G. NELLE ULTIME ELEZIONI VINCE LA DESTRA “NOBILE” ED E’ SCONFITTO IL GENERALE RÍOS MONTT. E’ L’ORA DI OSCAR BERGER, PRESIDENTE DEL GUATEMALA

 

1.   Le forze che si sono affrontate

 

a)   Ríos Montt e il FRG

 

In netto calo di consensi dopo le delusioni destate nei quatto anni di governo, il Fronte Repubblicano Guatemalteco ha messo a segno un successo riuscendo, dopo un lungo iter giudiziario, a far accettare la candidatura del generale Ríos Montt per la presidenza della repubblica.

Per mantenersi al potere, oltre alla candidatura del generale caudillo, ha adottato una strategia elettorale basata su: a) azioni fraudolenti realizzate dai duri delle ex PAC; b) violenza e terrore nelle campagne; c) propaganda demagogica con la quale si presenta come difensore dei poveri contro gli altri raggruppamenti di destra indicati come difensori dei ricchi.

In realtà il FRG rappresenta il progetto dei settori più duri della controinsurrezione, della casta militare più retriva, dei nuovi ricchi collusi con la grande criminalità, dei gruppi religiosi evangelici fondamentalisti. La conseguenza della sua vittoria sarebbe l’abolizione definitiva delle poche conquiste popolari, della debole legalità istituzionale, delle lotte per la democratizzazione e la giustizia sociale.

 Candida  al parlamento molti famigliari di Ríos Montt ed ex capi della PAC.

 

b)   Il GANA di Berger

 

Delle formazioni nate dalle scissioni del PAN la più importante è la Grande Alleanza   Nazionale (GANA), la quale oltre ai fuoriusciti dal PAN raggruppa il Partito Patriota (PP), il Partito della Solidarietà Nazionale (PSN) ed il Movimento Riformatore (MR).

Presenta per la presidenza Oscar Berger Perdomo, già candidato sconfitto da Portillo nel 1999 e sindaco della capitale dal 1991 al 1999. E’ un avvocato proprietario terriero ed imprenditore nel settore del caffè, che con il matrimonio del figlio si è legato alla famiglia di Walter Widman Luna, potente industriale e finanziere, entrando in una delle reti più importanti del potere economico in Guatemala.

Il candidato per la vice presidenza Eduardo Stein aveva militato nella resistenza armata con le formazioni dell’ EGP. Successivamente staccatosi, è diventato ministro degli esteri del governo di Alvaro Arzú; è attualmente legato alla Fondazione Soros, di cui suo fratello è direttore in Guatemala.

Uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Berger è Alvaro Castillo Monge, tra i personaggi più rappresentativi dell’imprenditoria guatemalteca, già presidente del CACIF e della Camera dell’Industria. Rappresenta una delle frazioni ritenuta più modernizzanti ed è stato attivo sostenitore della transizione democratica e del processo di pace. Il direttore della campagna elettorale del GANA Eduardo González è uno dei maggiori azionisti della potente Banca del Caffè (ANACAFE’).

Il segretario generale del Movimento Riformatore Alfredo Skinner Klee è imparentato con i Diesseldorf, considerati la più potente famiglia di imprenditori del caffè del paese. Altri esponenti sono Manuel Ayau García, proprietaro di piantagioni di banane, Manfredo Topke ex presidente di ANACAFE’ e Jorge Briz Abularach, imprenditore nel settore metallurgico, ex presidente della Camera di Commercio ed ora candidato a sindaco della capitale.

Nel Partito della Solidarietà Nazionale è alto esponente Ricardo Castillo Sinibaldi, principale azionista della società che imbottiglia la Pepsi Cola per Guatemala ed El Salvador. Ne fanno parte alti ufficiali in ritiro dal passato importante come Dedet Guzman e Camargo Muralles.

Ma il gruppo di maggior peso nel GANA è forse il Partito Patriota fondato e diretto dal generale in ritiro Otto Pérez Molina, protagonista delle trattative di pace. Conta altri alti ufficiali in ritiro come il generale Hector Barrios Celada, ministro della difes del governo di Arzú, ed importanti industriali del caffè.

Il lungo elenco di personaggi di un certo tipo (ma potrebbe essere molto più lungo) suggerisce già che non si possono aspettare da un governo del GANA grandi cambiamenti dal punto di vista socio-economico. Né conforta l’analisi del suo programma di governo, nutrito, ma abbastanza generico, dove non si fa il minimo accenno alla realizzazione  delle riforme previste specificatamente dagli Accordi di pace.

 

c)   L’ UNE di Alvaro Colom

 

Altri parlamentari ed esponenti del PAN sono passati all’Unione Nazionale della Speranza (UNE), fondato e diretto da Alvaro Colom, che oltre ai dissidenti del PAN ha ricevuto l’adesione di parlamentari provenienti dagli Unionisti di ANN e dallo stesso FRG. L’UNE si presenta come componente centrista e riformista portavoce della piccola borghesia, ma ha significative infiltrazioni di elementi dell’oligarchia.

Suo candidato presidenziale è ovviamente Alvaro Colom, industriale del ramo delle maquiladoras.

Egli, anche per il fatto di essere nipote di Manuel Colom Argüeta, leader politico di sinistra e sindaco della capitale assassinato dai militari nel 1979 durante la presidenza del generale Lucas García, è stato candidato alle precedenti presidenziali dalla coalizione di sinistra ANN ottenendo il  12% dei voti. In precedenza ha ricoperto l’incarico di direttore del Fondo Nazionale per la Pace (FONAPAZ).

Ma un personaggio molto importante del gruppo politico è il candidato alla vice presidenza Fernando Andrade Díaz Durán, con il fratello produttore nel settore agricolo non tradizionale, agroesportatore, proprietario di ipermercati, finanziere e proprietario di banche, Ministro degli esteri nel 1983, rappresentante del Guatemala presso l’organizzazione degli Stati Americani (OEA) nel 1985 e poi alle Nazioni Unite nel 1987, ha svolto un ruolo importante nel processo di transizione che ha portato al ripristino del governo civili. Andrade ha conquistato la fiducia e l’appoggio della comunità internazionale e ha ripristinato le relazioni diplomatiche con la Spagna rotte nel 1980 in seguito al massacro all’ambasciata spagnola nella capitale guatemalteca ad opera della polizia. In sintesi, Andrade Díaz Durán è ritenuto il personaggio in grado di ricompattare tuttora i gruppi più modernizzanti dell’oligarchia che appoggiarono il processo di apertura politica.

Nell’UNE sono candidati elementi di varia estrazione, come il colonnello in ritiro Mario Alfredo Mérida González, già direttore dei servizi di intelligenza militare, e Eduardo Meyer ex Rettore dell’Università di Stato USAC.

Pur presentando qualche aspetto potenzialmente innovativo, è pertanto difficile vedere nell’UNE una vera alternativa alla tradizionale gestione della politica guatemalteca. Tuttavia il suo programma di governo si presenta meno fumoso di quello del GANA e contiene intenti operativi per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, lo sviluppo sociale e la lotta contro la povertà, l’interculturalità etnica: il tutto incardinato sulla realizzazione degli Accordi di pace assunti come impegno di Stato.

 

d)   Gli unionisti ed il resto del PAN

 

Un altro pezzo si è staccato dal PAN per aderire al Partito Unionista ispirato dall’ex presidente della repubblica Alvaro Arzú. Candida alle presidenziali l’imprenditore Fritz García Gallont, ma si pone soprattutto come obbiettivo l’elezione di Arzú stesso a sindaco della capitale, incarico che ha già ricoperto in passato.

Quello che è rimasto del PAN è legato agli interessi degli operatori del settore minerario ed energetico. Candida alla presidenza Loenel López Rodas che è stato ministro dell’energia e delle miniere, e conta di capitalizzare il simbolo e le strutture del partito, ben conosciute dalla popolazione.

 

e)   L’autolesionismo delle forze di sinistra

 

Nonostante gli appelli levati da più parti per la ricomposizione, le forze della sinistra si presentano alla prova elettorale divise, dopo la spaccatura dell’ URNG e l’appropriazione della sigla ANN da parte del gruppo di Jeorge Soto risultato minoritario al Congresso Nazionale.

Quello che è rimasto dell’URNG, accreditato di un orientamento socialdemocratico, ha candidato per la presidenza della repubblica Rodrigo Asturias e per la vice presidenza Pablo Ceto. E’ comunque carente sia di mezzi che di proposta politica alternativa.

Su posizioni più radicali, ANN manifesta ha volontà di costruire una sinistra più antagonista. Ha rinunciato a presentare un  candidato per la presidenza entrando a fare parte della coalizione che vuole presentare per la massima carica il sindaco Maya di Quetzaltenango Rigoberto Quemé. Tuttavia atteggiamenti settari hanno alla fine determinato la rinuncia alla competizione da parte di Quemé, per cui ANN si presenta solamente alle elezioni per il parlamento e per i comuni.

La rottura dell’unità politica e la conseguente disastrosa situazione è dovuta al fatto che  in tutto il periodo della lotta armata all’unità militare non si è mai affiancata l’unità ideologica e che i comandanti dei rispettivi gruppi costituenti l’URNG non hanno superato mai le differenze di fondo. Di qui gli errori e le insufficienze della trasformazione in partito politico, con il dramma storico del ridursi dell’alternanza politica nata dalla lotta armata in una forza irrilevante e senza futuro.