La caduta dell’impero sovietico ridimensiona il ruolo strategico – politico – militare dell’America Centrale. Nel “Cortile di casa “ degli stati Uniti svanisce il potenziale pericolo che si impiantino forze ostili all’impero del nord.
Mentre l’economia mondiale
si avvia alla competizione totale globalizzata, gli Stati Uniti si volgono
verso l’America Latina per incrementare a loro vantaggio un mercato di
assorbimento di merci. Condizione fondamentale per l’America Centrale è la fine
dell’attività delle guerriglie e la riduzione degli eserciti dell’area, con una
smilitarizzazione rispetto al livello bellico raggiunto, indispensabile per
liberare forze economiche e sociali che permettano ad una parte della
popolazione, piccola o grande che sia, di consumare di più e quindi di
importare più prodotti statunitensi.
La dinamica delle forze e
degli interessi interagenti costringono anche in Guatemala l’oligarchia civile
e militare a superare le posizioni di totale arroccamento e a dialogare con la
guerriglia. Ed a quest’ultima di trasformarsi da soggetto quasi esclusivamente
militare in soggetto anche politico, puntando ad acquisire, come di fatto si è
poi verificato, un credito internazionale.