Proposta Bassanini sulla scuola (3/2/1998)

Nei primi giorni di gennaio e' stata divulgata dai quotidiani la bozza di un documento elaborato da un gruppo di giuristi che collabora col ministro della Funzione Pubblica Bassanini che quanto prima verra' pubblicata in rete. In questo momento e' disponibile la seguente sintesi redatta ad uso interno. I contenuti di questa bozza ci sembra siano stati mal compresi e/o sottovalutati dall'opinione pubblica. Poiche' la CISL Scuola non ne condivide lo spirito e l'impostazione, intendiamo sviluppare una campagna di mobilitazione contro questi contenuti. Nel messaggio seguente il testo di cui parliamo sara' definito Proposta Bassanini sulla Scuola (PBS).


La PBS e' una prima elaborazione che non impegna ancora definitivamente il Governo. Essa prevede l'applicazione alla scuola dei principi fondamentali della legge 59/97, la cosiddetta legge Bassanini, che attua il massimo livello di federalismo possibile a Costituzione invariata. La legge Bassanini, in sintesi, definisce cio' che deve rimanere di competenza dello Stato centrale (del Parlamento nazionale) lasciando tutto il resto alle competenze degli Enti Locali (essenzialmente le Regioni).
Innanzi tutto la PBS assimila l'istruzione all'area dei "servizi individuali e collettivi alla persona" senza riconoscere le specificita' strategiche dell'istruzione e della formazione. In secondo luogo, la PBS dice che rimangono di competenza del Parlamento centrale gli ordinamenti scolastici, i programmi, lo stato giuridico del personale e l'organizzazione "generale" dell'istruzione mentre tutto il resto e cioe' l'insieme dei compiti e delle funzioni riconducibili all'istruzione scolastica passano agli EE.LL. In terzo luogo, la PBS sostiene che "prima" si deve sviluppare il decentramento agli EE.LL. e "poi" si definisce e si conferisce l'autonomia alle singole scuole. Piu' nello specifico, la PBS prevede il conferimento agli EE.LL. dell'attivita' di gestione amministrativa del servizio scolastico. In quarto luogo, la PBS prevede il completo passaggio dell'istruzione professionale (IPSIA, IPC, ISA, ecc.) alle regioni in quanto questo tipo di istituti interviene nel campo della "formazione professionale".
Di conseguenza, si prefigura da subito il passaggio del personale ATA dell'istruzione professionale dallo Stato alle regioni lasciando ad un momento successivo il passaggio dei docenti. Ancora, si interpreta in maniera assai ampia quanto gia' previsto dalla stessa legge Bassanini in merito alle competenze degli EE.LL. sugli Organi Collegiali Territoriali, arrivando alla nomina e alla costituzione dei consigli distrettuali e provinciali. E' infine del tutto ovvio che EE.LL. avranno piena competenza sull'organizzazione della rete scolastica.
La PBS andra' studiata nei minimi dettagli, anche ripensando al significato generale della scelta federalista dello Stato italiano. Fin da ora possiamo dire che essa non riguarda solo gli Istituti professionali e il personale ATA ma tutto il mondo della scuola; essa sottende un modo di pensare il federalismo nell'istruzione e l'autonomia delle scuole che e' totalmente differente da quello che abbiamo sin qui studiato; le conseguenze della PBS sono in contraddizione con quanto si sta gia' facendo per l'autonomia e per il riordino degli OO.CC. Si pongono problemi di democrazia, di funzionalita' del servizio scolastico, di omogeneita' dei livelli quantitativi e qualitativi del prodotto formativo e di efficacia dell'attivita'.
La segreteria territoriale di CISL Scuola vi invita ad iniziare la riflessione su questi temi che proseguira' nel prossimo consiglio generale eventualmente con l'elaborazione di uno specifico documento.

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