CISL E CISL SCUOLA - COMUNICATO STAMPA SULLA PARITA' SCOLASTICA (8/11/99)

 

Non meraviglia che in questi giorni si ritorni a parlare della cosiddetta legge sulla parità scolastica.

Il ddl sulla materia approvata dalla VII Commissione del Senato è infatti il frutto evidente di un compromesso per sua natura esposto alle dinamiche del dibattito culturale, sociale e politico. Ciò che meraviglia è il clima di rissosità politica che ogni volta si determina.

La CISL sostiene da sempre che il diritto allo studio ed al sapere sono diritti della persona costituzionalmente riconosciuti e tutelati e che lo Stato ne è il primo garante. Ciò non significa che il sistema di istruzione debba essere gestito esclusivamente dallo Stato. Il Parlamento può e deve oggi operare scelte che configurino un sistema pubblico integrato, cui concorrano istituzioni scolastiche a gestione statale e non statale, definendo per queste i requisiti e gli standard di funzionamento, le forme di verifica dei processi e degli esiti formativi.

Soltanto in presenza di questo sistema di regole possono essere destinate risorse alle scuole pubbliche non statali che concorrano per libera scelta a realizzare gli obiettivi di istruzione e formazione definiti dalle leggi.

In questo contesto, CISL e CISL Scuola ritengono che la parità giuridica ed economica possa essere, in via prioritaria, assicurata attraverso il regime delle convenzioni. Questa formula può offrire garanzie di parità di trattamento rispetto agli utenti, correttamente collocati sullo stesso piano, meccanismi di trasparenza nelle modalità di erogazione dei finanziamenti e possibilità di modulazione dei costi, consentendo verifiche da parte dello Stato.

Altre forme di sostegno, seppur legittime, non danno analoghe garanzie di trasparenza.

Su queste basi CISL e CISL Scuola auspicano un dibattito parlamentare che sappia costruire le più alte convergenze culturali e politiche per una legge di civiltà che, nel sostenere la libertà di scelta, sia garanzia della qualità dei processi formativi.

 

Roma, 3 novembre 1999

 

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