Concerto di Santa Barbara – Torino 2001

 

CONCERTO DI SANTA BARBARA
TORINO, 9 DICEMBRE 2001
AUDITORIUM “GIOVANNI AGNELLI” - LINGOTTO


L’Associazione Per la Storia dei Vigili del Fuoco e la Famija Turineisa, con le musiche dell’Orchestra a Fiati “Antica Musica del Corpo Pompieri di Torino 1882”, diretta dal Maestro Daniele Bovo, sapientemente presentate dal bravo e simpatico Bruno Gambarotta, hanno offerto ai circa 2000 gentili invitati, domenica 9 dicembre 2001 alle ore 21, presso l’Auditorium “Giovanni Agnelli” – Lingotto in Torino, un concerto in occasione dell’annuale festa di Santa Barbara, Patrona dei Vigili del Fuoco.
Quest’edizione, la settima, è stata dedicata alle famiglie dei Vigili del Fuoco di New York periti nel crollo delle “Torri Gemelle”.
Con questo concerto i Vigili del Fuoco di Torino hanno voluto dimostrare il loro affetto ai colleghi americani, stringendosi idealmente alle famiglie dei caduti e ai colleghi superstiti, e manifestando loro il profondo dolore e la condivisione di gesti disperati e nobili nel tentativo, peraltro in molti casi riusciti, di salvare più vite possibili, andando ben oltre il semplice adempimento del dovere.
Sono stati nostri piacevoli e graditissimi ospiti della manifestazione il Luogotenente STEPHEN HEALY e i Vigili MICHAEL McKENNA e ARTHUR LINDERMANN dei Fire Department di New York, testimoni diretti della tragedia in quanto tra le forze di soccorso intervenute, il Comandante dei Vigili del Fuoco dell’ONU ROBERT TRIOZZI e alcune delegazioni di VVF francesi, tedeschi, svizzeri e di diversi Comandi di VVF del nostro Paese.
Durante il concerto sono stati raccolti fondi, liberamente offerti dagli ospiti, a sostegno delle famiglie e degli orfani dei Vigili del Fuoco di New York periti nel crollo delle “Torri Gemelle”.


PROGRAMMA MUSICALE
Diretto dal Maestro Daniele Bovo

Arsenal J. van der Roost

J. van der Roost
Vento dell’est
Brilot
Queen’s park melody
J. de Haan
(dirige il Vicedirettore
M° Stefano COPPO)
Fuoco Assassino
H. Zimmer
Olympic Bond Indiana
 
Oregon
J. de Haan
Waltz n°2
D.Shostakovich
Adagio for strings
S. Barber
Toccata for band

F.Erickson (diretto dal Direttore Collaboratore M° Davide Enrietti)
Frank Sinatra hits medley autori vari

 

MESSAGGIO DI BENVENUTO
di MICHELE SFORZA

Benvenuti e grazie a tutti voi gentili ospiti, a nome dell’Associazione Per la Storia dei Vigili del Fuoco e della Famija Turineisa.
Grazie per essere qui a condividere con noi l’emozione di una sera che vuole essere di ricordo e di profondo rispetto per i nostri colleghi americani periti nel rogo delle Twin Towers e, dopo i drammatici fatti di via Ventotene, per i quattro colleghi di Roma.

Questo concerto è nato per essere un tributo ai Vigili del Fuoco di New York, ma oggi vogliamo dedicarlo anche alla squadra “A6” del Distaccamento del Nomentano dei Vigili del Fuoco di Roma,
Un caloroso benvenuto ed un abbraccio vanno a STEPHEN HEALY, MICHAEL McKENNA e ARTHUR LINDERMANN, pompieri del Fire Department di New York, al Comandante LUIGI ABATE e alla delegazione dei Vigili del Fuoco di Roma e al Comandante dei Vigili del Fuoco dell’ONU ROBERT TRIOZZI.
Grazie anche alle numerose delegazioni nazionali ed internazionali di vigili del Fuoco provenienti dalle Marche, dalla Liguria, dal Piemonte, dalla Francia, dalla Germania, dalla Svizzera.
Ringraziamo anche le delegazioni della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale della Città di Torino, del Corpo Forestale dello Stato, della Croce Rossa Italiana e degli Anti Incendi Boschivi.
Si è parlato moltissimo dei fatti dell’11 settembre, in particolare di quanto accaduto alle Torri Gemelle di New York, e dell’onda di sgomento e di profonda tristezza che hanno sconvolto l’opinione pubblica di tutto il mondo. Con le costruzioni sono state spezzate migliaia di vite umane innocenti, tra le quali ben trecentoquarantatre pompieri, a cui si devono aggiungere fra i soccorritori, purtroppo, anche diverse decine di agenti di polizia.
Pochi giorni fa a Roma una violenta esplosione ha travolto la vita di otto persone. Quattro di esse erano pompieri. Altri ancora oggi soffrono per le ferite riportate.

New York e Roma; due grandi città lontane geograficamente ma accomunate in queste settimane da un identico tratto: la generosità e il sacrificio dei suoi pompieri di fronte alle grandi catastrofi. Uomini che non vogliamo definire eroi perché nessuno di noi vuole esserlo. Ricordo con orgoglio le parole dei primi compagni di squadra accorsi sul luogo dello scoppio a Roma: "Non siamo eroi siamo gente che fa il proprio lavoro con modestia ed umiltà, consapevole dei rischi calcolabili e imprevedibili che incontra nella propria attività". Eroi è un termine che non si addice ai pompieri, perché è gente semplice e schiva, che parte con l’autopompa per portare aiuto a chi ha un problema o soffre, pronti a sfidare il nemico di turno: il fuoco, il fumo, il crollo, l’acqua, senza indugi e con poche pretese.
Capita alcune volte che non ritornino dalle loro missioni. Mentre gli amici e i parenti li piangono, la gente li chiama eroi.
Era già accaduto più volte nel nostro Paese dove in fatti analoghi a quello di Roma morirono diversi colleghi.
A Cernobyl furono 42 i pompieri che consapevolmente andarono a morire per contrastare l’incendio sviluppatosi nella centrale nucleare.
Qualcuno allora scrisse che scelsero di morire per salvare il mondo.
Anche oggi, dopo quanto accaduto a New York, crediamo di poter dire la stessa cosa: al messaggio di odio feroce e vigliacco che quell’attentato recava in se, i pompieri hanno risposto con il più straordinario messaggio di pace, di amore per il prossimo che un uomo possa trasmettere: donare se stessi per gli altri.
Amici e colleghi di New York e di Roma, abbiamo sofferto con voi e per voi.
Abbiamo sofferto e vissuto le emozioni comuni a miliardi di altre persone, e altre emozioni comuni solo a chi per scelta di vita e di professione, ha deciso con semplicità di dedicarsi agli altri.

Nessuno meglio di noi può comprendere il gesto d’immensa generosità delle centinaia e centinaia di colleghi americani, impegnati sino all’ultima risorsa con grande senso d’abnegazione e altruismo, nell’immane tregenda, ben consci del pericolo al quale tutti andavano incontro, volendo tentare l’impossibile, andando ben oltre il semplice adempimento del dovere, per mettere in salvo il più alto numero di vite umane; gesti dettati dalla disperazione che hanno consentito a moltissime persone di avere la vita salva.
Chi mai potrà dimenticare Sirio Corona, Fabio Di Lorenzo, Danilo Di Veglia, Alessandro Manuelli e i loro compagni di squadra oggi sofferenti, che, coscienti del pericolo che correvano, pronti, senza avere il tempo di pensarci, reagendo d’istinto e con l’impeto ed il coraggio di chi assolve al proprio compito, non hanno avuto dubbi nel farsi scudo per gli altri.
Se non si correrebbe troppo il rischio di scivolare nella retorica, vorremmo dire che il loro slancio, la loro generosità è oggi, come lo è stato per i tantissimi pompieri morti nella storia del soccorso, un modello per tutti noi.
Sin dai primi momenti abbiamo avvertito la necessità di raccoglierci e di stringerci intorno alle famiglie dei caduti e ai colleghi superstiti, per manifestare loro il profondo dolore, la solidarietà e la profonda stima di uomini e donne.
Questo l’11 settembre.
Questo il 27 novembre.

Noi Vigili del Fuoco del Comando di Torino siamo particolarmente vicini a voi e alle vostre famiglie, perché conosciamo intimamente il sentimento del dolore per la perdita di un compagno. Vi siamo vicini perché recentemente abbiamo sofferto la perdita di Bartolomeo Califano e di Paolo Sette, due nostri compagni di lavoro scomparsi mentre portavano la loro generosa opera di soccorso.
Grazie, dunque, ai 343 pompieri americani, ai 4 pompieri romani, ai 42 pompieri ucraini e ai tanti pompieri che, senza l’attenzione collettiva, ogni giorno muoiono nel mondo; grazie a voi che avete aggiunto delle memorabili pagine di generoso altruismo al grande libro della millenaria storia dei Vigili del Fuoco.
Non vi dimenticheremo.

Il maestro Daniele Bovo saluta le Autorità, le Delegazioni e il pubblico

La cantante Ranzie Mensha canta l’Inno americano
La sezione Bassi dell’Orchestra a Fiati
La sezione Sax dell’Orchestra a Fiati
Consegna all’APSVVF dell’elmo del Lt. STEPHEN HEALY
Consegna delle targhe ricordo ai VVF americani
Gianduia e Giacometta con il Presidente della Famija Turineisa DANIELA PIAZZA
e il Prof. ETTORE STRATTA

La sezione Corni dell’Orchestra a Fiati
La sezione Percussioni dell’Orchestra a Fiati
Il Comandante dei Vigili del Fuoco dell’ONU ROBERT TRIOZZI e la Delegazione dei Vigili del Fuoco di New York STEPHEN HEALY, MICHAEL McKENNA e ARTHUR LINDERMANN
Consegna della targa ricordo alla delegazione americana
Il Lt. STEPHEN HEALY racconta la sua esperienza del crollo delle Torri Gemelle
Le Delegazioni italiane dei Vigili del Fuoco