SELEZIONE DI NOTIZIE DAL GUATEMALA Periodo nov.-dic. 1999 - n° 6
Rigoberta Menchú denuncia alla magistratura spagnola i generali guatemaltechi genocidi Liniziativa giudiziaria di Rigoberta in Spagna La premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú ha
denunciato alla magistratura spagnola i generali ex capi
di stato Romeo Lucas García, Efraín Ríos Montt e Oscar
Mejia Víctores per le ripetute e gravissime violazioni
dei diritti umani compiute durante i regimi militari. La magistratura spagnola accoglie la denuncia contro i militari guatemaltechi Il ministro degli esteri spagnolo Abel Matutes ha
dichiarato che "è competenza della nostra
magistratura procedere relativamente alle accuse
presentate da Rigoberta Menchú". Pertanto lAudiencia
General di Spagna ha accolto la denuncia a carico dei sei
militari e dei due civili guatemaltechi, incaricando il
giudice Guillermo Ruiz Polanco dellUfficio centrale
di istruzione di sviluppare linchiesta penale sulla
base della giurisprudenza seguita nei casi del generale
Augusto Pinochet e dei militari argentini. La reazione dei militari denunciati Lavvocato dei militari accusati, Julio Cintrón
Galvez, ha presentato alla magistratura guatemalteca
querela penale contro Rigoberta ed i suoi collaboratori
per tradimento della patria, violazione della
Costituzione ed omissione di denuncia. Commenti dai quotidiani guatemaltechi Da un editoriale di Prensa Libre La denuncia presentata da Rigoberta Menchú allAudiencia General di Spagna è stata ben documentata e formulata e pone la premio Nobel per la pace al centro dellattenzione internazionale. Tuttavia laspetto più importante è valutare limpatto in Guatemala, soprattutto sul fragile processo di pace e di riconciliazione. Mettere sul banco degli accusati di un tribunale spagnolo alti comandanti militari che parteciparono da protagonisti al conflitto armato interno significa creare una contrapposizione tra le parti, che dopo tante vicende contrastanti hanno cominciato a riconciliarsi. I progressi del processo di pace guatemalteco sono troppo importanti per essere messi a rischio da una iniziativa che molti ritengono azzardata. Purtroppo nella maggioranza dei casi, e sfortunatamente anche in quello guatemalteco, la pace non assicura la giustizia, però è anche lunica condizione per far cessare eccessi e atrocità. Rigoberta Menchú deve avere chiaro che il ruolo di un premio Nobel per la pace è quello di perseguire la riconciliazione, specie quando questa è molto difficile perché non è accompagnata da giustizia. Editoriale di Oscar Clemente Marroquín in Siglo Veintiuno Sulla base dei fatti che hanno coinvolto il generale Pinochet ed i militari argentini protagonisti di sporche guerre, per unazione allestero contro militari guatemaltechi era solo questione di tempo. Vi sono ormai numerosi precedenti di applicazione della giustizia internazionale quando la violenza è stata esercitata contro cittadini di altri paesi. In questo contesto lazione di Rigoberta Menchú non può creare sorpresa, perché si basa su avvenimenti inoppugnabili dove sono morti cittadini spagnoli. È quindi lecito che vengano utilizzate altre vie per chiedere giustizia quando quella nazionale ed il sistema nel suo insieme garantiscono limpunità. Quarto rapporto di Minugua sulla realizzazione degli Accordi di pace La Commissione di controllo delle Nazioni Unite in
Guatemala - Minugua - ha emesso il quarto rapporto sulla
realizzazione degli Accodi di pace relativo al periodo
agosto 1998 - ottobre 1999. Con il rapporto sono stati
presentati due supplementi: uno dedicato ai problemi
socio-economici ed allincorporazione degli ex
combattenti della guerriglia nella società civile, laltro
con le raccomandazioni del segretario generale dellONU
relative al compimento degli Accordi di pace e dei 170
punti specifici calendarizzati nel cronogramma per il
periodo 1997-2000.Il direttore di Minugua, Arnault, ha
dichiarato che si cono gravi ritardi in riforme
fondamentali, come quella fiscale, che deve fornire allo
stato le risorse fondamentali per una politica sociale di
lotta contro la miseria. In alcuni settori, come quello
della giustizia e della casa, le misure applicate sono
opposte alla lettera ed allo spirito degli Accordi di
pace. È possibile un reale cambiamento nellesercito guatemalteco? Il presidente guatemalteco Alvaro Arzú ed il ministro
della difesa generale Marco Tulio Espinosa hanno
presentato il progetto della nuova dottrina militare in
un incontro al quale hanno partecipato il direttore di
Minugua Jean Arnault, i rettori delle università del
paese, membri del corpo diplomatico ed altri invitati
speciali. Nel discorso introduttivo Arzú ha dichiarato
che la nuova dottrina militare realizza quanto disposto
dagli Accordi di pace e si inserisce nel dettato
costituzionale e nel quadro del rispetto primario dei
diritti umani. Il direttore di Minugua ha affermato che
il progetto deve ricevere il consenso dei diversi settori
del paese che sono coinvolti; ha quindi proposto alcune
modifiche per quanto riguarda il concetto di difesa della
sovranità nazionale, i compiti dellesercito nella
cooperazione per emergenze nazionali e la trasparenza dei
servizi di intelligenza militare. Il generale Marco Tulio
Espinosa ha assicurato che lesercito è aperto alla
discussione di tutte le proposte ed opinioni. Esercito e Chiesa verso la riconciliazione Il ministro della difesa generale Marco Tulio Espinosa ed il capo di stato maggiore dellesercito Manuel Ventura Arellano si sono incontrati con i vescovi componenti la Conferenza episcopale guatemalteca (CEG) per "un avvicinamento con i vescovi, nel quadro della ristrutturazione e modernizzazione delle forze armate". Dopo lincontro, della durata di unora e mezza, il generale Espinosa ha dichiarato che "lesercito non promuove solo una modernizzazione tecnologica e materiale, ma anche spirituale, che richiede un cambiamento di mentalità ed il rispetto delle opinioni diverse". Il presidente della CEG, monsignor Martínez, ha affermato che i generali hanno chiesto lincontro per presentare il progetto della nuova dottrina militare ed avviare la riconciliazione con la Chiesa. Ha aggiunto che "si sta aprendo il cammino per realizzare la pacificazione". Ma per i militari continua limpunità La Corte dAppello di Cobán, Alta Verapaz, ha
annullato la sentenza di primo grado che aveva condannato,
sia pur con pene non proporzionate al crimine, 22
militari colpevoli delluccisione di 11 contadini ed
il ferimento di altri 25 avvenuto a Xamán il 5 ottobre
1995. Il nuovo tribunale ha sentenziato lassoluzione
di 15 militari, fra cui il comandante della pattuglia
sottotenente Camilo Antonio Lacán Chaclán, mentre gli
altri, per riduzione di pena e carcerazione preventiva,
potranno riacquistare la libertà nellaprile 2000. E continua loccultamento della verità nel caso Gerardi Luis Fernando Penagos Betancourt, ex istruttore dellAccademia della Polizia nazionale civile ed ora investigatore nel caso Gerardi per conto dellarcivescovado, ha dichiarato che i servizi segreti militari hanno un sistema di sicurezza e controllo nel quartiere in cui si trova il palazzo presidenziale, che comprende anche la casa parrocchiale di San Sebastián dove è stato assassinato il vescovo. Pertanto è praticamente impossibile che si sia potuto compiere un delitto di tale portata senza che gli autori siano stati identificati dai militari che hanno piena supervisione su tutto quanto si verifica nella zona. Il coordinatore dellUfficio dei diritti umani dellarcivescovado monsignor Mario Ríos Montt ha affermato che sul caso Gerardi la verità è conosciuta, ma viene tenuta segreta dalle autorità guatemalteche. Ha aggiunto che "ci sono molte testimonianze che provano il coinvolgimento di militari nelluccisione del vescovo". La giudice istruttrice dellinchiesta Gerardi, Flor de Maria Villatoro, ha fatto un appello al ministro della difesa generale Marco Tulio Espinosa perché assicuri la collaborazione dellEstado Mayor Presidencial (EMP), il quale si è rifiutato di consegnare documenti che sono stati richiesti nellambito di indagini a carico di componenti dellesercito presumibilmente implicati nel delitto Gerardi. Altre notizie
|