Selezione di notizie dal Guatemala
Anno 2000 n° 5
Il
Guatemala del presidente Portillo
Un nuovo terremoto sconvolge
governo e staff dirigenziale
di Alfonso Portillo
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Con il licenziamento
di due ministri, tre vice ministri e due segretari della presidenza, a sette
mesi dall'assunzione del potere Alfonso Portillo ha profondamente ristrutturato
il suo staff di governo. La decisione è stata giustificata dal presidente della
repubblica con la necessità di migliorare l'azione del governo sul piano sociale
e su quello della sicurezza dei cittadini.
Sono stati destituiti:
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Il ministro
dell'interno Guillermo Ruiz Wong.
l
Il ministro
dell'agricoltura Roger Valenzuela, un esperto del settore molto stimato.
l
I due vice ministri
dell'interno ed il vice ministro dell'agricoltura.
l
Il direttore della
segreteria della pace (SEPAZ) Ruben Calderón, uno degli ex esponenti della
guerriglia che avevano accettato di collaborare con Portillo.
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Il direttore della
segreteria per la pianificazione sociale (SEGEPLAN) René de León Escribar.
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Tra le nuove nomine
Portillo ha annunciato quelle del deputato del riosmontista Fronte Repubblicano
Guatemalteco (FRG) Byron Barrrientos a ministro dell'interno, di Leopold
Sandoval Villada a ministro dell'agricoltura e dell'ex vice cancelliere del
governo del PAN del precedente presidente Alvaro Arzú, Gabriel Aguilera, alla
direzione di SEPAZ.
Secondo la maggioranza dei commentatori
politici guatemaltechi i cambi effettuati nello staff governativo hanno
rafforzato la presenza del FRG, specie della corrente che fa capo al generale
Ríos Montt.
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Unanime
riprovazione, e non solo delle organizzazioni che operano per la tutela dei
diritti umani, ha destato la nomina di Byron Barrientos a ministro
dell'interno.
Ex maggiore dell'esercito, Barrientos
viene considerato uno dei creatori della Direzione di intelligenza militare
(D2), che è stata al centro delle più sanguinose operazioni contro
insurrezionali. Accusato di aver diretto gruppi specializzati che si sono resi
colpevoli di torture ed uccisioni nel corso del conflitto armato, nel 1989
Barrientos è stato esonerato dal servizio attivo nell'esercito per il suo
coinvolgimento in un tentato colpo di stato contro l'allora presidente Vinicio
Cerezo.
Unitosi al generale Ríos Montt, ha
dapprima diretto i servizi per la sicurezza della sua persona e quindi compiuto
una rapida carriera politica nel FRG.
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Appena insediato
nell'incarico, Barrientos ha destituito il direttore della Polizia nazionale
civile Mario Cifuentes, sostituendolo con il deputato del FRG avvocato Rudio
Lecsan Merida, da tutti considerato incompetente per rivestire tale ruolo e
noto per essere stato il difensore di numerosi componenti delle Pattuglie di
autodifesa civile (PAC) accusati di gravi reati contro i diritti umani.
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Quasi a parziale
contrappeso delle precedenti decisioni, è stato rimosso dall'incarico di
responsabile di fatto del servizio di sicurezza del presidente, l'ex colonnello
Jacobo Salán Sánchez, legato all'ala dura dei militari capeggiati dal generale
in ritiro Ortega Menaldo e responsabili di gravi repressioni nel corso della
guerra interna.
Contemporaneamente, finito un periodo
di addestramento, è stato inserito nel corpo dei militari addetti alla
sicurezza del presidente un primo gruppo di 12 civili; preludio di un
annunciato completo scioglimento dell'Estado Mayor Presidencial (EMP).
Sempre in alto mare la
realizzazione della riforma fiscale
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Dopo la firma degli
Accordi di pace e la definizione degli obiettivi da raggiungere era stata
costituita una Commissione per la preparazione di una riforma fiscale in grado
di fornire le risorse finanziarie per realizzare i provvedimenti. Il suo scopo
era pervenire ad un Patto fiscale che attraverso un'ampia consultazione e
negoziazione ricevesse l'approvazione di tutti i settori politici, economici e
sociali.
Dopo oltre 20 mesi di lavori,
ostacolati dalla resistenza dei ceti privilegiati alla prospettiva di perdere i
loro benefici (non è passato il tentativo di applicare un'imposta sui terreni
non coltivati), è stata finalmente presentata al Congresso della repubblica una
proposta di riforma che comprende l'aumento del tetto massimo dell'imposta dei
redditi dal 25 al 31% e dell'IVA dal 10 al 12% con misure di salvaguardia per
il ceti più poveri. Inoltre l'aumento delle tasse sui liquori, tabacco,
circolazione dei veicoli e sugli interessi dei titoli.
Tutto si è bloccato in parlamento per
la mancata disponibilità a concedere l'aumento sull'IVA. Tale misura è però
ritenuta indispensabile da numerosi organismi economici guatemaltechi ed
internazionali, in quanto si ritiene che senza di essa il carico fiscale
raggiungerà al massimo il 10,8% del PIL nel 2003, invece del 12% fissato negli
accordi di pace.
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Il governo di
Portillo ha aderito all'aumento dell'IVA al 12%, prescrivendo però che contemporaneamente
siano aumentati del 15% tutti i salari dei dipendenti pubblici e privati. La
soluzione è stata respinta con un certo scherno da tutti i settori quale espediente
demagogico e di impossibile realizzazione.
Allora il governo non ha trovato di
meglio che formare una nuova Commissione di studio per risolvere il problema,
che pesa in modo grave sulla possibilità di eliminare le cause che hanno
generato il conflitto armato. Tale Commissione, oltre ai rappresentanti dei
vari settori della società, si varrà della partecipazione dei ministri dell'economia,
del lavoro e dell'energia e miniere.
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E poiché pare che
l'unico prodotto di facile realizzazione in Guatemala siano le Commissioni, il
governo ne ha varata un'altra perché prepari un programma operativo per ridurre
il livello di povertà nel paese. Diretta dal segretario esecutivo della
presidenza Harry Withbeck e dal direttore degli affari strategici Edgar
Gutiérrez, verrà assessorata da funzionari del Banco Interamericano de
Desarollo (BID).
L'azione
giudiziaria di
Rigoberta
Menchú in Spagna
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La magistratura
spagnola ha rifiutato di consegnare al giudice guatemalteco che ne ha fatto
richiesta la documentazione relativa alla denuncia presentata da Rigoberta
Menchú contro militari e civili guatemaltechi per il reato di genocidio. Gli
atti sarebbero serviti per istruire una causa contro la premio Nobel per la
pace per violazione della Costituzione e tradimento della patria, innescata
dall'avvocato dei militari Julio Cintrón Galvez.
Intanto, per garantirsi da persecuzioni
legali e di altro genere, Rigoberta si è trasferita a Città del Messico,
praticamente in un nuovo esilio.
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Sempre con il
patrocinio dell'avvocato Julio Cintrón Galvez, il presidente dell'Associazione
dei militari guatemaltechi in congedo, generale Victor Manuel Argueta, ha persentato
un esposto alla Corte Costituzionale del Guatemala affinché sanzioni per tradimento
il Procuratore dei diritti umani Julio Arango, reo di essersi costituito
copatrocinatore nell'azione giudiziaria di Rigoberta Menchú in Spagna.
Il
caso Gerardi verso
un
processo farsa
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La Corte suprema di
giustizia del Guatemala ha designato i magistrati che formeranno il tribunale
penale per dibattere il caso dell'assassinio del vescovo Gerardi. Essi sono
Carlos Rudy Chin Rodríguez, presidente, Jazmín Barrios ed Eduardo Cojulún,
giudici a latere.
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Sul banco degli
imputati siederanno lo specialista dell'esercito Obdulio Villanueva quale
esecutore materiale del delitto; i militari maggiore Byron Lima Oliva e colonnello
(in ritiro) Byron Lima Estrada quali mandanti, il sacerdote don Mario Orantes e
la governante Margarita López quali favoreggiatori. Sia il sacerdote che la
domestica erano già stati prosciolti in istruttoria dai due sostituti procuratori
che avevano indagato per primi, e che poi si sono trasferiti all'estero per le
continue minacce di morte ricevute.
Per le intimidazioni di cui era fatta
oggetto è espatriata anche Carmen Zanabria, la settima importante testimone del
caso Gerardi, che ha dovuto abbandonare il Guatemala per ragioni di sicurezza
personale.
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Il capitano Byron
Lima Oliva è stato misteriosamente ferito da una coltellata al braccio nel
carcere dove si trova detenuto.
In precedenza aveva accusato di
coinvolgimento nel delitto l'ex ministro della difesa generale Marco Tulio
Espinoza e l'ex capo dell'Estado Mayor Presidencial generale Rudy Pozuelos,
senza che l'attuale sostituto procuratore che segue il caso, Otto Zeissig, ne
tenesse conto.
Diritti
umani e criminalità
comune
Sempre più grave la situazione del
rispetto dei diritti umani in Guatemala, con gravi episodi di sparizioni e di
esecuzioni extragiudiziali.
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In occasione della
presentazione del rapporto di Minugua relativo al periodo che va dal 1 dicembre
1999 al 30 giugno 2000, il nuovi direttore della Commissione delle Nazioni
Unite, Gerd Merrem, in una conferenza stampa ha denunciato la rimilitarizzazione
del paese, con la partecipazione di elementi dei corpi armati dello stato ai
peggiori crimini commessi contro le persone.
Morti violente, sparizioni ed intimidazioni
gravi aggravano lo stato di insicurezza e di impunità in cui vive la
popolazione. Al centro degli attacchi si trovano giornalisti, difensori dei
diritti umani ed operatori nel comparto della giustizia.
Esiste il fondato sospetto che agenti
dello stato siano tra i promotori dei linciaggi che sistematicamente si
verificano nel paese.
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Anche il Procuratore
dei diritti umani Julio Arango Escobar denuncia in un rapporto la serie di
uccisioni, intimidazioni ed abusi di potere compiuti dai corpi armati dello stato,
precisando che lo stato di ritrovamento dei cadaveri fa presumere che i delitti
"siano compiuti da gruppi simili a quelli che operarono nel passato".
Il Procuratore ha quindi stigmatizzato
il fatto che elementi della Procura siano stati molestati da agenti della
Polizia nazionale civile mentre erano nell'esercizio delle loro funzioni,
creando un grave ostacolo allo svolgimento dei loro compiti istituzionali.
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Forzando le porte
d'ingresso, sconosciuti si sono introdotti di notte negli uffici dell'ex candidato
alla presidenza della repubblica e leader della coalizione di sinistra ANN, Alvaro
Colom, asportando documenti politici ed archivi.
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Il tribunale
d'appello della capitale ha respinto la richiesta di fruire dei benefici della
legge di riconciliazione presentata dai militari rinviati a giudizio per il
massacro di civili a Dos Erres, avvenuto nel periodo del confronto armato
interno.
Questo avrebbe annullato le loro
responsabilità penale, facendo rientrare l'eccidio nelle azioni di guerra.
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Un altro drammatico
caso di linciaggio si è verificato nell'aldea Xalbaquie, Chichicastenango,
Quiché. Una folla di circa 200 persone ha massacrato e successivamente bruciato
otto uomini, fra i quali due minorenni.
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Sono state eseguite
le condanne a morte di Tomás Cerrate Hernández e Luis Amílcar Cetino,
riconosciuti colpevoli di sequestro e successivo assassinio della signora
Isabel Bonifaci de Botrani.
Avvenimenti
politici, sociali
ed
economici
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Alvaro Colom ha
comunicato che l'Alianza Nueva Nación (ANN), la quale raggruppa i partiti
dell'Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca (UNRG), dell'Unidad de Izquierda
Democratica (UNID) e del Desarollo Integral Auténtico (DIA), sta per costituirsi
in un partito unico con l'obiettivo di affrontare con successo le elezioni politiche
generali del 2003.
Tuttavia nel DIA sono subito sorti
contrasti tra chi è favorevole all'operazione e coloro che si oppongono. Questi
ultimi, capeggiati da Jorge Luis Ortega, hanno conquistato la direzione del
partito in una assemblea contestata dalla parte avversa, la quale non ha
partecipato.
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Il sindaco della
capitale Fritz García Gallont ha annunciato la sua uscita dal PAN perché il
partito ha cambiato radicalmente "la sua linea politica ed i suoi principi
etici".
Con lui hanno abbandonato il partito
l'ex vice presidente della repubblica Luis Flores Asturias e l'ex presidente
del Congresso Arabella Castro, ambedue vicini al precedente presidente della
repubblica Alvaro Arzú. Hanno aderito al nuovo gruppo politico unionista, che
conta 16 deputati in parlamento (già appartenenti al PAN) ed il cui segretario
generale Gustavo Porras è stato il capo della delegazione governativa che ha
firmato gli Accordi di pace con la guerriglia.
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Successivamente Luis
Flores Asturias e Arabella Castro si sono incontrati con il leader di ANN
Alvaro Colom per creare un gruppo comune di opposizione al Congresso, in vista
della costituzione di una coalizione per affrontare uniti le elezioni
presidenziali del 2003.
A sorpresa Colom ha poi comunicato di
aver iniziato l'iter per il riconoscimento come partito politico di una sua
associazione denominata Encuentro Democrático de Izquierda.
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In sue pubbliche
dichiarazioni l'esponente dell'URNG Rodrigo Asturias si è tenuto nel vago per
quanto riguarda la possibilità della suddetta alleanza. Ha però affermato che
Alvaro Colom è appoggiato come leader di tutta l'ANN ed in tale veste non può
aspirare a fondare un proprio partito politico.
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Da un nuovo
sondaggio commissionato dal quotidiano Prensa Libre la popolarità del
presidente Portillo risulterebbe in rapido declino.
Il 65% degli intervistati ha giudicato
negativamente la sua azione di governo, contro il 31% che dà una valutazione positiva.
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Rodrigo Asturias,
l'ex comandante dell'URNG Gaspar Ilom, ha accusato il governo di non rispettare
gli Accordi di pace per quanto riguarda l'aiuto agli ex guerriglieri
smobilitati. Nonostante gli impegni assunti, essi sono stati abbandonati e
vivono in modo estremamente precario, strozzati dai debiti contratti per pagare
i terreni loro assegnati e per l'acquisto di sementi ed attrezzi agricoli.
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L'ambasciatore degli
Stati Uniti in Guatemala Prudence Bushnell ed il rappresentante della Banca
Mondiale Roberto López Calix hanno duramente contestato la legge per la
proprietà industriale approvata dal parlamento guatemalteco, poiché non garantisce
i diritti "di marca" e favorisce le contraffazioni. Essi hanno
dichiarato che farà perdere al Guatemala i benefici concessi dall'Organizzazione
mondiale del commercio. Per il presidente del Congresso generale Ríos Montt
invece la legge è corretta e garantisce l'attività dei piccoli commercianti.
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Un editoriale di
Prensa Libre afferma che la legge sulla proprietà industriale varata si fa
beffe delle regole del commercio internazionale e permette che in Guatemala
siano impunemente venduti prodotti copiati e contraffatti. Sottolinea che su di
essa vengono a gravare forti sospetti di voler favorire interessi familiari
particolari, perché il genero di Ríos Montt è uno dei più importanti
commercianti guatemaltechi di calzature coperte da marchi internazionali.
Di fronte al coro di critiche il
presidente Portillo ha posto il veto sulla legge ed il parlamento si è
impegnato ad emendarla largamente per assicurare il rispetto delle regole del
commercio internazionale.
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È stato firmato il
Trattato di libero commercio (TLC) tra Messico, Guatemala, El Salvador ed
Honduras. Il settore imprenditoriale guatemalteco (CACIF) ha manifestato pessimismo
sulle sue conseguenze, ritenendolo sbilanciato in favore del Messico con danni
per molta parte delle esportazioni guatemalteche.