ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO GENERALE NAZIONALE CISL SCUOLA

RIUNITO A ROMA IL 16-17 DICEMBRE 1999 (3/1/2000)

 

RIORDINO DEI CICLI SCOLASTICI

 

 

Il Consiglio Generale della CISL Scuola, riunito a Roma nei giorni 16 e 17 dicembre 1999,

 

- Richiamato il Documento conclusivo dei lavori del precedente Consiglio Generale del 25 e 26 ottobre uu.ss. nella parte in cui, in relazione ai provvedimenti legislativi di riforma, con particolare riferimento al riordino dei cicli, impegnava "... la Segreteria Nazionale, le strutture territoriali e regionali, a dare forte e diffusa visibilità dell'Organizzazione anche attraverso iniziative pubbliche";

 

- Dando atto alla Segreteria Nazionale di aver fornito un primo, significativo assolvimento a questo impegno con la Manifestazione Nazionale di Roma del 19 novembre u.s. "GIORNATA DI MOBILITAZIONE E PROPOSTA SU SCUOLA E FORMAZIONE, DIRITTO DEL CITTADINO, RISORSA PER IL PAESE", iniziativa nel corso della quale, tra l'altro, la CISL e la CISL SCUOLA oltre a denunciare l'avvenuta approvazione alla Camera, in prima lettura, CON I SOLI VOTI DELLA MAGGIORANZA, di un provvedimento che, per la sua portata, avrebbe richiesto il massimo delle convergenze e il più ampio consenso delle forze politiche, hanno avuto modo di riassumere, sistematizzare e ribadire TUTTE LE RISERVE DI MERITO sui contenuti di una riforma che propone la ristrutturazione del sistema di istruzione, limitandosi a definire l'involucro ordinamentale SENZA IL SOSTEGNO DI MOTIVAZIONI DIDATTICHE, PSICO-PEDAGOGICHE E CULTURALI;

 

- Considerato che, attraverso le numerose analoghe iniziative sul territorio e, soprattutto, attraverso il dibattito nelle scuole, si sta registrando UN DIFFUSO e CRESCENTE DISSENSO tra i lavoratori su una riforma di cui NON CONDIVIDONO LE SCELTE e sulla quale è mancato UN LORO REALE COINVOLGIMENTO;

 

- Tenuto conto che il dibattito sul ddl di riordino dei cicli attualmente in corso presso la 7a Commissione Istruzione del Senato è destinato a subire un presumibile slittamento, sia per la priorità dei provvedimenti finanziari e di bilancio, sia per le annunciate verifiche politiche all'interno della maggioranza;

 

- Valutato che in tale contesto, come evidenziato nella relazione della Segreteria Nazionale, è ragionevole ipotizzare una più distesa calendarizzazione dei tempi tecnici e politici per la conclusione dell'iter parlamentare,

 

IMPEGNA

 

La Segreteria Nazionale a proseguire e intensificare l'azione di interlocuzione politica con il Governo e con il Parlamento onde introdurre nel testo del provvedimento emendamenti integrativi e correttivi tesi a migliorarne l'impianto, secondo le linee emerse nella richiamata Manifestazione Nazionale del 19 novembre u.s.

Tali linee, infatti, rappresentano non solo un patrimonio consolidato della CISL e della CISL Scuola, ma anche UN PUNTO DI RIFERIMENTO POLITICO-SINDACALE e TECNICO-PROFESSIONALE, intorno al quale si registrano crescenti convergenze del mondo della scuola e delle forze culturali più vive e aperte della società e di quanti, rifiutando atteggiamenti di fatalistica rassegnazione, credono COME NOI nella forza del dialogo, del coinvolgimento e dell'impegno.

 

Il Consiglio Generale della CISL Scuola, in particolare, sollecita la Segreteria Nazionale a richiedere, in tempi strettissimi una AUDIZIONE con la 7a Commissione Istruzione del Senato, sia per riproporre le posizioni di merito dell'Organizzazione, sia per dare voce e consistenza alle preoccupazioni che i lavoratori della scuola nutrono intorno al provvedimento, anche per le sue ripercussioni occupazionali, non sottovalutabili in assoluto, né tanto meno dal sindacato confederale CISL, che rappresenta e tutela il LAVORO oltre che i LAVORATORI.

Analogamente, il Consiglio Generale della CISL Scuola sollecita le strutture provinciali e regionali a dare continuità e diffusività alle iniziative di informazione, confronto e dibattito con la categoria, anche attraverso raccolte di firme da far affluire alla Presidenza del Senato, e ad attivare incontri con i parlamentari e le forze politiche territoriali per motivare sul piano tecnico, professionale e sindacale le ragioni del nostro dissenso, sensibilizzandoli sulle nostre proposte delle quali il Parlamento dovrebbe farsi responsabilmente carico.

 

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