FENOMENI
METEREOROLOGICI
I fenomeni naturali più frequenti che possono scatenarsi sul territorio
sono quelli meteorologici. In molti casi si riducono a semplici rovesci,
all'aumento repentino della velocità del vento e per condizioni particolari
della temperatura, a grandinate, anche di una certa entità. Quando più
cause entrano in gioco, le conseguenze risultano catastrofiche. Si ha
così la formazione di uragani, cicloni, tornadi, trombe d'aria e nubifragi.
Alle nostre latitudini è assai infrequente la formazione di uragani e
cicloni di dimensioni e potenze tali da portare a conseguenze incalcolabili;
le trombe d'aria ed i nubifragi, qualora molto repentini, sono un pericolo
reale. In ogni caso è necessario non esporsi al pericolo: anche un temporale
oppure un forte rovescio possono essere causa di guai. Il comportamento
da tenere deve essere rivolto alla massima prudenza, evitando di incorrere
e di scontrarsi con le forze della natura. Pertanto, in questi casi, gli
edifici in muratura, i ripari naturali e se ci si trovasse completamente
isolati, l'allontanamento dal luogo del pericolo verso un luogo più sicuro,
sono i rimedi migliori, in attesa che la situazione di pericolo scenda
ad un livello di rischio più accettabile. Una scelta avventata può causare
più danni che vantaggi: se non si hanno a disposizione apparecchi di comunicazione
è più conveniente attendere i soccorsi, lasciando comunque l'iniziativa
(in un periodo successivo), dopo avere ben vagliato la situazione ed avere
preso delle decisioni a mente fredda. Durante il decorso di un temporale
o di fenomeni meteorologici di maggiore intensità il paesaggio si trasforma
(le strade diventano impercorribili con le autovetture e con i mezzi di
trasporto di ogni giorno), i punti di riferimento diventano deboli e difficili
da individuare (riduzione della visibilità), le attrezzature personali
non sono naturalmente adatte ad affrontare la situazione di emergenza,
Nessuno di noi è tenuto a risolvere situazioni critiche: è importante
rendersi conto della situazione e decidere in modo da non peggiorare la
propria e l'altrui situazione. Qualora si affrontasse anche solo una passeggiata
in campagna, lontano da case ed insediamenti, è necessario informarsi
sulle previsioni meteorologiche oppure guardare il cielo preferibilmente
sopravvento al punto che si intende raggiungere e, qualora si decidesse
comunque di avventurarsi, è necessario dotarsi di un idoneo abbigliamento
e di alcuni strumenti necessari per camminare su terreno scivoloso e bagnato
(calzature impermeabili, bastone di appoggio o similare). In condizioni
maggiormente critiche per territorio o condizioni climatiche è sempre
meglio avvertire dell'itinerario qualcuno che risieda in luogo sicuro,
nonché attrezzarsi di radio ricetrasmittente o di un'apparecchiatura atta
a segnalare acusticamente o visivamente la propria posizione.
ALLUVIONI
Come per altri fenomeni terrestri, le alluvioni si realizzano solo in
seguito alla combinazione tra un evento prettamente naturale (precipitazioni
copiose) ed uno status presente e costante sul territorio (argini poco
profondi o presenza di detriti). In pratica la combinazione di queste
due forze porta, in un caso, allo straripamento di notevoli masse d'acqua
a seguito di un violento innalzamento dei livelli di scorrimento e nell'altro
allo stesso risultato, ma a seguito di ostruzioni dovute a detriti od
ostacoli più prettamente artificiali (rifiuti solidi urbani). Pertanto
l'individuazione: di irregolarità nello scorrere dei fiumi e dei torrenti
è di fondamentale importanza; soltanto con un'efficace indagine preventiva
si può realizzare un altrettanto efficace intervento protettivo. Le inondazioni
sono fenomeni che si sviluppano con estrema rapidità: sono infatti le
conseguenze di eventi meteorologici che si abbattono su una porzione di
territorio, modificando le condizioni superficiali del terreno. Il fenomeno,
essendo quindi conseguente ad una situazione poco favorevole, è più difficilmente
controllabile di altri e necessita di decisioni rapide ed efficaci. La
soluzione generale si compone di molteplici fattori: il primo fra tutti
è attendere che le condizioni che hanno portato all'inondazione cessino
e che i livelli di rischio e di pericolo diminuiscano sensibilmente. La
velocità che contraddistingue il verificarsi del fenomeno è pressoché
la medesima che ne determina la regressione. È fondamentale quindi pensare
alla propria persona, a coloro che ci sono vicini e, se possibile, prevedere
come potrà evolversi il fenomeno per attuare piani di soccorso in zone,
al momento, non interessate dall'evento, ma con presenza di persone. Gli
accorgimenti da prendere per sopravvivere e per limitare le conseguenze
alle persone ed alle cose devono essere semplici ed efficaci. In particolare,
dopo aver attentamente considerato il fenomeno, è necessario eseguire
operazioni automatiche, cioè movimenti noti, provati e di sicuro affidamento.
L'avvertenza, in questi casi, può portare alle estreme conseguenze; la
situazione, infatti, è quasi sempre più a rischio di quella descritta
nel capitolo precedente.
FENOMENI FRANOSI
I fenomeni franosi hanno inizio quando la forza di gravità che grava su
una porzione di terreno vince la forza interna di coesione del materiale
costituente la porzione medesima. Le cause quindi che possono portare
al distacco di una certa quantità di terreno sono da ricercarsi tra quelle
che riducono la coesione o che, interponendosi tra due strati di terreno
di diverso aspetto, riducono le forze di attrito presenti sulla superficie
di contatto. Molto importante è l'indagine puntuale sullo stato idrogeologico
della nostra penisola; l'individuazione delle possibili superfici che
potrebbero distaccare e il controllo delle masse a rischio deve caratterizzare
il lavoro di ogni Comune del nostro Paese. Il nostro Paese è essenzialmente
costituito da terreni di poca coesione e quindi predisposti, qualora mutino
anche di poco le condizioni di equilibrio, ad essere interessati da fenomeni
franosi. Le costruzioni ed i manufatti realizzati su pendii o su terreni
particolarmente friabili possono essere causa di pericoli e quindi comportare
danni economici ed alle persone. Le tipologie dei movimenti franosi sono
molteplici: la più frequente è caratterizzata dallo scivolamento di due
masse per mancanza o riduzione delle forze di attrito interno. Le cause
scatenanti possono essere esterne (reazione all'aumento del peso su una
porzione di terreno) oppure interne (imbibizione della porzione dello
spazio compresa fra i due strati, a seguito di precipitazioni o di eventi
esterni, naturali od artificiali). La protezione di costruzioni o manufatti
può realizzarsi secondo due momenti principali: 1) modificazione e deviazione
del percorso delle acque superficiali; 2) opere di consolidamento e protezione
del terreno di fondazione in prossimità della costruzione. I movimenti
franosi più comuni interessano sempre una porzione ben definita di terreno:
all'esterno di detta area le forze interne ed esterne sono in equilibrio,
ma non è detto che l'equilibrio sia stabile. L'aumento del peso gravante
su una porzione di terreno prossima alla zona di movimento può comportare
uno spostamento delle azioni delle forze esterne e causare il coinvolgimento
di altro terreno nel movimento franoso.
VALANGHE
Le valanghe sono fenomeni molto frequenti che si instaurano generalmente
nei periodi successivi a grosse precipitazioni nevose. Lo strato di neve
depositandosi su uno strato omogeneo e compattato non instaura quelle
forze di attrito necessarie al suo sostentamento. Normalmente le valanghe
non interessano centri abitati o zone particolarmente popolate, anche
se gli eventi degli scorsi anni hanno portato all'attenzione di tutti
il pericolo di questo fenomeno anche nelle vicinanze di piste ed impianti
di risalita. È molto importante uno studio preventivo dei versanti prima
della realizzazione di edifici o manufatti, in modo da evitare il coinvolgimento
di dette strutture. L'elemento scatenante della valanga è quasi sempre
di portata limitata, infatti il rapporto di equilibrio tra gli strati
di neve di diversa età è estremamente ridotto ed un piccolo spostamento
delle forze componenti (aumento della temperatura) può scatenare una reazione
a catena e coinvolgere interi versanti. La presenza di un solo sciatore
su un pendio a rischio, l'onda sonora provocata da un'altra valanga o
da un rumore artificiale, possono essere forze sufficienti a mettere in
moto un fenomeno irreversibile e devastante. La valanga è un concentrato
di neve, alberi, terreno e ghiaccio: la sua forza distruttiva e la sua
velocità di propagazione sono estremamente elevate. Le procedure per mettersi
in salvo sono poche e devono essere messe in atto in pochissimi secondi.
In fase preventiva il rimboschimento dei versanti più esposti (Sud ed
Ovest) è il rimedio migliore; il bosco infatti garantisce il frazionamento
del manto nevoso e con le radici, realizza un consolidamento naturale
del terreno circostante. Se coinvolti direttamente non possiamo fare altro
che toglierci immediatamente gli sci e cercare di nuotare tra i componenti
della valanga. È importante dotarsi di segnalatore di impulso elettromagnetico
di allarme (beeper), in dotazione già in alcuni modelli di vestiario per
alta montagna.
INCENDI BOSCHIVI
Gli incendi boschivi sono fenomeni che si ripetono con una frequenza impressionante
durante tutto l'arco delle stagioni cosiddette secche. Le cause sono principalmente
di origine dolosa, pertanto solo con una massiccia opera di prevenzione
e educazione delle popolazioni si riuscirà a ridurre la frequenza di tale
evento. Grande importanza riveste anche il monitoraggio realizzato con
personale specializzato e con apparecchi in grado di rilevare un eventuale
focolaio, nelle prime fasi della sua evoluzione. L'incendio, infatti,
nella sua fase iniziale, è abbastanza facile da controllare e da fermare.
Le condizioni climatiche favoriscono l'aumento della velocità di propagazione
delle fiamme, pertanto l'immediata segnalazione di un focolaio riveste
un'importanza fondamentale. La fuga da un bosco in fiamme è piuttosto
difficoltosa. È necessario quindi approfittare con estrema rapidità delle
scappatoie eventualmente presenti, in caso contrario, se opportunamente
protetti con indumenti, si dovrà affrontare il fronte di fiamma nel punto
meno consistente e procedere con estrema rapidità. II calore sviluppato
dalla combustione del legno e dei derivati vegetali (foglie, arbusti,
ecc.) è sempre molto elevato, ma in ogni caso, è il periodo in cui si
sta a contatto con la fonte dl calore che è importante per la sopravvivenza.
Se si hanno a disposizione liquidi, tipo acqua, latte, soluzioni zuccherine
(bibite) è indispensabile utilizzarle bagnando gli indumenti. Il calore
sarà infatti scambiato attraverso detti liquidi ed il tempo di sopravvivenza
si allungherà notevolmente. Esistono anche coperte ignifughe che, avvolte
sopra gli indumenti, permettono di affrontare con maggiore tranquillità
le alte temperature che si raggiungono nei boschi in fiamme. La riduzione
delle conseguenze degli incendi si realizza unicamente con opere protettive
e con un sistema di risorse per lo spegnimento ottimale e adatto all'estensione
del terreno boschivo.
ERUZIONI VULCANICHE
Le eruzioni vulcaniche sono fenomeni naturali caratterizzati da un'emissione
enorme di energia sotto forma di calore, di lancio di materiale combusto
ed in combustione e dall'uscita di lava a temperature elevatissime. Le
frequenze sono abbastanza basse, come anche le conseguenze immediate,
mentre le conseguenze nel medio termine (in funzione della velocità della
lava e della distanza dei centri abitati e degli insediamenti in generale)
sono elevatissime. In questo campo si deve intervenire per ridurre drasticamente
il livello di danno. Proprio per questa, sua particolarità è cioè la lentezza
relativa con cui la lava avanza e travolge, la gestione del fenomeno eruzione
può anche coinvolgere persone ed esperienze in modo dilazionato, permettendo
di ragionare a mente fredda, e di prendere decisioni efficaci e non affrettate.
Lo studio del territorio e delle possibili situazioni incidentali è il
primo importante passo per l'identificazione delle aree a maggior rischio
di coinvolgimento. I piani di urbanizzazione, fino a pochi anni fa troppo
permissivi o addirittura inesistenti, hanno dato un contributo non indifferente
alla soluzione dei problemi che derivano dall'emissione di sostanze incandescenti
dai vulcani. Gli abitanti di settori prossimi alle bocche dei vulcani
oppure che dimorano su possibili canali di discesa della lava devono essere
pronte in ogni istante, a lasciare le abitazioni ed a mettersi in salvo.
La lava, in molti casi, sopraggiunge solo dopo l'emissione di lapilli
e di sostanze incandescenti che permettono, a volte, alla popolazione
colpita, di radunare poche cose e di raggiungere luoghi più sicuri. È
necessario comunque avere a disposizione un piano di evacuazione semplice
e facilmente coordinabile con le forze presenti in loco (Vigili del Fuoco,
Carabinieri, Polizia, ecc.). Laddove il territorio, per morfologia e conformazione
planimetrica, consente di realizzare opere di ostacolo e di deviazione
all'avanzare del fronte lavico, si può prevedere di organizzare un'evacuazione
più ragionata. È comunque sempre indispensabile prevedere delle esercitazioni
programmate, anche suddivise per momenti, quali la segnalazione dell'allarme,
l'organizzazione dei gruppi, i controlli di ordine pubblico di persone
e cose, l'evacuazione e il ricovero presso luoghi di prima accoglienza.
In fase preventiva è indispensabile creare una banca dati in grado di
prevedere, con un'approssimazione accettabile, il verificarsi di un nuovo
fenomeno. Il monitoraggio delle zone a rischio, il coinvolgimento di esperti
e di Enti interessati allo studio e la partecipazione della popolazione
che vive nel territorio sono i componenti principali per potere vivere
più serenamente il problema eruzione vulcanica.
TERREMOTI
I terremoti sono fenomeni naturali caratterizzati da una liberazione di
energia sotto due forme distinte: una a livello potenziale (onde d'urto
causate dal movimento della crosta terrestre o degli strati profondi)
ed una a livello cinetico (rottura di strati superficiali di crosta terrestre
con magnitudo decrescente al crescere della distanza dall'epicentro).
Le frequenze del fenomeno sono molto elevate; le conseguenze variabili
da caso a caso. La distribuzione sul pianeta degli eventi sismici è piuttosto
regolare: si può infatti parlare di aree a rischio minimo, aree a rischio
medio ed aree a rischio elevato. Risulta quindi molto importante lo studio
del territorio, il monitoraggio delle zone più a rischio (faglie, rotture
superficiali, superfici di scivolamento) ed un attento controllo delle
tipologie costruttive presenti nei nostri centri abitati. La tecnologia
strutturale permette di realizzare, infatti, ma anche di ristrutturare
con metodologie adatte a sopportare le forze che si instaurano durante
un terremoto. In alcune zone della Penisola è infatti obbligatorio realizzare
i nuovi edifici, sia civili, sia industriali ed agricoli, con criteri
antisismici. Da studi effettuati su modelli matematici, su prove dal vero
e per esperienza diretta, è scaturito che, anche con eventi disastrosi,
le conseguenze sono ridotte al minimo ed i danni economici risultano nettamente
ridotti rispetto a quelli che deriverebbero da strutture calcolate con
i metodi tradizionali. In pratica gli edifici antisismici sono in grado
di assorbire con più facilità le forze causate dal terremoto, nonché di
reagire a dette forze come se l'edificio fosse un tutt'uno, senza cioè
movimenti differenziati e conseguenti rotture e crolli. Le misure di prevenzione
riguardano anche l'identificazione dei luoghi a maggiore a rischio sismico:
esiste ed è stata codificata una cartina del nostro Paese con le probabilità
di incidenza dell'evento in esame. È altresì importante monitorare le
zone con probabilità più elevata, fare controlli in profondità per controllare
eventuali spostamenti e presenze di sostanze sospette. In caso di terremoto
è sempre conveniente cercare riparo in prossimità di parti strutturali
e portanti, quali pilastri, travi, cordoli, ecc... Le strutture in cemento
armato non danno mai luogo a rotture e cedimenti cosiddetti fragili cioè
non crollano istantaneamente. Infatti le armature interne si deformano,
ma difficilmente collassano con estrema rapidità. Le strutture realizzate
in laterizio o pietra sono più deboli nei confronti delle onde sismiche,
ma sostanzialmente, permettono di sopravvivere se si cerca riparo nei
punti meno caricati o in prossimità dei punti di imposta degli archi e
dei solai.
MAREMOTI
I maremoti sono fenomeni naturali molto simili ai terremoti per quanto
riguarda la formazione dell'evento. La trasformazione dell'energia potenziale
in energia cinetica si manifesta con il coinvolgimento e la movimentazione
di enormi masse d'acqua. Le conseguenze possono essere disastrose se non
viene effettuato un attento controllo dei fondali marini, sempre tenendo
conto delle condizioni terrestri prossime alla superficie marina. La fase
preventiva si attua quindi con il monitoraggio del territorio (terrestre
a marino), con la creazione di banche dati e con il coinvolgimento di
Enti, Associazioni ed Istituti Universitari interessati a studiare il
fenomeno. Negli Stati Uniti è stato fondamentale l'apporto delle università
per lo studio dei fondali e del territorio: l'interesse, a priori, è essenzialmente
culturale e sembra non avere troppa importanza prima che il fenomeno si
evidenzi con tutta la sua forza. Anche in questo caso è opportuno provvedere
alla stesura di piani di evacuazione e di programmare esercitazioni.
INQUINAMENTI
Aria, acqua, terra: la vita del nostro pianeta è legata, come dicevamo
all'inizio, a questi tre importanti elementi. L'inquinamento è una quarta
forza dotata di un potere distruttivo lento ma, talvolta, inesorabile.
Le prime conseguenze non si sono fatte attendere: riduzione della fascia
di ozono, aumento del gradiente di temperatura terra-aria, aumento della
percentuale di CO, nell'atmosfera. Tutto ciò è merito dell'uomo. Oltre
all'inquinamento mondiale, che si può attenuare con politiche comuni e
finalizzate, il nostro Paese è afflitto da mali ben peggiori, mali che
si ripetono con frequenze pressoché giornaliere e con conseguenze immediate
e dilatate nel tempo. È comunque vero che la mappa delle aziende a rischio
è una realtà da ormai molti anni; la normativa per le emissioni di vapori
in ambiente comincia a dare i primi frutti, come era già successo con
la legge 615 del 1966 per le emissioni di fumi derivanti dall'utilizzo
di combustibili per il riscaldamento domestico. Le procedure del Ministero
dell'Interno per il nullaosta di fattibilità alla realizzazione di nuovi
impianti a rischio di incidente rilevante sono molto complesse, ma permettono
di studiare a fondo ciò che si intende realizzare e di autorizzare solo
quegli impianti che possiamo definire affidabili e sicuri. Grande importanza
riveste la procedura manutentiva che si realizza in impianti a rischio
di inquinamento. Gli impianti collaudati e sufficientemente nuovi difficilmente
creano problemi; non appena la vita dell'impianto supera un certo punto,
la manutenzione diventa indispensabile e le procedure di utilizzo dell'impianto
diventano più delicate. In questo caso i possibili guasti possono diventare
molto pericolosi e causare effetti devastanti. I piani di emergenza ed
il coinvolgimento della popolazione sono molto importanti per la gestione
di un eventuale incidente: il primo serve a ridurre le conseguenze ed
a ottimizzare l'intervento delle squadre di intervento interne ed esterne,
il secondo è indispensabile per la protezione di chi vive nell'intorno
di uno stabilimento a rischio. Le forze di protezione civile (squadre
di intervento, forze di ordine pubblico, medici, addetti alle telecomunicazioni)
hanno il dovere di coordinarsi per fornire un servizio efficiente a garantire
una sensibile riduzione delle conseguenze.
DISPERSIONE RADIOATTIVA
La dispersione in quantità considerevoli di sostanze radioattive è un
evento che si ripete con frequenze molto basse, ma con conseguenze, a
volte, incalcolabili. Sul nostro territorio esistono persone e mezzi in
grado di affrontare il pericolo derivante da una dispersione, seppur minima,
di sostanze ionizzanti. Ma la cosa più importante è la prevenzione e l'addestramento
preciso e perfetto degli operatori che le maneggiano. Nei casi in cui
la liberazione di tali sostanze raggiunga livelli pericolosi ed esistono
a tale riguardo degli strumenti che possono rilevare e segnalare questa
soglia, l'informazione e la tua cultura ti permettono di ridurre al minimo
le conseguenze. La radioattività è un fenomeno naturale e pertanto dobbiamo
essere in grado di conoscerlo a fondo per affrontarlo con estrema rapidità.
La dispersione radioattiva è subdola non si vede e non si sente. È necessario
quindi conoscere a fondo il fenomeno, per poter rispondere con efficacia.
I gruppi operativi speciali dei Vigili del Fuoco, le squadre interne agli
stabilimenti che maneggiano sostanze radioattive, nonché gli organici
delle U.S.L. sono la risposta giusta all'individuazione e al controllo
di tali fenomeni. Le soglie di accettabilità sono facilmente calcolabili
con strumenti ed apparecchiature di controllo presenti sui mezzi di intervento.
La protezione personale si può realizzare comunque e sempre interponendo
ostacoli opachi, quali cemento, gomma, murature, ecc. In caso di dispersione
è sempre conveniente rifugiarsi in casa, meglio al piano interrato: come
detto in precedenza, gli ostacoli riducono notevolmente le conseguenze
delle radiazioni.
COMUNICAZIONI ED INFORMAZIONI
Come abbiamo visto in precedenza l'elemento principale per una corretta
interpretazione dei fenomeni naturali e quindi la predisposizione di un'efficace
risposta personale, risiede nella perfetta organizzazione delle informazioni
e delle comunicazioni. Un'affidabile sistema delle comunicazioni permette
infatti di raggiungere, in breve tempo, persone e luoghi che possono essere
utili per la comprensione e per la risoluzione del problema. La distribuzione
del territorio di dette informazioni è di primaria importanza nell'organizzazione
dell'emergenza. In questi casi è importante quindi avere a portata di
mano ed ... orecchio un apparecchio radio ricevente; è molto importante
ascoltare solo le informazioni esaminata dagli Enti preposti al controllo
del territorio e seguire alla lettera ciò che viene impartito. Oltre all'apparecchio
radio è molto importante avere con se anche un minimo di attrezzature
per la sopravvivenza: coltello "Svizzero", torcia elettrica e pile di
ricambio, fischietto, tessera sanitaria, ecc. (Per gentile concessione
dell'Ing. Carlo Sala autore del testo, tratto dal volume Educare all'emergenza,
edito nel 1992 dal Ministero dell'Interno Direzione Generale della Protezione
Civile e dei Servizi Antincendi)
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