Comunicato stampa CISL SCUOLA Parità scolastica (8/3/2000)

 

La legge sulla parità scolastica approvata dal Parlamento, pur avendo affrontato alcune questioni di principio su un problema che si trascinava da 50 anni, è il frutto evidente di un compromesso ricco di contraddizioni e ambiguità, che si prestano a preoccupanti disomogeneità nell'attuazione.

Come CISL SCUOLA condividiamo, per il riconoscimento della parità, i riferimenti agli ordinamenti ed ai programmi della scuola di stato, all'obbligo di accoglimento, senza discriminazioni, delle iscrizioni da parte di tutti gli alunni che ne facciano richiesta, ai requisiti professionali ed ai diritti contrattuali dei docenti, alla valutazione dei processi e degli esiti da parte del sistema nazionale di valutazione.

 

Ribadiamo la nostra contrarietà rispetto alla possibilità di avvalersi di prestazioni professionali volontarie gratuite e il nostro dissenso sulla possibilità di ricorrere a contratti di prestazione d'opera, che di fatto istituzionalizzano un improprio precariato, sono dequalificanti professionalmente e rischiano di introdurre forme di sfruttamento del lavoro.

Come Cisl Scuola, inoltre, riteniamo che la scelta di sostegno al reddito per garantire il diritto allo studio di tutti gli studenti sia di per sé condivisibile, ma possa prefigurare un ruolo delle Regioni aperto a possibili disomogeneità di orientamenti e di comportamenti.

 

Roma, 2 marzo 2000

 

N.B.: In allegato il testo della legge.

 

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