derivante da una dispersione, seppur minima, di sostanze ionizzanti. Ma la cosa più importante è la prevenzione e l'addestramento preciso e perfetto degli operatori che le maneggiano. Nei casi in cui la liberazione di tali sostanze raggiunga livelli pericolosi ed esistono a tale riguardo degli strumenti che possono rilevare e segnalare questa soglia, l'informazione e la tua cultura ti permettono di ridurre al minimo le conseguenze. La radioattività è un fenomeno naturale e pertanto dobbiamo essere in grado di conoscerlo a fondo per affrontarlo con estrema rapidità. La dispersione radioattiva è subdola non si vede e non si sente. È necessario quindi conoscere a fondo il fenomeno, per poter rispondere con efficacia. I gruppi operativi speciali dei Vigili del Fuoco, le squadre interne agli stabilimenti che maneggiano sostanze radioattive, nonché gli organici delle U.S.L. sono la risposta giusta all'individuazione e al controllo di tali fenomeni. Le soglie di accettabilità sono facilmente calcolabili con strumenti ed apparecchiature di controllo presenti sui mezzi di intervento. La protezione personale si può realizzare comunque e sempre interponendo ostacoli opachi, quali cemento, gomma, murature, ecc. In caso di dispersione è sempre conveniente rifugiarsi in casa, meglio al piano interrato: come detto in precedenza, gli ostacoli riducono notevolmente le conseguenze delle radiazioni.

COMUNICAZIONI ED INFORMAZIONI
Come abbiamo visto in precedenza l'elemento principale per una corretta interpretazione dei fenomeni naturali e quindi la predisposizione di un'efficace risposta personale, risiede nella perfetta organizzazione delle informazioni e delle comunicazioni. Un'affidabile sistema delle comunicazioni permette infatti di raggiungere, in breve tempo, persone e luoghi che possono essere utili per la comprensione e per la risoluzione del problema. La distribuzione del territorio di dette informazioni è di primaria importanza nell'organizzazione dell'emergenza. In questi casi è importante quindi avere a portata di mano ed ... orecchio un apparecchio radio ricevente; è molto importante ascoltare solo le informazioni esaminata dagli Enti preposti al controllo del territorio e seguire alla lettera ciò che viene impartito. Oltre all'apparecchio radio è molto importante avere con se anche un minimo di attrezzature per la sopravvivenza: coltello "Svizzero", torcia elettrica e pile di ricambio, fischietto, tessera sanitaria, ecc. (Per gentile concessione dell'Ing. Carlo Sala autore del testo, tratto dal volume Educare all'emergenza, edito nel 1992 dal Ministero dell'Interno Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi)

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