SELEZIONE di NOTIZIE DAL GUATEMALA

  Anno 2000 n°3

 

Il Guatemala del presidente Alfonso Portillo

 

 


Nello staff presidenziale altri ex guerriglieri ed esponenti delle organizzazioni di difesa dei diritti umani

 

        Il dirigente dell’URNG Pedro Palma Lau, uno dei capi storici della guerriglia con il nome di comandante Pancho, ha accettato l’incarico di direttore esecutivo di Contierra, l’ente governativo preposto per la risoluzione dei conflitti sulla proprietà della terra. Palma Lau ha affermato di aver aderito all’invito di Portillo perché considera il presidente “un’opportunità storica per il Guatemala, grazie al massiccio appoggio popolare da lui ottenuto nelle elezioni”. Ha aggiunto di essersi dimesso dall’URNG per sollevare il partito da qualsiasi responsabilità. Nel discorso d’insediamento l’ex comandante guerrigliero ha dichiarato che non tradirà la memoria dei compagni caduti in combattimento né le aspettative dei guatemaltechi, ma opererà per far avere la terra a chi le appartiene. Aggiunse che non è auspicabile che questo governo fallisca, per cui egli, come ha operato con il pugno chiuso durante la guerra, userà ora nella sua nuova attività la mano aperta. Presente alla cerimonia, Portillo ha ricordato l’amicizia che li lega da oltre 30 anni. Aggiunse che dopo il periodo dello scontro è giunto il momento di lavorare insieme per la pace, la democrazia ed il rafforzamento dello stato di diritto.

        Con un altro provvedimento a sorpresa Alfonso Portillo ha nominato l’ex direttore dell’Ufficio dei diritti umani dell’arcivescovado (ODHA) Ronalth Ochaeta ambasciatore del Guatemala presso l’Organizzazione degli stati americani (OEA). In questo modo Ochaeta diventa automaticamente il difensore dello stato guatemalteco rispetto a tutte le denuncie fatte all’OEA contro di esso per gravi violazioni di diritti umani ed impunità per i colpevoli.

 

 

Non ancora stabilizzata la situazione delle forze armate

 

        Inaspettatamente il presidente Portillo ha sostituito numerosi alti ufficiali titolari di importanti incarichi operativi, molti dei quali avevano da poco assunto l’incarico alla fine della presidenza Arzù. Secondo alcuni commentatori questi cambiamenti hanno lo scopo di assicurare stabilità al nuovo ministro della difesa colonnello Juan Estrada, in quanto gli ufficiali promossi appartengono allo stesso gruppo di militari in cui è cresciuto il ministro.

Congiuntamente si sta realizzando un programma per l’assegnazione di incarichi di addetti militari in varie ambasciate (tra le quali quelle di Stati Uniti, Messico, Spagna e Germania) ai generali posti a disposizione dopo la nomina di un colonnello a ministro della difesa. Questo apre la strada alla sua nomina a generale, insieme agli altri colonnelli insediati ai vertici delle forze armate.

        La rivoluzione nelle gerarchie militari disposta da Portillo è stata aspramente contestata dal generale Otto Perez Molina, già componente della commissione governativa che ha firmato la pace con la guerriglia ed esponente dell’ala moderata dell’esercito.

Dopo aver annunciato le sue dimissioni dalle forze armate, Perez Molina ha, tra l’altro, definito un tradimento la nomina di un colonnello a ministro della difesa, cosa che ha esautorato tutti i generali in organico.

Ha assicurato che essi nutrono un profondo scontento, anche se non possono parlare perché ancora in servizio.

 

 

Il riconoscimento della permanenza di uno stato di illegalità si accompagna con un indebolimento di fatto dell’apparato giudiziario

 

        Di fronte alla Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra il governo guatemalteco ha ammesso che nel paese persistono problemi di sicurezza pubblica e di amministrazione della giustizia.

Il presidente della Commissione presidenziale dei diritti umani (COPREDEH) Victor Hugo Godoy ha dichiarato che vi sono abusi ed arbitrarietà commessi dalle forze di polizia, scarsa capacità di perseguire i delitti specie quando sono compiuti da agenti dello stato, insoddisfacente funzionamento dell’apparato giudi-ziario.

        Nello stesso tempo la maggioranza parlamentare del FRG ha approvato la riduzione del 10% delle spese statali per l’anno 2000. Si sono opposti sia ANN che PAN, i quali hanno rimarcato che i tagli, oltre gli investimenti sociali, colpiscono direttamente proprio il finanziamento dell’apparato giudiziario.

 

 

Successo dell’iniziativa giudiziaria di Rigoberta Menchú in Spagna contro i militari guatemaltechi

 

La magistratura spagnola apre l’istruttoria giudiziaria

 

        Dopo aver respinto l’istanza di archiviazione presentata dal procuratore spagnolo Pedro Rubira, il magistrato incaricato dell’Audiencia General de España Guillermo Ruiz Polanco ha decretato la competenza della magistratura spagnola di aprire un’istruttoria giudiziaria contro gli otto guatemaltechi denunciati per genocidio da Rigoberta Menchú, tra i quali i generali Lucas Garcia, Rios Montt e Meja Victores.

        Nell’ampia ordinanza formulata per motivare la decisione il giudice Ruiz Polanco ha scritto che:

·     L’estesa e dettagliata documenta-zione presentata dai denuncianti fa emergere con grande chiarezza che i fatti presuntamente commessi dagli accusati miravano allo sterminio del popolo Maya nella sua realtà etnica, razziale e sociale, con il pretesto che esso fosse fiancheggiatore della guerriglia. Per perseguire questo obiettivo sono stati usati mezzi come il terrore, la tortura e l’omicidio indiscriminato.

·     Il ricorso d’incompetenza presen-tato dal procuratore è inammis-sibile, perché i fatti presentano una chiara connotazione di genocidio. Questo dà alla magistratura spagnola competenza d’indagine secondo il principio internazionale, accolto dal diritto spagnolo, che riconosce la giurisdizione su certi tipi di delitti indipendentemente dal luogo dove sono stati commessi e dalla nazionalità dei colpevoli e delle vittime.

·        Lo stato dove si sono verificati tali generi di delitti non può invocare ingerenza nella sua sovranità quando persistono passività e mancata azione giudiziaria da parte della propria magistratura. In questi casi l’intervento di altri stati è indirizzato a tutelare gli interessi comuni dell’umanità civilizzata.

 

 

In Guatemala prese di posizione e tentennamenti

 

        Mentre il Procuratore dei diritti umani del Guatemala Julio Arango Escobar ha dichiarato di essersi unito all’azione giudiziaria intrapresa in Spagna come accusatore popolare, il portavoce della presidenza Fernando Castejon ha comunicato che il governo di Portillo non interverrà sul caso, e che esso non avrà ripercussione sui rapporti tra Spagna e Guatemala.

        Rigoberta Menchú ed i suoi collaboratori stanno raccogliendo prove e testimonianze (anche di persone che sotto la minaccia di morte sono state costrette a commettere crimini) per completare la documentazione presentata all’Audiencia General de España. Inoltre l’avvocato spagnolo della Fondazione Rigoberta Menchú, Carlos Vila, ha dichiarato che se il generale Rios Montt effettuerà il programmato viaggio in Francia verrà chiesto alla magistratura francese di emettere un mandato di cattura nei suoi confronti.

        Cominciano a defilarsi i primi e più importanti testimoni che dovrebbero deporre davanti alla magistratura spagnola.

·     L’ex componente della Commis-sione per il chiarimento storico (CEH) ed attuale ministro del governo Portillo, Otilia Lux de Coti, ha comunicato che non andrà a testimoniare in Spagna, perché non ha nulla da aggiungere a quanto è stato scritto nel rapporto “Guatemala, memorie del silenzio”. Ha aggiunto che il suo compito è finito con la consegna del rapporto, e che “essa non è nelle condizioni di chiedere l’arresto di qualcuno”.

·     Edgar Gutierrez e Ronalth Ochaeta, ex esponenti di associazioni per la difesa dei diritti umani ed ora diretti collaboratori del presidente Portillo, hanno manifestato perplessità sull’andare a testimoniare in Spagna. Ochaeta ha detto che “a deporre non devono andare coloro che hanno redatto il rapporto Guatemala, nunca mas, ma le vittime superstiti delle repressioni”.

·     A sorpresa anche Nineth Montenegro, cofondatrice del Grupo de apoyo mutuo (GAM) ed attuale parlamentare di ANN, dopo essere stata citata dalla magistratura spagnola ha detto che probabilmente non andrà di persona, ma presenterà una testimonianza scritta.

        Commenti giornalistici sottolineano che dopo gli ultimi avvenimenti la posizione degli ex rivoluzionari ed attivisti umanitari entrati a far parte del governo e dello staff dirigenziale del presidente Portillo si fa sempre più difficile. Obbligati ora al silenzio per non cadere in una palese contraddizione, cominciano ad essere definiti traditori dai vecchi compagni di lotta.

 

 

Il generale Rios Montt rodomonteggia ma non rischia, mentre la magistratura guatemalteca procede in senso inverso

 

        Il generale Rios Montt ha dichiarato che in Guatemala “non sono mai stati commessi massacri né azioni di genocidio” e che quanto riportato sul rapporto della Commissione di chiarimento storico (CEH) non ha fondamento. Nel paese c’è stato un conflitto armato, ma “la politica della terra bruciata fu un’invenzione della guerriglia per far fuggire dai villaggi la popolazione e quindi distruggere le abitazioni”.

Egli non ebbe mai notizia di eccidi compiuti da militari, per cui ora non teme i suoi accusatori, avendo come unico avvocato Gesù Cristo.

Tuttavia ha anche reso noto di aver rinunciato al programmato viaggio in Francia per andare a trascorrere un periodo di riposo nel Caribe guatemalteco (evidentemente non sentendosi del tutto sicuro dello scudo garantito dalla protezione divina).

        Il Procuratore generale del Guatemala Adolfo Gonzalez Rodas ha affermato che la Fondazione Rigoberta Menchú deve portare anche alla magistratura del paese la denuncia per genocidio presentato in Spagna. Egli ha assicurato che sarà sviluppata un’investigazione imparziale, senza favoreggiamenti per chi risulterà coinvolto.

Intanto il pubblico ministero Candido Bremen ha citato a comparire Rigoberta Menchú, in seguito alla denuncia contro di essa per violazione della costituzione e tradimento della patria presentata dall’avvocato dei militari Julio Cintron.

 

 

Sempre nell’inverosimile l’inchiesta sull’assassinio di monsignor Gerardi

 

        Dopo aver fatto liberare e successivamente nuovamente arrestare l’ex specialista dell’EMP Obdulio Villanueva come esecutore materiale del delitto Gerardi, il giudice istruttore Flor de Maria Garcia ha confermato l’accusa di aver partecipato al fatto contro il sacerdote Mario Orantes e di favoreggiamento per la domestica Margarita Lopez.

        Dalla clinica della capitale dove è ricoverato per gravi motivi di salute don Orantes ha definito grottesche le accuse a suo carico, ricordando di essere già stato completamente prosciolto dal precedente sostituto procuratore Henry Monroy, poi espatriato dal Guatemala per le continue minacce di morte ricevute.

Nell’udienza preliminare all’istrut-toria, prolungatasi per 5 ore, la domestica Margarita Lopez ha dichiarato di non aver visto nulla e di non saper nulla del delitto. È stata contestata dal sostituto procuratore Leopold Zeissig con la motivazione che essa vuole coprire il sacerdote.

        L’arcivescovo del Guatemala Prospero Penados del Barrio ha dichiarato che sia don Orantes che la sua domestica Lopez sono stati scelti come capri espiatori per coprire la verità.

 

 

Diritti umani e criminalità comune

 

        Il relatore per la giustizia delle Nazioni Unite Param Chumaraswamy, dopo una visita in Guatemala, ha affermato che “tutte le persone che commisero violazioni dei diritti umani, compresi i militari, devono abbandonare le cariche pubbliche”. Questa è una delle raccomandazioni che l’esperto ha introdotto nel suo rapporto per la sessione della commissione di diritti umani dell’ONU a Ginevra.

        Il 25 febbraio, anniversario della presentazione del rapporto della Commissione  per il chiarimento storico (CEH), è stato celebrato il giorno nazionale per la dignità delle vittime del confronto armato.

Nel parco Morazan della capitale, alla presenza di Rigoberta Menchú e del sindaco Fritz Garcia Gallont (del PAN), è stata posta la prima pietra del monumento in memoria delle vittime. Quindi un corteo si è recato nella piazza di fronte al Congresso, dove hanno parlato Rigoberta Menchú, Rosalina Tuyuc per Conavigua ed il segretario dell’associazione degli studenti universitari (AEU).

        Il sostituto procuratore Mario Leal ha emesso mandato di cattura contro 24 ufficiali e specialisti dell’esercito accusati di essere gli autori materiali del massacro di Dos Erres, La Libertad, Peten, dove nel dicembre 1982 sono state trucidate ~ 350 persone inermi, fra le quali molte donne e bambini. Tra gli arrestati due colonnelli e due capitani che avrebbero guidato l’operazione.

Per questo eccidio L’Associazione delle famiglie degli scomparsi (FAMDEGUA) ha chiesto alla Corte suprema di giustizia del Guatemala l’incriminazione dei generali Rios Montt, Meja Victores ed Alejandro Gramajo.

Come risposta gli avvocati dei militari hanno denunciato per la strage di Aguacate 6 ex guerriglieri dell’URNG, fra i quali Rodrigo Asturios (Gaspar Ilom) e, paradossalmente, Pedro Palma Lau (comandante Pancho), attualmente alto esponente dello staff dirigenziale del presidente Portillo.

        Continua senza interruzione la riesumazione in cimiteri clandestini di vittime civili inermi delle repressioni militari.

Equipes di antropologia forense sono al lavoro a Laguna Seca, Quiché, Pichec, Rabinal, Alta Verapaz; Chuguexa, Chichicastenango; Canton Choyomché, Quiché; Tinajas, Panzos, Alta Verapaz.

 

 

Avvenimenti politici, sociali ed economici

 

        La Commissione di accompagnamento per gli Accordi di pace si è riunita con il presidente del Congresso, generale Rios Montt, per ricalendarizzare i tempi di applicazione degli accordi, che avrebbero dovuto concludersi entro il 31/12/2000.

Tra i temi fortemente in ritardo si trovano quelli relativi allo sviluppo sociale ed economico, della terra, dello stato multietnico, della sicurezza pubblica e della riforma fiscale.

        Più di 10 mila contadini, guidati dalla Coordinadora nacional indigena e campesina (CONIC), hanno marciato sulla capitale per commemorare il quinto anniversario della firma dell’Accordo sull’identità e diritti dei popoli indigeni. I manifestanti sono sfilati per 5 ore nelle strade della capitale chiedendo terra, crediti per le attività agricole e rispetto per i diritti umani.

Una rappresentanza di contadini si è incontrata con funzionari del ministero dell’agricoltura e della segreteria della pace e con il direttore di Contierra Pedro Palma Lau. Gli esponenti governativi si sono impegnati per far includere le loro richieste nel Patto di governabilità.

        Per la sua azione in difesa dei diritti umani dei popoli indigeni Rigoberta Menchú è stata nominata “cittadina illustre” della città di Montevideo. Essa è stata ricevuta in visita privata dal presidente dell’Uruguay Jorge Battle.