DICHIARAZIONE CONGIUNTA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA - ORGANIZZAZIONI SINDACALI SULLA RIFORMA DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE (29/7/99)

 

Le Organizzazioni Sindacali auspicano il consolidarsi di una metodologia di confronto e di dialogo per l'avvio della riforma e dell'attuale percorso di riordino del Ministero della Pubblica Istruzione, che impegna l'Amministrazione ad ulteriori momenti di confronto e di concertazione sui successivi passaggi che seguiranno all'emanazione del decreto legislativo e condividono le motivazioni a procedere in tempi stretti e nell'ambito dei provvedimenti delegati all'attuazione della legge 59/97.

Le parti sindacali giudicano il progetto di riordino presentato, che complessivamente condividono, coerente con le "indicazioni fornite dal decreto legislativo n. 112/98, capo 3 - Istruzione Scolastica.

 

Le parti concordano

 

Sulla necessità di realizzare un nuovo sistema dell'Amministrazione scolastica che garantendo l'unitarietà del sistema pubblico di istruzione sia coerente con il processo di autonomia.

Sulla opportunità di articolare l'Amministrazione periferica in modo da renderla funzionale da un lato alla realizzazione della piena autonomia delle istituzioni scolastiche, dall'altro a garantire interlocuzioni adeguate con le istanze territoriali cui, Mi base al decreto legislativo 112, sono delegate. importanti funzioni sulla programmazione dell'offerta formativa e di raccordo fra formazione e mercato del lavoro. In tal senso la scelta di articolare l'Amministrazione in strutture regionali con incarico di funzioni dirigenziali dotate di poteri decisionali e di spesa trasferiti dal livello centrale, rafforza il necessario dialogo concertativo fra Regioni e Amministrazione; l'articolazione inoltre di servizi a livello provinciale o sub provinciale in connessione con la soppressione dei Provveditorati con funzione di consulenza, supporto tecnico alle scuole, governo dei processi di mobilità del personale per quanto non di competenza delle singole istituzioni scolastiche, in considerazione della dimensione provinciale dei ruoli del personale docente e ATA, conferma la natura di una Amministrazione periferica come struttura servente la vita e il funzionamento delle singole istituzioni scolastiche.

Si conviene sulla necessità, al fine di realizzare la nuova articolazione di strutture e servizi, di coinvolgere le organizzazioni sindacali ai sensi dell'art. 19 della Legge 59/97 e del CCNL.

Sulla necessità di attuare processi di riconversione professionale, utilizzando anche gli strumenti previsti dal nuovo, C.C.N.L., con particolare riferimento alla contrattazione integrativa e alle sue competenze in materia di individuazione di nuovi profili e diversa ricollocazione di quelli esistenti nelle aree.

Sull'esigenza di elaborare un piano di investimento anche finalizzato a reperire risorse da destinare al raggiungimento di tali obiettivi. Che, ferma restando la ricollocazione di tutto il personale in servizio nell'ambito dei nuovi assetti, sarà necessario individuare, mediante specifico accordo, apposite modalità di ricollocazione dei personale degli uffici soppressi.

Sulla centralità delle questioni attinenti alle 'strutture informatiche, e di conseguenza, all'utilizzo delle moderne tecnologie nella gestione delle funzioni. istituzionali a partire dalla valorizzazione delle professionalità esistenti.

Sulla rilevanza dei servizi amministrativi nelle scuole autonome rispetto al funzionamento dell'insieme del sistema, tenendo conto che il nuovo modello organizzativo dell'autonomia basato sull'unità dei servizi scolastici, sulla loro possibile organizzazione a rete e sulla relativa funzione di direzione, va realizzato con adeguate risorse di personale in rapporto al decentramento delle competenze.

In relazione al riordino degli IRRSAE nonché all'istituzione dell'Istituto Nazionale di Documentazione per l'innovazione e la Ricerca Educativa" e dell'"Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'istruzione", che il contratto di lavoro del personale dipendente dai succitati Enti, sia necessario che rimanga nell'ambito della Funzione Pubblica e di conseguenza nello schema di regolamentazione del decreto legislativo 29/93.

 

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