Selezione di notizie dal Guatemala
Anno 2001 - n° 6
Novembre - Dicembre
1) Nel secondo anno della presidenza Portillo
a) La rimilitarizzazione del Guatemala
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Dopo
le dimissioni di Byron Barrientos, coinvolto in un gravissimo scandalo
finanziario relativo alla gestione dei fondi del ministero, il presidente
Alfonso Portillo ha nominato ministro degli interni il generale Eduardo Arévalo
Lacs, ministro della difesa uscente e suo amico personale. Come vice ministro è
stato insediato il colonnello in congedo Francisco Najera Avendón, già
direttore dei servizi di intelligenza
dell’esercito e coinvolto in violazioni dei diritti umani nel corso del
conflitto armato interno.
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Immediate
e forti reazioni per la nomina di un alto ufficiale a ministro degli interni
sono venute dalle associazioni per la difesa dei diritti umani guatemalteche e
da Amnesty International, che hanno denunciato la rimilitarizzazione del paese
ed anche il fatto che il generale Arévalo Lacs è tra gli indiziati per il
massacro di oltre 250 civili avvenuto a Dos Erres, La Libertad, Petén nel 1982.
Anche la
Missione delle Nazioni Unite per il Guatemala (Minugua) ha condannato la
decisione perché viola radicalmente gli Accordi di pace, militarizzando una
struttura governativa che deve invece essere gestita unicamente da civili.
Alfonso Portillo
ha respinto le critiche affermando che il generale Arévalo Lacs è stato “uno
dei migliori ministri della difesa che il Guatemala abbia avuto” e che le
accuse rivolte sono “irresponsabili e prive di prove”.
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In
relazione al caso Arévalo il quotidiano "Prensa Libre" ha
intervistato il generale in congedo Otto Pérez Molina, uno dei firmatari degli
Accordi di pace nel dicembre 1996.
D. La nomina del generale Eduardo Arévalo Lacs a ministro degli interni è la prova del fallimento della politica di stato sulla sicurezza pubblica?
R. Sì, dimostra che non c’è un
programma né forze addestrate per garantire la sicurezza dei cittadini.
D. Ritiene che la decisione possa avere ripercussioni negative a
livello internazionale?
R. Sì, la nomina è un grande
errore perché a livello internazionale solleva il timore della
rimilitarizzazione del paese. Tuttavia, Portillo, stretto tra la situazione di
corruzione e di inefficienza da una parte ed i livelli di violenza ed insicurezza
dall’altra, ha preso la decisione perché teme uno scoppio di manifestazioni di
protesta e di disordini sociali nei prossimi mesi.
D. Chi provocherebbe gli
eventuali disordini?
R. La disperazione di ampi settori della popolazione per il grado di
deterioramento delle condizioni di vita.
Insediando agli interni l’ex ministro della difesa, Portillo si assicura la collaborazione dei comandanti militari territoriali e dei servizi di intelligenza dell’esercito, e quindi una maggior capacità di risposta. È di fatto una rimilitarizzazione del paese ed è ragionevole aspettarsi abusi commessi dai militari ai danni di civili.
b) Come sempre quando è in difficoltà Portillo fa ricorso a
chiacchiere e ad aiuti esterni, ma il cerchio si stringe.
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Alfonso
Portillo ha annunciato che convocherà un dialogo nazionale con il Foro
Guatemala e che intende condurlo personalmente, lasciando al direttore della
Segreteria per le analisi strategiche (SAE) Edgar Gutiérrez l’incarico di
mediare tra i vari settori per arrivare ad accordi che impegnino gran parte
della società ad operare per uscire dalla crisi.
Il Foro
Guatemala è un gruppo composto da imprenditori, religiosi, sindacalisti e
rappresentanti della società civile, che si è costituito alcuni mesi fa allo
scopo di affrontare mediante il dialogo la situazione di ingovernabilità
esistente (vedasi Selezione di notizie
del Guatemala, anno 2001, n. 4).
Tuttavia le prime reazioni non sono apparte favorevoli. Felice Bosech, presidente dell’associazione degli imprenditori, CACIF, ha affermato che al momento non esistono le condizioni per avviare un confronto perché manca al governo la volontà di affrontare realmente i molteplici problemi del paese, mentre il presidente del Congresso, generale Ríos Montt, ha dichiarato che gli eventuali accordi raggiunti non saranno vincolanti per il parlamento.
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Con
un discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il presidente
Portillo ha chiesto ed ottenuto che il mandato di Minugua venga prorogato fino
al 31 dicembre 2003, venendo a coincidere con il compimento della sua
presidenza.
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Continua
con successo l’offensiva contro i collaboratori di “sinistra” che Portillo ha
insediato in cariche governative.
Con il 2002 sono
state decurtate del 60% le risorse finanziarie ed è stato ridotto del 50% il
personale della Segreteria per le analisi strategiche (SAE) diretta da Edgar
Gutiérrez, già esponente di spicco dei gruppi per la difesa dei diritti umani
ed ora principale collaboratore di fiducia del presidente.
c) Si risente l’URNG
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In
occasione del V° anniversario della firma degli Accordi di pace la Unidad
Rivolucionaria Nacional Guatemalteca (URNG) ha presentato un’analisi di
valutazione sullo stato degli adempimenti. Illustrando il documento a nome del
Comitato esecutivo del partito, Rodrigo Asturias ha affermato che la crisi
economica, politica e sociale che attraversa il Guatemala è in gran parte
dovuta alla mancata realizzazione degli Accordi di pace, l’unico programma
completo in grado di risolvere i problemi strutturali che affliggono il paese.
Ha denunciato la responsabilità dei partiti politici che sono stati al potere a partire dal 29 dicembre 1996, e cioè prima il PAN di Alvaro Arzú e poi il FRG di Alfonso Portillo.
2) Diritti umani e criminalità comune
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Il
governo guatemalteco ha concesso un risarcimento di 14,5 milioni di quetzales a
176 famiglie delle oltre 250 vittime del massacro avvenuto nel corso del 1982
ad opera dell’esercito a Dos Erres, La Libértad, Petén, riconoscendo per la
prima volta pubblicamente la responsabilità dello stato in episodi di stragi di
massa.
La consegna è
avvenuta nel corso di una cerimonia tenuta nel Palazzo della cultura della
capitale, alla presenza di diplomatici, rappresentanti di organizzazioni
internazionali, alti funzionari governativi. Non hanno partecipato ufficiali
dell’esercito in uniforme, ma solo il nuovo ministro della difesa Alvaro Méndez
in abiti civili.
Al termine della
cerimonia i rappresentanti dei famigliari delle vittime, pur riconoscendo il
valore dell’atto compiuto dallo stato, hanno dichiarato che proseguiranno la
loro azione giudiziaria per arrivare alla condanna degli assassini.
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Il
Procuratore ausiliario dei diritti umani di Chimaltenango Julio César Miranda è
stato oggetto di un attentato che solo per caso non ha avuto esito letale. Il
funzionario ha in corso inchieste contro elementi della polizia nazionale per
violazioni dei diritti umani ai danni di civili.
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Con
un altro comunicato stampa il Comité de Unidad Campesina (CUC) ha nuovamente
denunciato le persecuzioni e gli assassini di molti attivisti contadini in
varie località del paese, soprattutto nel dipartimento di Izabal.
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Il
ministro degli interni, generale Eduardo Arévalo Lacs, ha comunicato che si
stanno incrementando i sequestri di persona a scopo di estorsione, nonostante
l’impegno delle forze di sicurezza per contrastare il fenomeno.
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Il
tribunale penale ha condannato a morte Maximilian Alfaro Pirir, autore di una
violenza sessuale conclusa con l’uccisione di una bambina.
3) Avvenimenti politici, sociali ed economici
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I
parlamentari della coalizione di sinistra ANN Nineth Montenegro, Pablo Ceto ed
Alfonso Bauer Paiz hanno denunciato alla procura l’ex ministro degli internie
tuttora deputato del FRG Byron Barrientos per lo storno dal bilancio del
ministero di 90 milioni di quetzales. L’iniziativa si assomma all’inchiesta in
corso condotta dal sostituto procuratore Miguel Angel Bernejo, che ha portato
all’emissione di mandati di cattura nei riguardi degli ex vice ministri degli
interni Luis Alberto Dávila e Luis Gonzalo Archita e dell’ex direttore
dell’ufficio del ministero Javol Axel Gil Muñoz.
Il giudice
istruttore Yolanda Pérez Ruiz ha convocato per deporre l’ex ministro, il quale
ha dichiarato di essere completamente estraneo ai fatti e di non aver avuto
rapporti con Javol Axel Gil Muñoz, il quale è stato insediato su iniziativa del
vice ministro Luis Alberto Dávila. Dopo l’incontro il giudice ha informato che
chiederà alla Corte Sprema di giustizia l’autorizzazione ad aprire un’inchiesta
penale a carico di Barrientos.
Successivamente
l’avvocato difensore dell’ex viceministro Dávila ha accusato Barrientos di
essere il solo responsabile del maneggio illegale dei fondi del ministero e di
voler trasformare il suo cliente in capro espiatorio. Ha aggiunto che “il problema
risiede nel fatto che Barrientos è deputato del FRG al Congresso ed è stato
ufficiale dell’esercito e dirigente dei servizi di sicurezza militari, per cui
tutti hanno paura di lui”.
Intanto il
sostituto procuratore Bernejo che conduce l’inchiesta ha denunciato di essere
oggetto di minacce di morte.
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La
Commissione per i diritti umani del Centro America (CODEHUCA), appoggiata dalle
organizzazioni per i diritti umani del Guatemala, ha emesso un rapporto che
accusa il Procuratore dei diritti umani del Guatemala Julio Arango Escobar
"di svolgere un lavoro senza sostanza, che non ha portato ad azioni
giudiziarie contro i violatori dei diritti umani; di tacere sulle illegalità
commesse dalle autorità di governo in merito alla finanza pubblica e di aver posto
famigliari ed amici negli incarichi più importanti dell’istituzione”.
Il Procuratore
Arango Escobar ha respinto con forza le accuse, affermando che sarà il tempo ad
assicurare un giudizio positivo sul suo operato.
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Per
il terzo anno consecutivo il generale Ríos Montt è stato designato presidente
del Congresso dai parlamentari del FRG, che detengono la maggioranza assoluta
dei seggi.
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Il
ministro dei trasporti, infrastrutture ed abitazioni Alvaro Heredia si è
dimesso dall’incarico per la mancanza di sostegno finanziario e politico,
indispensabile per affrontare i gravi problemi che pesano sul suo ministero.
Heredia aveva
occupato la carica sei mesi prima, sostituendo Luis Rabbé destituito perché
coinvolto in casi di corruzione.
3) Varie
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Un
rapporto del Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite riporta che la
popolazione mondiale è raddoppiata dal 1960 al 2001 arrivando a 6,2 miliardi di
persone, con un incremento che tocca quasi esclusivamente i paesi poveri,
cosicché la metà degli abitanti del pianeta vive con un reddito medio inferiore
a 2 dollari giornalieri.
Le ultime
previsioni indicano che per il 2050 si raggiungeranno i 9,3 miliardi di
abitanti, con un incremento che continuerà ad interessare unicamente i paesi
poveri.
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Lo
stesso rapporto prevede che il Centro America passerà dagli attuali 35 milioni
di abitanti a 74 milioni nel 2050, con il Guatemala che si incrementerà dagli
odierni 11,7 milioni di abitanti a 26,6 milioni.
Segnala che il
Guatemala destina attualmente per l’istruzione l’1,6% del PIL, contro il 2,6%
di El Salvador, 4% di Honduras, 4,4% di Nicaragua e 6,4% di Costarica.
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Il
presidente del Fondo per lo sviluppo indigeno in America meridionale Luis
Maldonado ha denunciato che il 90% dei 40 milioni di indigeni che ci vivono
sono poveri e presentano elevati livelli di denutrizione.