DOCUMENTO CISL SCUOLA PIEMONTE (23/2/2000)

La Conferenza dei Comprensori CISL SCUOLA del Piemonte, riunita a Torino l'11 febbraio,

 

1) riconferma, in merito alla vicenda relativa agli artt. 29 CCNL e 38 CCNI, le indicazioni espresse nel verbale della propria riunione del 2 febbraio;

2) prende atto con soddisfazione dell'avvenuto ritiro, da parte dei Ministro, dei decreti che stabilivano procedure e commissioni per l'attribuzione dell'aumento di sei milioni. Il divario fra l'accertamento della qualità professionale nel concreto lavoro d'aula e quanto emerso dal percorso attuativo è risultato assolutamente inaccettabile ai lavoratori e questa protesta è stata correttamente assunta dalla CISL Scuola per prima.

 

Alla luce degli ulteriori sviluppi, la Conferenza dei Comprensori CISL SCUOLA del Piemonte ritiene di rimarcare:

 

Nello specifico diventa importante che la categoria comprenda:

  1. l'importanza di un aumento salariale graduale della categoria legato all'accertamento delle qualità professionali attraverso procedure serie e pienamente condivise dagli insegnanti stessi;
  2. l'inopportunità di una distribuzione "a pioggia" di fondi che possono divenire il volano per maggiori finanziamenti verso le retribuzioni del personale della scuola;
  3. la scelta sindacale di offrire uno sviluppo di carriera al personale docente tramite un percorso anche verificato che tutti possono seguire nel corso della loro attività lavorativa.

 

La nostra posizione politica si attesta quindi sulle seguenti posizioni:

  1. revisione profonda dell'art. 38 del CCNI ed eventualmente anche dell'art. 29 del CCNL;
  2. allargamento significativo della platea degli aventi diritto in prima applicazione attraverso un incremento dei finanziamenti;
  3. impegno alla verifica negli organismi sindacali e con la categoria di una nuova proposta, anche se ciò portasse ad allungare i tempi, fermo restando le decorrenze giuridiche dei benefici a partire dall'1.1.2001.

 

Le strutture sindacali della CISL Scuola Piemonte si impegnano affinchè il dibattito eviti di far emergere proposte alternative di selezione che, oggi, nella confusione generale, stanno affiorando, quali valutazioni da parte del solo dirigente scolastico, dei genitori, degli studenti che introdurrebbero nella scuola italiana "sistemi forti" fondati sull'autorità e sul criterio selettivo di gestione, contrari alla partecipazione cooperativa su cui si basa la vita democratica interna alla scuola oggi.

In alternativa sia a quanto proposto dal Ministro Berlinguer sia rispetto a forme di deriva antidemocratica riteniamo che l'ipotesi credibile oggi sia quella di costruire il consenso su possibili criteri di valutazione, procedure di formazione e selezione.

L'avvio di un "Servizio di monitoraggio e valutazione del sistema scolastico italiano" potrebbe essere un elemento per introdurre una serie di criteri che siano condivisi.

 

In ogni prospettiva futura, a breve come di lungo periodo, è indispensabile sottolineare che la scelta del coinvolgimento dei pensionati non potrà più essere riproposta. Se poi si lavorasse nella direzione di introdurre, dall'interno della categoria, degli elementi di valutazione per la categoria stessa, va fatto un investimento, per selezionare e formare personale qualificato cui affidare, in modo costante, il monitoraggio e la supervisione della qualità del sistema scolastico. Partendo dall'esigenza di attivare la formazione in servizio, si definiscono gli standard di qualità del sistema scolastico, si reclutano i formatori e li si forma. In questo contesto, riteniamo che la categoria del personale docente non si rifiuterebbe di porsi di fronte a forme di verifica.

 

Infine, l'acceso dibattito svoltosi nelle scuole ha sottolineato come ogni ipotesi di valutazione del lavoro degli insegnanti deve dare più spazio alle esperienze concrete e non solo ai titoli o alle partecipazioni a progetti; ogni curriculum deve prevedere le sue modalità di discussione; è indispensabile giungere alla pubblicizzazione di indicatori, griglie di valutazione e criteri di giudizio che impediscano differenti e casuali giudizi da parte delle commissioni.

 

Ci troviamo, quindi, a dover affrontare una fase transitoria e una prospettiva futura. Ambedue devono essere chiare nella riformulazione degli articoli contrattuali.

Su tutte le questioni la CISL Scuola riconferma ancora una volta la sua disponibilità ad affrontare con la Segreteria Nazionale la responsabilità sia della scelta più opportuna sia della soglia minima accettabile.

 

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