5.   Alcune sintetiche considerazioni

 

-     Nel periodo della presidenza Portillo il sistema politico guatemalteco è risultato instabile, conflittuale e destrutturato, con gruppi di potere che si sono combattuti duramente, nel contesto di partiti politici senza storia e radicamenti e forze occulte ma potenti che hanno operato nell’ombra.

I gruppi progressisti, che avrebbero dovuto costituire la naturale continuità politica della lotta armata contro lo stato repressore, non sono stati capaci di uscire dalla patologia della divisione ed offrire al popolo guatemalteco un’autentica e credibile alternativa.

Molti dei loro esponenti si sono lasciati assorbire dalle aree di governo e contigue, accettando incarichi lucrosi che li hanno isolati dalla loro base popolare.

-     Le condizioni di povertà e di totale miseria della grande maggioranza dei guatemaltechi sono ulteriormente peggiorate. Si è quindi perso fiducia e speranza negli uomini politici e pubblici, visti tutti come elementi che perseguono il loro interesse personale con qualsiasi mezzo. E questo rischia di determinare una visione negativa del sistema democratico pluralista, almeno nella forma che si è impiantata negli anni seguiti alla fine del conflitto armato (e il trionfo di Ríos Montt e dei suoi seguaci ne è stato un segno).

-     Colpito da un’esplosione di violenza comune e vandalismi, forse anche favorita da chi vuole creare caos per giustificare l’adozione di mezzi autoritari radicali, gran parte del popolo guatemalteco è totalmente assorbita nella battaglia per la sopravvivenza quotidiana.

Tuttavia non è da escludere, e segni indicatori ce ne sono, che specie nella maggioritaria componente indigena operino fermenti più o meno sotterranei, i quali nei tempi più lunghi possano dare dei frutti imprevisti. Forse anche per questo negli ultimi due anni si sono moltiplicate le azioni repressive contro persone ed organizzazioni non allineate da parte di gruppi clandestini.

-     L’esercito guatemalteco, sempre beneficiato finanziariamente dai governi civili ed in specie da quello di Portillo, è tuttora un fondamentale centro strategico e per vari motivi è stato un fattore di stabilità. Di fatto ha impedito che le continue voci di imminenti colpi di stato fossero più che altro “tintinnii di sciabole” esibiti ad uso dei rapporti politici interni.

-     Il peso fondamentale e decisivo è sempre quello degli Stati Uniti, ai quali fa comodo la stabilità di un Guatemala in tutto fedele vassallo. Anche se gradirebbero un’immagine di maggiore legalità e decenza da parte delle élites al potere, non consentono che si verificano salti nel buio.