Selezione di notizie dal Guatemala
Anno 2001 - n° 5
Settembre - Ottobre
1) Nel secondo anno della presidenza Portillo
a) In una situazione stagnante, un susseguirsi
di denunce
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La
Commissione delle Nazioni Unite in Guatemala – Minugua – denuncia in un
rapporto che nel paese i popoli indigeni sono sottoposti ad un regime di
discriminazione, sfruttamento ed ingiustizie a causa delle loro origini,
cultura e lingua, e vivono in gran parte in condizioni di povertà estrema.
Nonostante gli
impegni assunti con gli Accordi di pace, lo stato ha fatto poco o nulla per
aprire loro l’accesso ai servizi per la salute e l’istruzione, ad una giustizia
equa, alla partecipazione politica ed agli impieghi pubblici. In Guatemala
continua pertanto a sussistere un “apartheid di fatto” che colpisce oltre il
60% degli 11 milioni di abitanti.
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Dare
precedenza agli investimenti sociali, ridurre il bilancio dell’esercito,
attivare la ripresa economica, favorire la trasparenza, realizzare gli Accordi
di pace: sono le raccomandazioni che i vescovi della Conferenza episcopale
guatemalteca hanno presentato in un incontro con il presidente Portillo, il
vice presidente Reyes López ed alcuni componenti del governo.
Al termine della
riunione Portillo ha dichiarato di aver fatto presente ai vescovi che un
governo non può risolvere in 4 anni problemi di fondo che si sono accumulati
nel corso di 200 anni.
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Un
rapporto del Banco americano del desarrollo (BID) afferma che uno dei
principali problemi del Guatemala sono gli scandali pubblici dovuti alla
corruzione sistematica nelle istituzioni dello stato, accompagnata dal mancato
rispetto delle leggi.
Questo favorisce
un livello di povertà tra i più alti dell’America Latina, con un gran numero di
cittadini emarginati per la loro posizione sociale, etnica e di sesso.
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Una
delegazione del Parlamento europeo ha visitato il Guatemala riportando
valutazioni molto negative. Il presidente della delegazione, Wolfang Kreisel
Dorfer, ha dichiarato che “la corruzione è ad un livello molto preoccupante” e
“non ci sono avanzamenti nella situazione sociale”.
Pertanto, anche
se non è possibile intervenire, egli ritiene che sia dovere della delegazione
informare i propri paesi sul modo inaccettabile con cui viene impiegato il
denaro che i loro cittadini offrono per solidarietà e simpatia con il popolo
guatemalteco.
b) E sui programmi
annunciati, che solitamente restano inattuati, non si trova mai l’accordo
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Il
Congresso ha approvato la Legge per lo sviluppo sociale presentato dal governo,
che mira a ridurre la mortalità infantile e di parto ed a combattere la
povertà.
Il provvedimento
stabilisce un quadro giuridico che pone le premesse legali per realizzare una
politica pubblica d’intervento sugli aspetti sociali e familiari mediante una
programmazione delle misure e una valutazione dei risultati conseguiti.
Identifica negli
indigeni, donne e bambini le categorie più vulnerabili sulle quali concentrare
gli sforzi. Un articolo della legge sancisce che tutti i cittadini hanno
diritto di decidere in modo libero e responsabile sulla loro vita riproduttiva.
La chiesa cattolica ha
subito contestato la legge, perché, a suo giudizio, non appoggia la difesa
della vita ed apre la possibilità di riconoscere la libertà di aborto.
L’arcivescovo metropolitano Rodolfo Quezada Turuño si è appellato al presidente
Portillo perché la respinga in modo da poter riformarla.
Anche al coordinatore della
Defensoria Maya, Juan León, a nome della sua organizzazione, ha criticato la
legge perché può favorire un controllo della natalità sulla popolazione
indigena. Egli ha affermato che la grande povertà che esiste in Guatemala non è
dovuta ad un troppo alto numero di bambini, ma alla profonda ingiustizia
sociale ed all’iniqua distribuzione delle risorse del paese.
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A
5 anni dalla firma degli Accordi di pace è stata insediata con grande enfasi la
prevista Commissione per la protezione dei luoghi sacri, che ha il compito di
garantire il rispetto dei centri religiosi e di cerimonie dei popoli indigeni.
Il direttore della segreteria della pace (SEPAZ) Gabriel Aguilera ha però dichiarato che la commissione non potrà funzionare se il Congresso non emanerà le opportune leggi di garanzia e se non si provvederà per il suo finanziamento.
c) Manovre politiche per
il potere presente e futuro
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Un
attacco a fondo conto il presidente Portillo ed il suo governo è stato portato
sul quotidiano Siglo Veintiuno da Gustavo Porras, già stretto consigliere
dell’ex presidente Alvaro Arzú ed ora segretario del neonato Movimento
unionista formatosi dalla scissione del PAN. È un fautore degli interessi delle
categorie imprenditoriali tradizionali, avversarie dei nuovi gruppi emergenti
favoriti dalla presidenza Portillo.
Prendendo spunto dalla presentazione da parte del governo di un nuovo piano per combattere la povertà, Porras dice che dopo due anni di occupazione del potere e dopo i ripetuti programmi annunciati con grande fragore e finiti nel nulla è con un cinismo senza limiti che si dà corpo ad un ennesimo, retorico documento. Questo quando la situazione del paese è drammatica in buona parte per il saccheggio della finanza pubblica e l’inettitudine di chi governa.
Afferma che la politica del governo è stata diretta a distruggere l’impresa nazionale, che produce occupazione, per favorire una schiera di importatori – contrabbandieri che sono la punta di lancia dei nuovi ceti emergenti. Per questo il governo è rimasto impassibile di fronte alla crisi che ha investito i produttori di caffè, nell’intento di liquidarli a vantaggio dei faccendieri che gli sono affini.
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I
parlamenti del FRG hanno lanciato un nuovo attacco contro Edgar Gutiérrez,
massimo esponente dei “sinistri” che collaborano con Portillo, presentando al
Congresso un disegno di legge per lo scioglimento della Segretera per gli
affari strategici (SAE) da lui diretta. Appoggiato dal presidente del
Congresso, generale Ríos Montt, il disegno legge punta sul fatto che la SAE è
un ente inutile e costoso, le cui funzioni possono essere assunte dal ministero
degli interni, mentre il capo gruppo in parlamento del FRG Aristide Crespo ha
dichiarato che Gutiérrez vuole creare un partito politico attraverso gli uffici
dipartimentali dell’ente che dirige.
Di fronte all’azione che vuole privarlo di un collaboratore di sua fiducia, il presidente Portillo ha pubblicamente comunicato che la SAE non verrà sciolta ed ha definito Gutiérrez uno dei migliori funzionari pubblici del Guatemala.
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Già
iniziate le manovre per le elezioni presidenziali del 2003. Grazie alla sua
struttura ancora ramificata nel paese, il PAN punta alla rivincita approfittando
dell’impopolarità che sta travolgendo l’FRG e dell’appoggio di alcune categorie
come quella degli zuccherieri.
Il rimanente del settore imprenditoriale tradizionale, rappresentato dal CACIF, sta invece perseguendo l’ipotesi di un coinvolgimento diretto con la formazione di un ampio fronte di centro-destra che, raggruppi forze disparate e presenti un candidato alla presidenza capace e carismatico. Tra i nomi che circolano figura anche quello dell’ex candidato della coalizione di sinistra ANN Alvaro Colom, la cui conversione a destra negli ultimi tempi è apparsa evidente.
2) Diritti umani e criminalità comune
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Rinviati
a giudizio 5 ex guerriglieri dell’ORPA accusati dell’uccisione di 22 contadini
ritenute spie dell’esercito avvenuta nell’aldea di Aguacate nel novembre 1989,
dopo che la Corte Suprema di Giustizia (CSJ) ha deliberato che il caso non
poteva rientrare nelle operazioni di guerra fruibili di amnistia secondo la
Legge di riconciliazione nazionale.
Fra gli
incriminati figura Pedro Palma Lau, ex comandante Pancho, attuale direttore
della governativa Fontierra.
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Nel
suo dodicesimo rapporto dedicato allo stato dei diritti umani in Guatemala, che
copre il periodo dal 1-7-2000 al 30-6-2001, Minugua ha denunciato che la
situazione è la più grave dalla firma degli Accordi di pace. La Commissione
dell’ONU afferma che l’impunità è diventata un fenomeno sistematico e
trasversale, mentre chi dovrebbe fronteggiarla sta a guardare.
Morti violente
ed altri gravi delitti sono a carico di gruppi illegali sostenuti da
istituzioni pubbliche. Appartenenti alla Polizia nazionale civile ed
all’esercito continuano ad essere i principali violatori dei diritti umani.
Vittime delle
repressioni sono, come sempre, attivisti di gruppi per la difesa dei diritti
umani, operatori nel settore della giustizia e militanti nelle organizzazioni
sociale.
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Il
giornalista José Mynor Alegría Armendáriz, conduttore di un programma
radiofonico a Puerto Barrios, è stato assassinato in una via della città da un
gruppo di persone sconosciute.
Il Procuratore
dei diritti umani Arango Escobar ha definito il delitto un’esecuzione
extragiudiziale eseguita da elementi appartenenti a corpi di sicurezza dello
stato, a causa delle campagne condotte dal giornalista contro malversazioni e
corruzione delle autorità comunali, in particolare del sindaco Mario Chigua.
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Il
Comité de Unidad Campesina (CUC) ha denunciato l’assassinio del contadino
Eugenio García, avvenuto nell’aldea Las Cerritas, Morales, Izabal, ad opera
delle guardie armate di un grande proprietario terriero locale.
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Il
Procuratore dei diritti umani Arango Escobar ha denunciato le gravi minacce ed
intimidazioni alle quali sono sottoposti vari suoi funzionari che nell’interno
del paese svolgono inchieste a carico di elementi della polizia. I casi si sono
verificati nei dipartimenti di Izabal, Retalhuleu, Huehuetenango, Coatepeque e
Sololà.
Il Procuratore
ha affermato di aver fatto più volte ricorso al ministero degli interni per
provvedimenti di sicurezza, ma senza risultati.
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Il
presidente della Corte Suprema di Giustizia ha comunicato che oltre 60
magistrati sparsi in tutto il territorio nazionale sono sottoposti a minacce di
morte ed intimidazioni varie, per cui ha chiesto agli enti competenti dello
stato che si facciano carico della loro incolumità e di quella dei loro
familiari.
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Nell’aldea
Matucuy, Purulhà, Baja Verapaz, in un ennesimo caso di raccapricciante
violenza; centinaia di persone inferocite hanno linciato e bruciato due adulti
di 34 e 23 anni ed un adolescente di 15 anni. Erano accusati di aver trafugato
due quintali di fertilizzanti e due casse di bibite gassate.
3) Avvenimenti politici, sociali ed economici
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Considerando
il prossimo anno decisivo per l’avanzamento degli Accordi di pace in Guatemala,
il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha chiesto all’Assemblea
generale di prorogare la missione di Minugua fino al 21 dicembre 2002.
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Da
più parti del paese si alzano proteste perché, in contraddizione con quanto
disposto dagli Accordi di pace, le risorse finanziarie assegnate all’esercito
guatemalteco sono in continuo aumento.
In particolare,
a fronte dell’aumento del 14,3% delle spese del bilancio nazionale per il 2002,
è previsto un aumento del 42% delle spese di quello delle forze armate.
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Il
ministro della difesa generale Eduardo Arévalo Lacs ha comunicato che il
Guatemala ha posto a disposizione degli Stati Uniti, impegnati nella guerra in
Afganistan, un reparto militare di 120 uomini e servizi logistici. I suoi
compiti saranno unicamente di tipo umanitario, ed all’occorrenza il numero dei
suoi componenti potrà essere aumentato.
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Il
Pubblico ministero ha chiesto al Tribunale Penale l’archiviazione
dell’inchiesta a carico di 22 parlamentari del FRG, accusati di aver alterato
la legge sulla tassazione delle bevande alcoliche rispetto alla stesura
approvata dal Congresso.
L’istanza,
motivata dall’insufficienza di prove per attestare il dolo, è stata subito
accolta dal magistrato incaricato.
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La
deputata unionista Magda Estela Arceo è riparata all’estero in seguito alle
minacce di morte ricevute per aver sostenuto la ex direttrice della Tipografia
nazionale dello Stato Silvia Méndez.
Questa aveva
denunciato che i manifesti contro il presidente della Camera di Commercio
Joseph Briz Abulavach, poi diffusi in tutta la capitale, erano stati impressi
nella tipografia pubblica per ordine del vice presidente della repubblica
Francisco Reyes López. Prima di espatriare la parlamentare ha indicato come
istigatori delle minacce lo stesso Reyes López e il ministro dell’interno Byron
Barrientos.
Il Pubblico
ministero ha quindi chiesto al Congresso l’autorizzazione di aprire
un’inchiesta a carico di Reyes López, ma la risposta appare scontata in
considerazione del fatto che il FRG detiene la maggioranza assoluta del
parlamento.
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Il
generale Ríos Montt è stato colpito da una grave crisi cardiaca che ha
richiesto terapie intensive, al termine delle quali gli è stato raccomandato un
lungo periodo di riposo e prospettata l’ipotesi di un ritiro definitivo da
tutte le attività pubbliche.
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I
sette deputati confluiti nella nuova formazione politica Unidad Nacional de la
Esperanza (UNE) promossa da Alvaro Colom sono in procinto di sciogliere il
gruppo, motivando la decisione con l’arroganza del coordinatore Mario Flores e
la mancanza di dialogo con lo stesso segretario generale Colom.
Mentre gli altri
hanno manifestato l’intenzione di ritornare ai partiti d’origine, l’unico a
ribadire fedeltà all’UNE è stato Otoniel Fernández, che fu eletto nella fila di
ANN allora sotto la leadership di Alvaro Colom.
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Il
Partito di Avanzata Nazionale (PAN) ha perso la sua rappresentanza al
parlamento centroamericano (PARLACEN), perché tutti i suoi 5 deputati sono
passati al Movimento unionista di Gustavo Porras.
Si è dimesso dal
PAN anche l’ex presidente della repubblica e fondatore del partito Alvaro Arzú.
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Intanto
sta per formarsi l’ennesima nuova formazione di partito. Oltre 30 esponenti
politici, leaders indigeni e docenti universitari si sono riuniti per valutare
l’opportunità di dare vita ad un nuovo progetto politico, il cui principale
propugnatore è il professor Espada, vice rettore della Facoltà di Medicina
dell’Università di Houston, Texas.
Fra gli aderenti
ci sono gli ex parlamentari del Fronte Democratico Nuova Guatemala (FDNG)
Antonio Mobil ed Amilcar Méndez.
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Circa
50 mila contadini mobilitati dalle organizzazioni CNOC e CONIC si sono recati
nella capitale sfilando nelle strade nel “Giorno della resistenza e del grido
degli esclusi”.
Hanno chiesto la
ristrutturazione del fondo per la terra (FONTIERRA), un programma di
espropriazione terriera, la riforma del Codice del lavoro e la creazione di un
Istituto per il lavoro indigeno.
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Il
dirigente del sindacato dei maestri Eduardo Moisés Fuentes ha dichiarato alla
stampa che il Piano di alfabetizzazione è fallito, in quanto il progetto era
già nato morto, perché al ministero dell’istruzione interessava unicamente
raccogliere finanziamenti al punto di imporre in taluni casi una tassa agli
alunni.
Considerando che
la percentuale dei rinunciatari ha superato il 60%, Fuentes ha sottolineato che
l’assillo principale per molti guatemaltechi non è l’alfabetizzazione ma
assicurarsi ogni giorno il pane. È quindi indispensabile che oltre
all’insegnamento siano forniti agli interessati le principali necessità di
base.
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Un
grave stato di carestia ha colpito la parte orientale del Guatemala
particolarmente investita dalla crisi del caffè, e segnatamento i territori di
Jocatán, Camotán, Chiquimula e Zacapa, mettendo a grave rischio l’esistenza di
centinaia di migliaia di contadini.
Con l’obiettivo
di far pervenire nelle zone in crisi la più alta quantità possibile di viveri
il governo ha proclamato lo stato di calamità nazionale per la durata di 30
giorni.
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Il
presidente della Banca del Guatemala (Banguat) Lizardo Sosa ha informato che
nei primi mesi dell’anno le esportazioni del Guatemala sono cadute del 9,1%,
soprattutto a causa del caffè, la cui caduta è stata del 44,9%.
Pertanto il PIL
del 2001 non crescerà oltre il 2,4%, e nella valutazione non sono ancora
considerate le conseguenze economiche negative generate dall’attacco
terroristico avvenuto negli Stati Uniti.