SCUOLA - FORMAZIONE PROFESSIONALE - LAVORO

PER UN SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO MOTORE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

IL PATTO SOCIALE E L’OBBLIGO FORMATIVO

Il recente patto sociale ha aperto una fase di maggiore chiarezza in ordine alla riforma dei sistemi d’istruzione e di formazione professionale. L’elevamento dell’obbligo scolastico e formativo, il nuovo apprendistato, la formazione continua e l’integrazione dei sistemi rappresentano i punti nodali del processo di riforma che vede il sistema d’istruzione e di formazione professionale operare con pari dignità. In particolare, l’obbligo formativo a 18 anni e l’apprendistato dovranno garantire a circa 600.000 giovani la frequenza di percorsi formativi in cui la formazione professionale è soggetto protagonista ed integrato con la scuola e il mondo delle imprese. Si viene così a delineare un quadro di riforme in cui il ruolo della formazione professionale non è più schiacciato sul recupero dei drop out, espulsi dal sistema scolastico, ma finalizzato ai percorsi formativi post - obbligo e alla formazione continua, superando, in tal modo, una delle anomalie dell’offerta formativa in Italia, quella di essere costituita in larghissima parte dalla scuola e dall’università.

L’OBBLIGO SCOLASTICO E IL RUOLO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Il prolungamento dell’obbligo scolastico a dieci anni costituisce per la CGIL scuola un obiettivo fondamentale. L’acquisizione di consolidate conoscenze di base e delle competenze fondamentali per potersi orientare nel mondo del lavoro, la capacità di saper apprendere per tutta la vita sono condizioni indispensabili per l'affermazione del diritto di cittadinanza e per lo sviluppo economico e sociale di ogni paese. L’attuale estensione dell’obbligo a 15 anni non può che costituire una prima tappa da inserire in modo più organico nella riforma dei cicli scolastici, di cui la CGIL scuola chiede una rapida approvazione.

Il rispetto delle finalità principali della legge approvata dal Parlamento, che sono quelle di innalzare il livello culturale di fasce sempre più ampie di popolazione scolastica e di ridurre il rischio di scelte precoci e sbagliate, non può che significare l’espletamento dell’obbligo all’interno del sistema scolastico, in cui la formazione professionale ha un ruolo riconosciuto, in quanto partner del sistema di istruzione nella costruzione di moduli formativi, rivolti agli studenti di tutta la scuola secondaria superiore, che consentano un reale intreccio di sapere e saper fare e siano effettivamente orientanti rispetto alle diverse scelte che ad ogni studente si aprono dopo la fine dell’obbligo.

Non si tratta, quindi, di rivendicare false e fuorvianti concorrenze tra i due sistemi dell’istruzione e della formazione, ma di individuare le connessioni e le integrazioni indispensabili alla definizione di efficaci curricoli orientativi.

L’ART.17 E LA TRASFORMAZIONE DEGLI ENTI

E’ evidente che la riforma della formazione professionale richiede un processo di trasformazione, riordino, rilancio e riqualificazione delle agenzie formative per rendere il tutto congruente con le esigenze di un sistema formativo integrato.

E’ pertanto necessario che il Governo reiteri il regolamento applicativo dell’art.17 L.196/97 (che già ha avuto consenso di istituzioni e parti sociali), in quanto strumento necessario ed adeguato per la creazione di un sistema di formazione professionale riqualificato, articolato, flessibile in grado di rispondere a bisogni differenziati e che sia nello stesso tempo un sistema riconoscibile.

Senza l’urgente sblocco del regolamento attuativo dell’art.17 verrebbe meno anche l’impegno del Governo e delle Parti Sociali in merito all’intervento della formazione professionale nell’apprendistato e nei tirocini formativi, nella sperimentazione del sistema integrato di istruzione superiore e nella formazione continua.

E’, inoltre, indispensabile lo stanziamento, da parte del Governo, di investimenti finanziari significativi affinché siano possibili lo sviluppo e la trasformazione degli enti, la qualificazione e la riconversione del personale attraverso anche politiche attive di tutela del personale, che garantiscano gli attuali livelli occupazionali, tenendo conto dei nuovi compiti strategici affidati alla formazione professionale.


IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO

In quest’ottica di riforma del sistema, il rinnovo del contratto di lavoro del settore può e deve giocare un ruolo importante, introducendo quelle innovazioni normative che possono cogliere ed esplicitare quanto di positivo si è venuto a determinare nel settore in questi ultimi anni.

La CGIL scuola ritiene necessario avviare velocemente una fase di confronto con CISL e UIL per definire la piattaforma di rinnovo contrattuale.

Alla luce delle analisi fin qui svolte, la CGIL scuola ritiene indispensabile l’apertura di una " vertenza formazione professionale" che coinvolga unitariamente le organizzazioni sindacali della scuola e le confederazioni, finalizzata ai seguenti obiettivi: