F.P. Puglia: reinserimento dei lavoratori licenziati (3/2/2000)

 

La gestione degli esuberi di personale nella formazione professionale in funzione di un loro reinserimento nel settore è un problema che in molte realtà regionali si sta affrontando in questo periodo. La questione è generalmente risolta all'interno del sistema stesso con la riassunzione da parte di altri enti del personale estromesso. Le trattative diventano complesse quando sono coinvolti molti lavoratori nei processi di estromissione, questo perché il passaggio del personale da un ente ad un altro avviene contestualmente al passaggio dei corsi di formazione sui quali questi operano. Anche la vertenza Puglia, come già quella abruzzese e laziale, è giunta alla definizione di un verbale di accordo che salvaguardia l'occupazione attraverso l'applicazione di specifiche norme regionali e soprattutto attraverso il ricorso all'art. 26 del CCNL sulla mobilità. E' proprio l'applicazione dell'art. 26 che oggi garantisce al settore, che manca di ammortizzatori sociali, la possibilità di stabilizzare l'occupazione, mantenendo pienamente i diritti economici e giuridici acquisiti. Le questioni che devono trovare ancora soluzione, riguardano le modalità dei passaggi, che in alcuni casi sono rese più complesse da situazioni personali e collettive non ben definite. Un elemento positivo da segnalare riguarda il coinvolgimento dei lavoratori dichiarati in esubero in processi di aggiornamento e riqualificazione. Con questi strumenti, di fatto, il settore, è in grado di rispondere in modo adeguato ed immediato alle richieste sempre più articolate del mercato del lavoro, impegnando e non estromettendo il personale già in servizio.

 

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