L’America agli americani del nord. Le trattative per l’area di libero commercio

 

Il progetto degli Stati Uniti e delle imprese multinazionali punta ad aprire le frontiere per sfruttare la forza lavoro e le risorse naturali ed energetiche del continente americano.

Il processo si sviluppa attraverso l’Area de Libre Comercio para las Américas (ALCA), il Tratado de Libre Comercio tra Stati Uniti, Messico e Canadá (TLC), il Plan Puebla Panamá (PPP), il Tratado de Libre Comercio USA Centro América (TLC). L’operazione si giova di strumenti di finanziamento come il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale, il Banco Internazionale de Desarollo (BID).

Gli Stati Uniti avrebbero voluto che la nascita dell’ALCA fosse anticipata nel 2003, ma le pressioni contrarie, soprattutto del Brasile, si sono rivelate insuperabili. I 34 paesi coinvolti si sono accordati per rispettare il precedente termine fissato per il 2005. Tuttavia né i parlamentari, né le organizzazioni sindacali e sociali, né tanto meno le popolazioni interessate hanno potuto conoscere il contenuto delle trattative. Intanto le conseguenze del TLC tra Stati Uniti, Canadá e Messico in vigore da molti anni, di cui l’ALCA dovrebbe rappresentare l’espansione continentale, non lasciano certo tranquilli.

Il TLC ha provocato negli Stati Uniti la perdita di mezzo milione di posti di lavoro per la fuga di molte imprese in Messico, attratte dai bassi salari e dalla debole legislazione a tutela del lavoro. Ma a farne le spese č stato soprattutto il Messico, dove sono state incrementate le maquiladoras, o “industrie del sudore”, nelle quali giornate di lavoro di oltre 12 ore, salari equivalenti al 10 % di quelli statunitensi, lavoro minorile e limitazione dei diritti sindacali assicurano enormi profitti alle imprese statunitensi investitrici. Gravi danni ha sofferto l’agricoltura dei prodotti di consumo (come il mais), che non ha retto la concorrenza dei potenti farmers nordamericani, ben sovvenzionati dallo stato.

Questo stato di cose č stato recepito dalla Conferenza Interparlamentare di Quito di fine 2002, dove le delegazioni di Messico, Salvador, Costarica, Nicaragua, Venezuela, Colombia, Perú, Bolivia, Uruguay hanno respinto l’ALCA ed esortato i propri governi a ritirarsi dalle trattative.

Paradossalmente una qualche attenuazione alla spinta per realizzare l’ALCA puň venire dall’insorgere  del fenomeno cinese. Infatti si sta verificando che se la mano d’opera delle fabbriche d’assemblaggio messicane costa 3,75 dollari al giorno, quella cinese si riduce ad un dollaro. E questo ha giŕ provocato uno spostamento nel flusso degli investimenti nordamericani verso il colosso cinese.