SENATO DELLA REPUBBLICA

XIII LEGISLATURA

838ª SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO

MARTEDÌ 23 Maggio 2000

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento, sull'attuazione dei provvedimenti di riforma scolastica

PRESIDENTE. Dà la parola al Ministro della pubblica istruzione, che ringrazia per la disponibilità a partecipare alla seduta odierna, manifestata a seguito dell'impossibilità per il Ministro dell'interno, a causa di improrogabili impegni internazionali, a rispondere alle previste interrogazioni sull'immigrazione.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Dal momento che entro breve esporrà alla 7ª commissione del Senato le linee dell'intervento attuativo della riforma, rinuncia all'intervento introduttivo.

BRUNO GANERI (DS). Chiede se il Ministro intende seguire il processo di riforma delineato dal suo predecessore e come pensa di affrontare la questione della retribuzione del corpo docente, nonché quella dello scadente livello culturale diffuso soprattutto nei giovani.

 

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Premesso che talune riforme del ministro Berlinguer sono ormai leggi dello Stato, da attuare sollecitamente, è allo studio un provvedimento per consentire la detrazione fiscale delle spese per l'acquisto di strumenti culturali da parte degli insegnanti, da compensare con i proventi delle lotterie. Occorre riconoscere che la scuola italiana ha svolto, dagli anni Cinquanta ad oggi, il compito di abbattere sensibilmente l'analfabetismo con risultati ampiamente positivi.

BRUNO GANERI (DS). Ringrazia il Ministro per avere reso testimonianza del lavoro svolto dagli insegnanti, anche sotto il profilo dell'aumento della scolarizzazione, e ricorda l'esigenza di attuare l'annunciato snellimento delle ordinanze e delle circolari ministeriali attualmente in vigore.

ASCIUTTI (FI). Chiede se la prosecuzione del lavoro avviato dal precedente Ministro della pubblica istruzione riguardi anche gli impegni sui cicli scolastici e sui fondi da destinare alla scuola.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. È in corso di elaborazione il programma di fattibilità previsto dalla legge sui cicli scolastici, che sarà prontamente comunicato ai due rami del Parlamento e al Consiglio nazionale della pubblica istruzione.

ASCIUTTI (FI). La riforma Berlinguer deve essere concretamente attuata attraverso i regolamenti con il ontributo del Parlamento; si deve comunque dare atto che viene riconosciuta la necessità di prevedere fondi, soprattutto per quanto riguarda l'aumento delle retribuzioni dei docenti, dal momento che quella riforma era stata presentata come priva di costi.

(Applausi dal Gruppo FI).

D'ONOFRIO (CCD). Ricordando che il suo Gruppo parlamentare in occasione dell'approvazione della legge sui cicli scolastici manifestò il proprio dissenso uscendo dall'Aula, chiede al Ministro di chiarire il suo pensiero sui primi cinque anni della scuola dell'obbligo e sull'aumento delle retribuzioni dei docenti in mancanza di autonomia finanziaria delle singole scuole.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione Premesso che sarà costante la ricerca del consenso sulle questioni concrete, ricorda i brillanti risultati già emersi dalle prime sperimentazioni sulla fusione di talune scuole elementari e medie. Quanto all'autonomia finanziaria, in sede attuativa bisognerà prevedere l'eliminazione di vincoli per le scuole, analogamente a quanto avviene per le università.

D'ONOFRIO (CCD). Riconosce l'atteggiamento di onestà intellettuale del Ministro sulla sperimentazione in corso sia per quanto attiene il primo ciclo scolastico, sia per il superamento del rifiuto ideologico dell'autonomia scolastica, considerata erroneamente come l'anticamera della privatizzazione.

(Applausi del senatore Bosi).

BEVILACQUA (AN). In ordine alla riforma dei cicli scolastici, chiede se il Ministro intenda dar seguito all'impegno del suo predecessore di discuterne in Parlamento le modalità di attuazione. Inoltre chiede quali orientamenti si abbiano relativamente ai tempi della riforma ed al reperimento di risorse per le connesse opere di edilizia scolastica. Infine, solleva il problema della fase transitoria di convivenza tra docenti laureati e docenti sprovvisti di laurea.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. All'attuazione della riforma dei cicli scolastici si dovrà procedere nel minor tempo possibile A tale scopo è stata istituita una commissione ministeriale, che potrà avvalersi delle molteplici competenze dei suoi membri e dell'apporto delle strutture tecniche del Ministero. Il Governo si impegna a reperire le risorse per adeguare le retribuzioni degli insegnanti e procedere alle necessarie opere di edilizia scolastica.

BEVILACQUA (AN). Il Ministro si è limitato ad evidenziare i problemi senza indicarne la soluzione. A proposito delle retribuzioni, una soluzione potrebbe essere quella di ripartire tra tutti gli insegnanti i finanziamenti relativi agli incentivi, originariamente destinati solo ad un terzo del corpo docente.

Ricorda infine che per i docenti che esercitano la libera professione andrebbe previsto l'obbligo del part-time e che sembrano non siano stati neppure stanziati i fondi necessari al pagamento degli insegnanti che hanno seguito i corsi riservati.

RESCAGLIO (PPI). Chiede assicurazioni al Ministro sul futuro delle discipline umanistiche.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione Le determinazioni che verranno assunte dalla citata commissione ministeriale potranno costituire la risposta migliore alle preoccupazioni del senatore Rescaglio, condivise dal Ministro.

 

RESCAGLIO (PPI). Sottolinea la perfetta sintonia di opinioni con il Ministro sull'argomento delle discipline umanistiche. Richiama l'attenzione sulla necessità di valorizzare il ruolo della dirigenza scolastica ed il servizio svolto dalle scuole cattoliche senza finalità di lucro. (Applausi dal Gruppo PPI e del senatore Manca).

CORTIANA (Verdi). Chiede come si intenda restituire credibilità al lavoro del Parlamento, le cui indicazioni programmatiche vengono aggirate nella fase di attuazione, attraverso le circolari e le disposizioni regolamentari del Ministero, oppure addirittura in sede contrattuale, nella quale prevalgono le spinte corporative.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione Gli incontri con le organizzazioni sindacali del mondo della scuola si terranno soltanto dopo che il Ministro avrà riferito alle Commissioni parlamentari circa gli orientamenti della sua azione. Sono state date disposizioni affinché venga contenuto al minimo indispensabile il numero delle circolari. Conferma che attraverso la ristrutturazione delle carriere e l'adeguamento delle retribuzioni degli insegnanti potranno essere individuati i meccanismi volti a valorizzare la specificità professionale di questa categoria, assicurandole risorse e spazi per l'aggiornamento e la formazione.

CORTIANA (Verdi). Apprezza gli intenti del Ministro, sottolineando come attualmente il diritto degli insegnanti alla formazione ed all'aggiornamento sia subordinato alla discrezionale applicazione di norme contrattuali e come lo strumento dei concorsi riservati sia stato di fatto aggirato.

BRIGNONE (LFNP). Chiede quali risultati si possano ipotizzare dal riordino dei cicli nell'ottica di sistemi integrati di insegnamento, dal momento che allo stato attuale il sistema scolastico e quello della formazione professionale non riescono a comunicare tra loro.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Un corretto rapporto di interscambio tra il sistema educativo tradizionale e quello formativo successivo alla scuola di base è uno degli obiettivi principali della riforma, come dimostra lo stesso concetto di credito formativo. A tale scopo si registrano ottime esperienze nel campo delle aree di progetto ed uno strumento importante potranno essere i centri territoriali, luogo di interazione tra scuola e formazione nell'ambito dell'autonomia comunale.

PRESIDENTE. Avverte che la trasmissione in diretta televisiva del dibattito proseguirà sino alle ore 16,30.

BRIGNONE (LFNP). La riforma dei cicli scolastici richiede condivisione degli obiettivi tra i vari operatori del sistema formativo. Non sono state previste certificazioni adeguate dei crediti formativi finalizzate al passaggio dalla scuola alla formazione professionale e le promettenti esperienze sino ad ora maturate sono difficilmente applicabili ad una riforma così complessa come quella dei cicli scolastici.

NAVA (UDEUR). Chiede al Ministro se intende dare maggiore centralità, sia nella fase di progettazione che in quella di attuazione della riforma dei cicli scolastici, agli operatori della scuola, il cui ruolo deve essere valorizzato anche dal punto di vista delle retribuzioni.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Nella commissione ministeriale per l'attuazione della riforma dei cicli verrà assicurata adeguata rilevanza all'apporto di coloro che vivono sul campo i problemi della scuola. Auspica che il Parlamento e le organizzazioni sindacali collaborino con il Governo per risolvere il problema degli ormai indispensabili adeguamenti salariali.

NAVA (UDEUR). Le dichiarazioni del Ministro sono apprezzabili. È necessario porre argine alla crisi della formazione culturale e spirituale dei giovani, provocata dalla degenerazione del processo formativo, che ha abbandonato settori fondamentali come quello delle discipline umanistiche, espressione della cultura occidentale.

LORENZI (Misto-APE). Chiede al Ministro quale significato attribuisca al termine "ciclo" e se alla riforma si intenda procedere con realismo ed attraverso il metodo sperimentale, per adeguare i nuovi cicli scolastici alle esigenze del Paese.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Il concetto di ciclo è già presente nell'ordinamento. Per l'attuazione della riforma, ed in particolare per affrontare il tema dell'obbligo formativo, verranno mobilitate tutte le strutture e le risorse disponibili. Le Commissioni parlamentari forniranno certamente il loro contributo in tal senso.

LORENZI (Misto-APE). Il concetto di ciclo implica una ripetitività che nella riforma non viene applicata. La riforma presenta molte incognite e per questo è necessario ricorrere al metodo sperimentale: per esempio, sarebbe importante ridurre il numero degli anni del ciclo primario per dimezzare il numero degli alunni per classe.

BERGONZI (Misto-Com). Chiede cosa intenda fare il Ministro per rivalutare la figura dei docenti attraverso meccanismi di formazione ed aggiornamento, per riformare gli organismi collegiali e per combattere la dispersione scolastica.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Per questioni di tempo, rinvia alla trattazione nelle Commissioni parlamentari le complesse questioni poste dal senatore Bergonzi, preannunciando che in quella sede verranno indicate anche misure per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti, quali la previsione di periodi sabbatici.

BERGONZI (Misto-Com). Prende atto delle dichiarazioni del Ministro. Ricorda che uno degli strumenti per combattere la dispersione scolastica è la previsione di ulteriori risorse per assicurare il diritto allo studio alle fasce sociali più deboli. Inoltre, occorre affrontare l'impellente problema dell'edilizia scolastica.

MIGNONE (Misto-RI). Alla luce delle nuove esigenze formative cui l'insegnamento scolastico dovrebbe conformarsi, chiede se esiste la necessaria collaborazione tra i Ministeri della pubblica istruzione, della ricerca scientifica e del lavoro, nonché se effettivamente si sono individuate le procedure idonee per il reperimento delle risorse da destinare ai docenti.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Per i salari dei docenti le lotterie rappresentano uno strumento parziale, ma non sufficiente. Il concerto tra i vari Ministeri potrà indubbiamente consentire l'elaborazione di proposte idonee.

MIGNONE (Misto-RI). La scuola deve ormai confrontarsi con il mercato, e in tal senso alcune strutture scolastiche sono inadeguate. Lo Stato non può abdicare rispetto al diritto all'apprendimento che va necessariamente affermato.

RUSSO SPENA (Misto-RCP). Chiede innanzi tutto se il programma del ministro De Mauro sarà improntato a discontinuità rispetto all'operato di Luigi Berlinguer o se questi debba essere considerato solo un capro espiatorio. Chiede inoltre quali elementi di novità intenda offrire il Ministero a fronte del nuovo sciopero proclamato dai docenti per il 30 maggio.

DE MAURO, ministro della pubblica istruzione. Ribadendo il proprio ruolo tecnico, ritiene che la prima domanda debba essere rivolta al Presidente del Consiglio e al ministro Berlinguer. I sindacati giustamente svolgono il loro ruolo. Con essi è previsto un incontro nelle prossime 48 ore che potrebbe anche determinare il rientro della proclamata agitazione.

RUSSO SPENA (Misto-RCP). Rispetto ai precedenti insuccessi, il Ministero potrebbe ipotizzare delle modifiche alle riforme proposte, in particolare sulla generalizzazione dell'aumento stipendiale, sull'anno sabbatico e sul diritto di assemblea per i docenti, anche al fine di riportare il confronto con i docenti stessi su un livello più alto.

PRESIDENTE. Dichiara concluso lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento.

 

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