CONTRATTO NAZIONALE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
ORDINE DEL GIORNO DEGLI ESECUTIVI UNITARI CGIL CISL UIL
PIEMONTE DEL SETTORE SCUOLA – FORMAZIONE PROFESSIONALE
L’assemblea
degli Esecutivi unitari CGIL – CISL – UIL Scuola formazione professionale del
Piemonte, riunita il 12 aprile 2002 ed il 29 aprile 2002 per :
esaminare l’andamento delle trattative per il rinnovo del CCNL del personale della F.P. scaduto il 31.12.1997 e non ancora rinnovato dopo 4 anni e 4 mesi;
valutare l’applicazione degli accordi sottoscritti tra le
parti in Piemonte il 7 marzo 2002 sulla riorganizzazione degli Enti gestori,
sulle relazioni sindacali e sulla contrattazione regionale
CONDANNA
L’inaccettabile
prolungarsi dei tempi del confronto senza alcuna prospettiva di positiva
chiusura della vertenza;
RESPINGE
L’attacco degli
Enti gestori alle norme contrattuali di tutela occupazionale previsti
dall’art.26 del CCNL e ai diritti consolidati ed essenziali quali la malattia,
la maternità, lo studio e di rappresentanza sindacale;
RICHIEDE
Un
approfondimento della ipotesi di “Articolazione dei profili professionali”,
contenuti nel testo predisposto dalla Commissione tecnica nazionale
appositamente costituita tra le parti, per produrre adeguati e coerenti
elementi di validazione dei profili e dei livelli di inquadramento sulla base
delle esperienze consolidate anche in Piemonte;
IMPEGNA
Le Segreterie
Regionali ad indire assemblee in tutte le sedi operative della formazione
professionale per un ulteriore approfondimento con i lavoratori delle questioni
in essere;
SOLLECITA
Gli Enti
Gestori del Piemonte ad assumere iniziative finalizzate alla positiva e rapida
chiusura della trattativa nazionale;
RITIENE
NECESSARIO PROCLAMARE
Azioni di lotta
miranti allo sblocco delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale ed
a sostegno delle norme di tutela occupazionale e dei diritti esistenti, contro
ogni tentativo di ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro;
IMPEGNA
Le segreterie
nazionali a portare a termine la trattativa respingendo posizioni che intendono
scardinare l’insieme dei diritti e delle tutele, tenendo nella giusta e
corretta considerazione l’evoluzione organizzativa e contrattuale delle singole
regioni.