Selezione di notizie dal Guatemala
Anno 2001 - n° 4
Luglio - Agosto
1) Nel secondo anno della presidenza Portillo
a) Nel labirinto guatemalteco le denunce sono
ammesse, ma non producono effetti.
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Il
direttore della missione delle Nazioni Unite - Minugua - Gerd Merrem ha
presentato un rapporto sullo stato di compimento degli Accordi di pace, dove si
afferma che per abbassare l'alto grado di conflittualità della società
guatemalteca è indispensabile ridurre la radicale disuguaglianza sociale che pesa
su gran parte della popolazione. Il notevole ritardo nell'applicazione degli
Accordi di pace favorisce la mancanza di opportunità per un lavoro regolare, la
discriminazione razziale e della donna, la grande povertà generalizzata e la
pressoché inesistenza di servizi sociali di base.
L'alto livello
di criminalità e il cattivo funzionamento della Polizia nazionale civile sono
stati presi come pretesto per mantenere nelle strade delle città reparti
dell'esercito con compiti di pubblica sicurezza.
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La
Conferenza Episcopale del Guatemala (CEG) ha denunciato in un comunicato che
mai nella storia del paese il popolo ha sentito il peso della miseria come nel
momento attuale. Mentre esso è in pratica escluso dall'accesso all'istruzione,
alla cura della salute, ad un lavoro dignitoso ed a un'abitazione decente il
governo ha ridotto i già insufficienti stanziamenti finanziari per i servizi
sociali.
Continuano ad
imperare la violenza, la manipolazione della giustizia e l'impunità
generalizzata, ed, oltre alla mancanza della volontà politica per compire gli
Accordi di pace, non esiste un progetto per il futuro. Il risultato finale è
l'ingovernabilità totale del paese.
b) Intanto l'approvazione della Riforma fiscale e dell'aumento
dell'IVA provoca un vero terremoto.
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Uno
dei punti fondamentali degli Accordi di pace è la riforma fiscale, che dovrebbe
fornire le risorse finanziarie necessarie per realizzare i provvedimenti
socio-economici facendo pagare finalmente le tasse anche ai ricchi (a partire
da una situazione che vede l'80% dei cespiti finanziari statali derivanti dalle
imposte indirette e solo il 20% proveniente dall'imposta progressiva sui
redditi).
A tale scopo fu
creata una Commissione di lavoro composta da rappresentanti di tutti i settori
sociali, il cui obiettivo era di concordare un "Patto sociale"
comprendente le misure atte ad applicare nella lettera e nello spirito il
disposto degli Accordi di pace. I lavori della Commissione si sono protratti
per oltre 24 mesi senza dare risultati pratici a causa dei contrasti tra gli
interessi in gioco.
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Allora
il governo Portillo ha elaborato e fatto approvare (con qualche difficoltà) dai
parlamentari del Fronte Repubblicano Gautemalteco (FRG), che detengono la
maggioranza assoluta al Congresso, un pacchetto di provvedimenti definito
"Riforma fiscale". Esso sancisce essenzialmente l'aumento delle
seguenti imposte:
Dell'IVA dal 10 al 12%.
Sulle attività delle imprese
mercantili ed agropecuarie dall'1,5 al 2,5%.
Maggiorazione del 5% degli
oneri per la circolazione di veicoli, aerei e navi.
Di 1 quetzal su ogni
bottiglia di bevande alcoliche o di bibite e per ogni pacchetto di 20
sigarette.
Invariata invece
l'imposizione diretta sui redditi.
Contemporaneamente
sono stati riformati i codici penali, di procedura penale e fiscale, con
l'introduzione di più drastiche misure per combattere l'evasione e l'elusione
fiscale ed il contrabbando.
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Si
sono immediatamente scatenate nella capitale ed in tutto il paese massicce
proteste da parte di sindacati, organizzazioni sociali e popolari, docenti e
studenti, con manifestazioni, cortei, barricate nelle strade urbane ed
interruzione del traffico in quelle extraurbane.
Si sono avuti
duri scontri con la polizia con decine di feriti e centinaia di arresti.
Particolarmente violente le proteste nel dipartimento di Totonicapán, con
assalto ed incendio delle sedi di molte istituzioni statali, che hanno
determinato la proclamazione dello stato d'emergenza ed il passaggio dei poteri
al comandante militare della zona.
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Una
energica presa di posizione contro i provvedimenti fiscali del governo è venuta
anche dal fronte imprenditoriale.
Il presidente
dell'associazione padronale CACIF, Mario Montano, ha dichiarato che essa
appoggia pienamente tutte le manifestazioni e gli scioperi di protesta che si
sviluppano nel paese. Successivamente il CACIF ha indetto un giorno di
interruzione di tutte le attività economiche e con un comunicato ha definito il
governo di Portillo "repressivo e capace di azioni vili, simili a quelle
messe in atto nei momenti più oscuri della storia del paese".
Particolarmente
dura la posizione del presidente della Camera di Commercio del Guatemala Jorge
Briz Abularach, che ha invitato tutte le categorie a proclamare uno sciopero
generale nazionale.
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Successivamente
nel fronte popolare di opposizione si sono sviluppati alcuni ripensamenti. La
Unidad de Acción Sindacal y Popular (UASP), pur respingendo con forza l'aumento
dell'IVA, ha dichiarato che opporsi alla Riforma fiscale significa
"appoggiare la destra ed il CACIF, che si scagliano contro l'aumento
dell'IVA per guadagnare l'appoggio popolare, ma hanno l'unico obiettivo di
respingere le leggi che dispongono severi accertamenti e sanciscono il reato di
delitto fiscale, al fine di poter continuare impunemente con le evasioni".
Per questo da un
certo momento nelle manifestazioni sono apparse parole d'ordine come: "No
all'aumento dell'IVA, si alla riforma fiscale" e "Né con Portillo, né
con il CACIF".
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Dopo
alcuni giorni dall'entrata in vigore dell'aumento dell'IVA dal 10 al 12% il
Centro per la difesa del consumatore ha informato che i prezzi dei prodotti di
prima necessità hanno subito un rialzo medio del 10%, sulla spinta dell'ondata
speculativa provocata dalla misura messa in atto.
Intanto l'ultimo
sondaggio commissionato da Prensa Libre ha rilevato che il 91% dei
guatemaltechi respinge l'aumento dell'IVA e l'88% giudica negativamente tutto
l'operato del presidente Portillo.
c) Di fronte al caos
generalizzato cosa fa Portillo? Vara un'altra Commissione!
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Il
presidente della repubblica ha costituito per legge la "Commissione per la
pace e la concordia", con il compito di appoggiare le iniziative per
favorire la riconciliazione tra i guatemaltechi secondo le raccomandazioni
della Commissione per il chiarimento storico (CEH).
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Pur
contemplando la partecipazione del Procuratore dei diritti umani e di
rappresentanti delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, essa è stata
posta sotto la totale giurisdizione del direttore della governativa Segreteria
della pace (SEPAZ).
Sia il
Procuratore dei diritti umani Julio Arango Escobar, che oltre 30 organizzazioni
di tutela dei diritti umani, hanno subito bocciato la nuova Commissione negando
la loro partecipazione. Hanno sottolineato che non avendo essa poteri né
finanziamenti autonomi risulta completamente subordinata a SEPAZ, e pertanto
completamente impossibilitata a sviluppare i contenuti delle raccomandazioni
della Commissione per il chiarimento storico.
d) E la società civile
vuole sì dialogare, ma ciascuno a suo modo.
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Di
fronte alla grave crisi che affligge il paese, molti rappresentanti della
società civile ed attori politici hanno promosso tre iniziative per attivare un
dialogo al fine di superare lo stato di conflittualità, polarizzazione ed
incertezza che grava sui guatemaltechi.
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La
prima di queste iniziative è portata avanti da un cosiddetto "Gruppo
barometro", che raccoglie esponenti di diversi settori ed organizzazioni
sociali presenti a titolo personale. La nutrita rappresentanza di personaggi
del mondo imprenditoriale ed economico (tra cui l'ex ministro dell'economia
Peter Lamport) evidenzia che il suo principale obiettivo pare essere quello di
avviare una trattativa diretta e preferenziale con il governo.
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La
seconda iniziativa è di un gruppo chiamato "Foro Gautemala" cui
aderiscono la Fondazione Myrna Mack, il GAM, il CACIF, l'associazione
studentesca AEU, esponenti delle chiese cattolica ed evangelistiche ed è
coordinato dai rettori delle università San Carlos e Rafael Landivar.
Sulle sue
intenzioni operative al momento c'è molta confusione e diverse versioni a
seconda dei vari implicati.
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La
terza iniziativa è quella del "Laboratorio della riconciliazione"
ispirato dal nuovo arcivescovo primate del Guatemala Rodolfo Quezada Toruño e
patrocinato da Minugua. Composto anch'esso da esponenti dei più vari settori,
ha lo scopo dichiarato di promuovere un ampio dibattito per favorire la
riconciliazione tra i guatemaltechi ed affrontare i problemi da molto tempo
insoluti.
2) Dopo la conclusione del processo per l'assassinio di monsignor
Gerardi
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In
un commento pubblicato su El Periódico, Karen Fischer dell'Alleanza contro
l'impunità afferma che il fondamento giuridico della sentenza che ha concluso
il processo Gerardi è molto debole.
Sono stati
condannati tre militari per la partecipazione ad una esecuzione extragiudiziale
e un sacerdote per favoreggiamento, ma non sono stati individuati gli autori
materiali del delitto.
Manca quindi
l'elemento essenziale per una sentenza di condanna penale, per cui questa
difficilmente potrà essere confermata nel processo d'appello, anche se ciò farà
dispiacere a chi è impegnato nella difesa dei diritti umani.
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Per
le continue minacce di morte ricevute molti testimoni d'accusa del processo
Gerardi hanno dovuto riparare all'estero per salvaguardare l'incolumità
personale.
Fatto
sensazionale e clamoroso, anche il pubblico ministero che ha sostenuto l'accusa
- Leopoldo Zeissig - ha abbandonato il paese per un luogo sconosciuto perché in
grave pericolo di vita.
Il Procuratore
Generale Adolfo Gonzáles Rodas ha designato in sua sostituzione Mario Leal, che
è stato il suo principale collaboratore nel dibattimento. La decisione è stata
favorevolmente commentata dal direttore dell'ODHA Nery Rodenas.
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A
completare il quadro dell'allucinante situazione in cui versa la giustizia in
Guatemala, anche il presidente del tribunale penale che ha condotto il
processo, Eduardo Cajulún, ed il giudice a latere Jazmín Barrios, già fatto
oggetto di attentati, hanno dichiarato che stanno esaminando l'eventualità di
lasciare il paese perché non è garantita la sicurezza della loro vita.
3) Diritti umani e criminalità comune
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Il
Procuratore dei diritti umani Julio Arango Escobar ha fatto istanza alla
Procura generale perché sia aperta un'inchiesta penale a carico del presidente
del Congresso Efraín Ríos Montt per il massacro di El Carmen, Alta Verapaz,
avvenuto nel 1982, quando il generale era presidente golpista del Guatemala.
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La
Coordinadora Nacional Endigenas Campesina (CONIC) ha denunciato l'assassinio a
colpi di arma da fuoco di un suo dirigente, avvenuto nel dipartimento di
Izabal.
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Due
componenti di una banda criminale sono stati condannati a morte per il
sequestro del presidente Oscar Hernández López, il quale ha riportato infermità
permanenti.
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In
alcune località del Petén sono state linciate dalla folla otto persone,
presunte appartenenti ad una banda di malfattori.
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L'FBI
statunitense invierà in Guatemala alcuni funzionari per investigare insieme
alla polizia locale sull'omicidio di otto cittadini degli Stati Uniti avvenuti
nel paese negli ultimi due anni.
4) Avvenimenti politici, sociali ed economici.
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Dopo
molti mesi di discussioni ed incertezze l'URNG ha tenuto in agosto il suo primo
congresso nazionale con delegati eletti dalle organizzazioni di base. Il
dibattito ha fatto riferimento ad un documento elaborato in precedenza da
gruppi di lavoro rispetto a quattro grandi temi: 1) Il contesto internazionale
e la situazione in Guatemala; 2) Obiettivi della rivoluzione guatemalteca; 3)
La strategia dell'URNG; 4) Quale partito rivoluzionario è necessario al
Guatemala.
Ha presenziato
come osservatore il direttore di Minugua Gerd Merrem; clamorosamente non ha
invece preso parte al Congresso il segretario generale Ismael Soto (comandante
Monsanto), che non ha dato spiegazioni per l'assenza.
L'uscente Comitato
Esecution Nazionale (CEN) ha presentato una relazione sullo stato del partito,
dove si depreca che l'azione di alcuni membri, con alla testa il segretario
generale Ismael Soto, sia stata fattore di scontri e divisioni che hanno di
fatto provocato la paralisi politica del partito.
Il Congresso si
è chiuso con l'elezione dei componenti dell'Assemblea Nazionale, massimo organo
dirigente del partito, e con la votazione di un documento programmatico e di
raccomandazione per il futuro segretario generale perché sviluppi un'azione
efficace per superare le divisioni.
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Alcuni
giorni dopo la fine del Congresso si è riunita l'Assemblea Nazionale per
l'elezione del segretario generale, del Comitato Esecutivo Nazionale e di tutti
gli altri organi istituzionali del partito.
Il dibattito si
sviluppato sulla base di due mozioni: la prima presentata dal CEN uscente e
l'altra dal precedente segretario generale Ismael Soto. Alla fine ha prevalso
la prima mozione con l'elezione a nuovo segretario generale di Alba Estela Maldonado
(comandante Lol), che ha ottenuto 154 voti contro i 120 a favore di Ismael
Soto. Fra gli eletti nel nuovo CEN Rodrigo Asturias (comandante Ilom), Gregorio
Chay e Fermina López.
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Confronto
tra conservatori e progressisti all'interno della gerarchia della Chiesa
Cattolica.
La Conferenza
Episcopale del Guatemala (CEG) ha discusso sull'opportunità di ritirarsi da
parte civile nel processo Gerardi, sostenuta attraverso l'ufficio dei diritti
umani dell'arcivescovado, e addirittura di sciogliere lo stesso ufficio la cui
fondamentale azione in difesa dei diritti umani è stata vista con ostilità da
alcuni settori interni all'istituzione cattolica.
Alcuni
osservatori hanno sottolineato il pericolo di un arretramento della posizione
della chiesa gerarchica rispetto ai problemi politici, sociali ed economici che
gravano sul paese.
Riaffiora il
ricordo di tempi passati, quando venivano compiuti i peggiori crimini contro la
popolazione guatemalteca e anche contro numerosi appartenenti alla comunità
cattolica (e vescovi come Gerardi dovevano fuggire all'estero), mentre i capi
della chiesa come gli arcivescovi Arellano e Casariego benedicevano i
responsabili degli eccidi e sedevano a tavola con essi.
Al momento lo
scontro è stato congelato dalla presa di posizione dell'arcivescovo primate
monsignor Quezada Toruño, il quale ha dichiarato che la chiesa del Guatemala
continuerà ad operare in difesa dei diritti umani e manterrà il ruolo sinora
seguito nel processo Gerardi.
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L'Associazione
dei produttori del caffè (ANACAFE) ha informato che le esportazioni di caffè
attraversano una grave crisi e si sono ridotte del 22,2% rispetto al 2000.
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Gli
analisti economici della rivista britannica The Economist hanno classificato il
Guatemala al primo posto tra i paesi dell'America Latina con maggior rischio
politico ed al secondo tra quelli con maggior rischio economico.