Inizia la serie delle promesse
disattese. Il formale ritiro dei militari e la prima presidenza civile di
Vinicio Cerezo
Sotto la pressione delle
istituzioni internazionali e di molti paesi occidentali che minacciano di
interrompere gli aiuti finanziari e schiacciato da una grave crisi economica
incrementata dalle gravi spese belliche, il governo militare decide nel 1984 di
riaprire ai civili.
Nel mese di luglio indice le
elezioni di un’Assemblea Costituente, alla quale però consegna, senza altra scelta
che ratificarla, una Costituzione già stilata in ogni sua parte da esperti di
sua fiducia.
Emana poi un suo decreto che
assicura l’amnistia, e quindi l’impunità assoluta, a tutti gli appartenenti
alle forze armate che si siano resi colpevoli di reati contro i diritti umani,
anche i più gravi, durante i governi militari.
Al nuovo presidente civile,
insieme a tanti altri problemi, i militari lasciano quelli relativi ai
rifugiati all’estero ed agli esuli interni, che vivono in varie parti del paese
in modo tragicamente precario.
Dopo elezioni
sostanzialmente libere tenute nel dicembre 1985, si insedia la presidenza
civile dell’avvocato democristiano Vinicio Cerezo. Alla contesa elettorale non
partecipano gruppi di sinistra, sia per la carenza di supporti organizzativi e
finanziari che per le insufficienti garanzie di incolumità personale.
Le promesse del programma
elettorale di Cerezo, che garantivano l’avvio di una fase di sviluppo
economico, giustizia sociale e rispetto dei diritti umani fondamentali, destano
nel Guatemala e nel mondo democratico grandi speranze e fruttano al suo governo
cospicui aiuti economici e politici.
Ma i quattro anni della sua
presidenza danno risultati molto negativi, con tutti i grandi problemi del
paese completamente irrisolti, quando non addirittura aggravati.
Ripetute e costosissime
campagne dell’esercito contro la guerriglia perpetuano le sistematiche,
generalizzate repressioni nei confronti della popolazione contadina, cui si
aggiungono quelle condotte in modo selettivo dai sempre operanti gruppi
paramilitari e da soldati e poliziotti in divisa.
Il mandato del presidente
Cerezo si conclude nella generale delusione popolare, determinando il crollo del partito democristiano che lo
aveva espresso. L’unica nota parzialmente positiva è la formazione, e l’avvio
della sua attività, della Commissione Nazionale di Riconciliazione (CNR),
creata nell’ambito del piano di pace per il Centro America, Esquipulas II, cui
hanno aderito i sei paesi della regione.