Carichi di lavoro personale ATA (11/5/2000)

 

 

Pubblichiamo i documento che la CISL Scuola Torino ha inviato a tutte le scuole di Torino e provincia sul confronto di istituto per regolamentare i carichi di lavoro del personale ATA transitato dagli EE.LL. allo Stato.

 

 

Ai Dirigenti Scolastici

delle Istituzioni di ogni ordine e grado

di Torino e Provincia.

 

Al personale A.T.A. L. 124/99

 

LORO SEDI

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OGGETTO: Posizione CISL Scuola su carichi di lavoro al personale A.T.A. transitato allo Stato con decorrenza 1/1/2000.

La Legge n° 124 del 3/05/99, che dispone il trasferimento del personale degli EE.LL. allo Stato, in linea con il processo di riorganizzazione del sistema scolastico, sta creando -in fase applicativa- molteplici disagi al personale interessato e a chi lo deve amministrare.

In particolare, gli operatori scolastici non sono stati guidati in questa fase delicata ed hanno pertanto vissuto con grande sofferenza e confusione il cambiamento di amministrazione. Il D.I. del 23/7/99 n° 184 e le varie Circolari Ministeriali e Provv.li non sono state sufficientemente esaustive circa l'espletamento di alcune mansioni particolari in riferimento al profilo corrispondente.

La Circ. n° 219 del 28/2/2000, fortemente voluta dalla CISL Scuola, emanata dal Provveditorato agli Studi di Torino e concordata a seguito di una riunione con le altre OO.SS ed i rappresentanti della Prefettura, del Comune di Torino e della Provincia, ha cercato di chiarire le problematiche emerse e uniformare i comportamenti delle istituzioni scolastiche per semplificare il passaggio da un'amministrazione all'altra.

A questa riunione avrebbero dovuto seguirne ulteriori, per approfondire ulteriormente questioni rimaste irrisolte (es. buoni pasto, custodie, assistenza H.C.) o affrontarne altre emergenti. Purtroppo, da allora non vi sono stati tentativi di maggiori chiarimenti se non da parte dell'ANCI regionale Piemonte che, con la sua interpretazione relativa ai carichi di lavoro, ha destato confusione fra gli operatori scolastici.

In questo quadro, la CISL Scuola si è mossa cercando di limitare al minimo i danni, adottando un comportamento univoco e coerente, suggerendo alcuni comportamenti e stabilendo che tutti i lavori svolti dal personale fino all'1/1/2000, non previsti dal profilo descritto nel CCNL, potevano continuare ad essere effettuati, dopo tale data, solo se riconosciuti come carico di lavoro aggiuntivo ed unicamente dimostrando la volontà a farli. Quindi, formalizzando un accordo in sede di apposita assemblea A.T.A. si sarebbe dovuto determinare, mediante una trattativa, il corrispettivo a fronte del maggior carico di lavoro, almeno in giorni di recupero (se non pagati) sottoscrivendo così una sorta di "patto".

Si è rilevato che nella maggior parte delle Istituzioni Scolastiche, nell'interesse di tutti, il personale continua a svolgere le medesime mansioni senza il riconoscimento del maggior carico di lavoro, per esempio nelle scuole materne, dove gli operatori prestano servizi che non sono dovuti da colleghi di scuole medie e superiori (scodellare, sparecchiare, spazzare le aule prima del pasto e lavarle dopo, preparare le brandine per il riposo pomeridiano dei piccoli, sbucciare la frutta, ecc.)

La carenza di informazioni pratiche, utili a risolvere i problemi quotidiani delle singole Istituzioni Scolastiche e forse il disinteresse a risolverli, le vane attese dei Capi di Istituto e dei Responsabili Amministrativi rispetto all'Amministrazione Centrale hanno creato un immobilismo che va a danno del servizio e procura malumori tra gli addetti ai lavori.

La situazione così fotografata è stata riportata al Provveditore agli Studi di Torino in un momento in cui nelle Scuole sono in fase applicativa varie riforme che impongono lettura ed approfondimenti di Leggi, Decreti Ministeriali, Circolari, note ministeriali e svariati regolamenti che Dirigenti e R.A. devono anche interpretare ed applicare tra corsi di formazione e flussi di cassa.

Forse il trasferimento allo Stato del personale di cui all'art. 8 della Legge 124/99 -considerato che comunque essi continuano forzatamente a svolgere il lavoro che facevano prima, utilizzando il "buon senso" ma con il conforto del "nulla"- alla fine di tutto viene considerato un problema minore.

Al fine di assicurare in maniera efficace ed omogenea i servizi scolastici, sia quelli trasferiti sia quelli misti, parte dei quali rimane di competenza degli EE.LL. una nota ministeriale del marzo 2000 trasmette, per le opportune determinazioni, l'Intesa tra il ministero della P.I. e le OO.SS. CGIL-CISL-UIL Scuola e SNALS ai sensi dell'art. 5 del CCNL.

Questa intesa, sulla base delle procedure concordate nella stessa, avrebbe dovuto riproporsi, da parte dei Provveditori, a livello provinciale con le OO.SS., coinvolgendo ANCI e UPI. A seguito di ciò, gli stessi Provveditori avrebbero dovuto coordinare la "definizione di convenzioni tra gli EE.LL. interessati e le singole scuole".

La CISL Scuola, considerato che il personale continua a svolgere mansioni non contemplate nel proprio profilo e non riconosciute né da salario aggiuntivo né da compensazioni, e che a questo punto dell'anno scolastico le procedure concordate nell'intesa non sono state ancora applicate, mancando la relativa convenzione, al fine di non recare ulteriore nocumento allo svolgimento dei servizi scolastici e salvaguardarne la continuità, invita i Capi delle Istituzioni Scolastiche interessate in sede di assemblea A.T.A. a trattare con compensazioni e/o con l'assunzione nel P.O.F. del maggior carico di lavoro riguardante in particolare le funzioni miste definendo la quantità e la durata delle prestazioni e le relative retribuzioni minime. A tal fine costituiranno un utile riferimento il CCNL ed il CCNI (nell'attesa comunque di conoscere le disponibilità finanziarie degli Enti Locali che dovranno versare sul Fondo delle scuole il corrispettivo per i servizi di loro competenza e che si prefigurano come attività aggiuntive per il personale che le sta svolgendo).

Si sottolinea che i servizi che nell'anno scolastico 1999/2000 permangono di competenza degli EE.LL. dovrebbero (secondo l'intesa) essere svolti in regime di convenzione e solo quali "attività aggiuntive". Se ne elencano alcuni a titolo di esempio:

- pre/post scuola;

- assistenza sugli scuolabus;

- verifica temperature nei locali scolastici;

- pulizia locali mensa qualora rientrino come spazio assegnato alla ditta in appalto;

- servizi mensa compreso lo scodellamento.

Le suddette mansioni andrebbero attribuite prioritariamente al personale che ne faccia richiesta o altrimenti anche ad altri operatori (anche diversi da quelli che già le svolgevano).

Qualora non si raggiunga alcun accordo, la CISL Scuola, considerando ciò assai grave, proporrà ai lavoratori di interrompere lo svolgimento di mansioni che non rientrino tra quelle elencate nel CCNL/99.

La CISL Scuola, certa comunque della disponibilità a collaborare da parte di tutti i soggetti interessati, auspica che chi ha il potere/dovere di prendere iniziative, anche nell'attesa di direttive dettagliate, salvaguardi, per il buon funzionamento della scuola, i diritti dei lavoratori da Lui amministrati.

Cordiali saluti.

Torino, 4 maggio 2000

Il Responsabile di Settore Il Segretario Generale CISL SCUOLA

Antonio CALBINI Enzo PAPPALETTERA

 

 

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