In Senato il dibattito sullo stato giuridico dei docenti di religione - Valutazioni della CISL Scuola (11/9/2000)


Nelle giornate del 18 e 19 luglio il Senato è entrato nel merito dell'articolato del ddl del nuovo stato giuridico degli insegnanti di religione, dopo aver respinto una questione sospensiva e pregiudiziale preliminare.
Alla luce del dibattito e delle proposte di emendamenti annunciati, la CISL Scuola esprime le seguenti valutazioni:


"La revisione del Concordato e l'Intesa successiva sono il quadro di riferimento obbligato per il nuovo insegnamento della religione cattolica e, di conseguenza, per il nuovo profilo professionale dei suoi docenti.

La Cisl Scuola apprezza il clima costruttivo con cui il Senato sta discutendo del ddl di nuovo stato giuridico degli insegnanti di religione e sottolinea la necessità che la soluzione legislativa, non più rinviabile, definisca tale status e le forme di tutela secondo un profilo di stretta coerenza con le norme pattizie.

Se in sede pattizia fu concordata, insieme ai titoli di qualificazione professionale necessari a regime per l'accesso all'insegnamento, una disciplina transitoria di riconoscimento e di salvaguardia del lavoro dei docenti allora in servizio, occorre che oggi, secondo una logica di coerenza, nella discussione che si è avviata in Senato sul ddl di nuovo stato giuridico e sulle forme di reclutamento si individui per tutti gli insegnanti attualmente in servizio una disciplina transitoria diversa da quella a regime.

La CISL Scuola, da sempre attenta al problema della qualità dell'insegnamento, è favorevole all'ipotesi che a regime agli aspiranti alle procedure concorsuali si richieda, in aggiunta alla idoneità ed ai titoli di qualificazione professionali già previsti dalle norme pattizie, anche il possesso del diploma di laurea.

Ritiene invece non accettabile, perché incoerente e contraddittorio con la filosofia e le scelte del regime transitorio definite a suo tempo, che anche ai docenti attualmente in servizio che parteciperanno al primo concorso sia richiesto il possesso di un titolo di laurea.

Oggi è più opportuno che il sistema di reclutamento in fase transitoria si ispiri al principio del riconoscimento dell'esperienza e del lavoro, stabilizzando innanzitutto gli insegnanti di religione attualmente in servizio, piuttosto che prevedere l'accesso di docenti di altri insegnamenti."

 

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