CISL Scuola Piemonte
Documento della consulta regionale del Piemonte
dei Dirigenti Scolastici
L'esecutivo della consulta Regionale dei Dirigenti scolastici della Cisl scuola del Piemonte, su mandato della consulta medesima e a seguito del documento diffuso in data 15/11/99 dal coordinamento unitario dei Dirigenti scolastici CGIL-CISL-UIL, esprime le seguenti considerazioni.
- Vanno maturando le condizioni per una più individuata e riconoscibile presenza dei Dir. Scolastici alle trattative che, ai vari livelli, li riguardano. E' necessario che la CISL scuola esprima rappresentanze dei Dir. Scolastici ai vari livelli, coordinate con quelle generali di categoria. Tale sforzo organizzativo dovrà tenere conto dei livelli in cui si articolerà la contrattazione, con probabile rafforzamento di quella regionale nei riguardi delle costituende direzioni generali rispetto a quella, oggi, provinciale.
- A partire da tale rafforzamento, sarà possibile costruire intese con le analoghe rappresentanze di CGIL e UIL e, pur nella differenza di funzione, con l'ANDIS, nell'ambito del protocollo siglato.
- E' essenziale che, nella sessione negoziale del marzo 2000, venga data risposta alla equiparazione, a partire dalla piena realizzazione della dirigenza e cioè dal 1/9/2000, con le altre dirigenze del P.I. La Dirigenza scolastica ha una sua specificità e non può essere confusa con le dirigenze di tipo amministrativo (per esperienze di carriera e modalità accesso, per specifico compito, non legato ad adempimenti amministrativi, per i soggetti con cui opera: i giovani e non le carte...) e trova nella contrattazione del mondo scolastico il luogo naturale anche per la propria contrattazione, ma certamente in ambiti autonomi. La piena comparabilità con le altre dirigenze pubbliche sotto gli aspetti di retribuzione, carriera, oneri, risorse, prerogative e strumenti, va ricercata e realizzata in tale ambito, che deve da una parte salvaguardare la differenze dalle dirigenze amministrative, dall'altro dare realizzazione e parità agli elementi comuni. In questa occasione (la sessione negozialedi marzo) va posto in modo chiaro e definitivo il problema della piena equiparazione retributiva con le altre dirigenze, problema che l'ultima fase contrattuale, la quale restava entro i confini di un ruolo ancora non riconosciuto in atto come dirigente, non ha risolto. Tale problema, inanzitutto come entità complessiva degli emolumenti, prima ancora che come articolazione dei medesimi, è quello oggi principalmente sentito nella categoria.
- Sulla articolazione in voci degli emolumenti è in corso un dibattito che si intreccia, almeno in parte, con quello sulla valutazione. Ecco perchè è probabilmente necessario attenersi, in prima battuta, allo sviluppo delle articolazione più certe e meno lasciate alla discrezionalità. Pertanto riteniamo necessario:
- Rafforzare la parte base della retribuzione
- Operare con forza per la comparabilità con le altre dirigenze per il salario di posizione, che riprenda, approfondisca e consolidi gli aspetti di stipendio integrativo legato a dimensioni e a complessità dell'istituto in cui si opera.
- Mantenere nella fase di passaggio le attuali differenze di carriera, senza di che, in questa fase, i benefici del passaggio alla dirigenza sarebbero marcati da una differenza molto forte fra le diverse fasce di anzianità di servizio.
- Sulla valutazione: nella situazione attuale, caratterizzata da un sistema complessivo ancora in fieri, e nel quale i vari segmenti di valutazione non si legano in un unico disegno (valutazione della scuola; valutazione dei docenti; valutazione degli allievi; valutazione del Dir. Scolastico), prevalgono per forza gli elementi di cautela, di difesa, di ricerca di garanzie. A partire da ciò, pare più opportuno non assegnare cifre impegnative alla parte di stipendio legata alla valutazione ( paiono francamente eccessivi e legati ad aleatorietà i 6 milioni previsti in contratto che potrebbero essere utilizzati in parte per altre voci).
- Sulle modalità di valutazione da parte dei nuclei regionali a ciò preposti andranno approfondite le procedure e le modalità concrete, al di là degli elementi di garanzia contenuti nel contratto integrativo.
- Occorre dare certezze per ciò che riguarda la assegnazione delle sedi, in primo luogo in occasione del passaggio alla Dirigenza in data 1/9/2000, ma anche nelle successive periodiche opportunità; infatti, il potere discrezionale di utilizzo dei Dirigenti da parte del Dirigente Generale responsabile del territorio ( e tale territorio sarà per i Dir. Scolastici la Regione) muta totalmente le norme attuali di utilizzo del personale della scuola, con le garanzie attuali della titolarità e dei trasferimenti regolati. Va affidato alla contrattazione la definizione di un sistema di tutele che, pur nell'ambito della disciplina dirigenziale, assicuri chiarezza e trasparenza nelle decisioni, dia regole sulla continuità della sede e riduca gli ambiti di spostamento, se non a domanda dell'interessato..
- E' necessario porre attenzione alla conclusione e valutazione dei corsi per la Formazione alla Dirigenza attualmente in svolgimento. Si tratta infatti di una prima esperienza transitoria, cui ne seguiranno altre come definitiva modalità di reclutamento. E' necessario un forte impegno di valutazione di questa esperienza, perchè le successive edizioni di tali corsi rispondano meglio alle esigenze di acquisizione di pratiche, di esperienze, di strumenti che i futuri formandi al mestiere di Dirigente Scolastico dovranno avere. Sarà allora indispensabile un apporto diretto delle esperienze dei Dirigenti già in servizio, che in questa prima occasione la normativa ha fortemente limitato.
- Si segnala, infine, la situazione degli attuali Presidi incaricati, per i quali la normativa ha inserito alcuni elementi di salvaguardia nello svolgimento del primo corso-concorso a Dirigente scolastico. Vanno tuttavia controllati tempi, procedure, fasi di passaggio e, soprattutto, entità numeriche (posti messi a concorso, numero dei partecipanti alla fase del corso, durata nel tempo delle graduatorie...) per tutelare nella pratica il diritto dei Presidi incaricati a veder riconosciuta l'esperienza acquisita e il lavoro svolto.
Per tali motivi e su tali argomenti la consulta piemontese dei Dirigenti scolastici della CISL ritiene opportuno organizzare una giornata seminariale per i propri iscritti entro il mese di gennaio con la Segreteria Nazionale del Sindacato Scuola CISL.
Torino, 20/12/1999
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