Nota delle Segreterie Nazionali dei sindacati scuola CGIL CISL UIL. (2/5/2000)

Nel confermare la convocazione dell'attivo unitario nazionale per il giorno 27 marzo 2000, si invia il documento "piattaforma" con i contenuti della vertenza.

Le strutture, al fine di mobilitare la categoria sui contenuti della vertenza, definiranno un piano di assemblee di scuola o territoriali coinvolgendo comunque il maggior numero di lavoratori interessati. L'attivo nazionale preciserà le iniziative di lotta che saranno comunicate successivamente.

 

SINDACATI NAZIONALI DELLA SCUOLA CGIL, CISL E UIL.

VERTENZA NAZIONALE PER I SERVIZI ATA DELLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA.

L'approssimarsi dell'entrata a regime dell'autonomia scolastica, della riforma dell'amministrazione centrale e periferica, del dimensionamento delle scuole, dell'attuazione dell'art. 8 della L.124 rappresentano una scadenza eccezionale del processo di riforma e decentramento organizzativo del sistema scolastico.

Tale situazione rende necessaria l'assunzione d'impegni concreti da parte del M.P.I. affinché i servizi ATA della scuola dell'autonomia siano in grado di rispondere a questa esigenza straordinaria rafforzandone le potenzialità e l'efficacia.

Il CCNL dei lavoratori della scuola ha avviato questo processo di rinnovamento attraverso la definizione di alcuni istituti che contribuiscono alla riorganizzazione dei servizi in rapporto alle nuove esigenze dell'autonomia.

Il modello organizzativo dei servizi.

L'istituzione "dell'unità dei servizi" in ogni scuola, la nuova figura del direttore dei servizi, l'articolazione delle funzioni e delle responsabilità d'incarico del personale rappresentano un modello organizzativo basato sui principi di funzionalità ed efficacia che va sostenuto con interventi concreti: investimenti di risorse e iniziative di formazione. Le esigenze organizzative dei servizi scolastici conseguenti all'attuazione del processo dell'autonomia richiedono impegni concreti da parte dell'amministrazione.

La formazione.

Gl'impegni assunti con il CCNL per l'individuazione delle risorse per la formazione degli ATA ed in particolare di coloro che svolgeranno le funzioni aggiuntive non trovano, a tutt'oggi una concreta applicazione. Le risorse specifiche a disposizione sono insufficienti.

In maniera particolare si richiede:

    1. l'attuazione degli istituti contrattuali ed il rispetto delle scadenze previste all'art.44 del CCNI;
    2. lo svolgimento, entro 31 Agosto 2000, della formazione di chi ha già svolto le funzioni aggiuntive e entro il 31 Agosto 2001 del secondo scaglione;
    3. l'attivazione dei corsi di riconversione entro l'anno 2000;
    4. l'attivazione dei corsi/concorsi finalizzati alla formazione di coloro che chiedono il passaggio ad un profilo superiore a partire dall'a.s. 2000/2001;
    5. l'entrata a regime del nuovo sistema di aggiornamento.

La riforma del MPI ed il decentramento.

- La situazione sul versante della gestione amministrativa e dei carichi di lavoro nelle scuole con l'entrata in vigore dell'autonomia comporterà per le istituzioni scolastiche l'assunzione dei nuovi oneri e competenze previsti dai diversi regolamenti attuativi in merito alla gestione amministrativa contabile, a quella del personale, al funzionamento dei servizi necessari alle nuove competenze progettuali delle scuole.

La riforma dell'Amministrazione centrale e periferica determinerà per le scuole un ulteriore accentuazione di tali compiti di gestione. Con l'attuazione del decentramento si rischia lo "scarico" nelle scuole dell'arretrato degli atti di gestione del personale accumulati dai Provveditorati agli studi.

La gestione amministrativa e i servizi informatici.

  1. Le difficoltà di gestione finanziaria dei bilanci delle scuole, registrate con l'applicazione del D.M. 93/1999 che ha stabilito il monitoraggio dei flussi di cassa, permangono ancora. Tale situazione ha ridotto, di fatto, le potenzialità di gestione delle scuole limitandone fortemente l'attività programmata. E' necessario che il MPI apporti sostanziali modifiche al decreto per ricondurre i limiti di spesa delle scuole agli stanziamenti di bilancio.
  2. La bozza di regolamento di contabilità

  3. Nella bozza di regolamento di contabilità elaborata dal MPI non trovano alcuna identità il nuovo modello organizzativo dei servizi, il ruolo e le nuove responsabilità del direttore dei servizi generali previste dal CCNL. Il regolamento precostituisce, inoltre, un modello di funzionamento degli OO. CC. e dei poteri nella scuola non condivisibile anticipando, peraltro, l'iter parlamentare non ancora concluso. Il testo proposto deve essere modificato radicalmente recependo in maniera esplicita le novità e le nuove competenze definite dal contratto.
  4.  

    Gli organici.

    Il confronto apertosi tra OO. SS. e MPI sull'attuazione dell'art.53 del CCNI per la definizione dei nuovi criteri di distribuzione degli organici registra un atteggiamento di chiusura di quest'ultimo che propone una riduzione drastica del numero degli addetti e l'individuazione di criteri distributivi del personale inadeguati al modello organizzativo. Nessun riferimento è stato fatto in merito ai cambiamenti derivanti dall'attuazione dell'autonomia.

    Alcune proposte per una modifica dell'ipotesi del MPI.

    I nuovi criteri dovranno tenere conto:

  5. del mantenimento dei posti di personale derivante dall'attuale sistema di determinazione degli organici compresi quelli recuperati dall'intesa del 7/10/99;
  6. di una distribuzione del personale in rapporto alle esigenze reali, ai carichi di lavoro delle scuole, alle nuove esigenze dell'autonomia;
  7. dell'applicazione dei principi stabiliti dall'art.53 del CCNI;
  8. della possibilità di integrare attraverso la contrattazione decentrata provinciale l'organico delle scuole.
  9. Per la funzione amministrativa e per i servizi generali:

  10. un organico base dell'unità dei servizi "standard" per tutti gli ordini di scuola che sia riferito all'istituzione scolastica dimensionata con 500 alunni;
  11. un incremento dell'organico che tenga conto d'indicatori di complessità determinati: dal numero delle sedi scolastiche, dal tempo scuola, dall'educazione per gli adulti e dai corsi serali, dal numero complessivo degli addetti, dal numero dei laboratori funzionanti, dall'estensione delle superfici e delle strutture utilizzate (palestre, teatri, officine, spazi esterni), ecc..
  12. un organico aggiuntivo da contrattare a livello territoriale riferito alle istituzioni scolastiche dove il lavoro del personale ATA è legato a particolari condizioni di complessità: l'elevata frequenza alunni portatori di handicap, presenza di alunni extracomunitari, attivazione di progetti d'istituto, particolari condizioni logistico strutturali, ecc..
  13. Per la funzione tecnica:

  14. la conferma dell'attuale sistema di definizione del numero di unità di assistenti tecnici necessari in rapporto all'attività didattica e alla presenza dei laboratori decisa dagli OO. CC. sulla base dell'impegno orario settimanale: 24 ore di attività di assistenza alla didattica,12 ore da dedicare alla preparazione delle esperienze e della manutenzione;
  15. l'estensione della figura dell'assistente tecnico in tutti gli ordini di scuola compresa la scuola elementare e media in relazione al processo di riforma degli ordinamenti che estendono le attività di insegnamento nei laboratori.
  16. Il personale soprannumerario al 1/9/2000.

    L'attuazione del dimensionamento delle scuole dal 1/9/2000 creerà a livello provinciale un soprannumero di personale in particolare di quello appartenente alle qualifiche uniche. Un consistente esubero coinvolgerà i Direttori dei servizi e i Responsabili amministrativi che per motivi vari non hanno partecipato ai corsi di formazione.

    Un impegno particolare va chiesto al MPI per un'utilizzazione qualificata di questo personale: per non disperdere queste qualificate competenze bisogna puntare allo sviluppo della rete scolastica dei poli, dei consorzi di scuole ed evitare le solite soluzioni di ripiego come l'utilizzo negli uffici scolastici periferici.

    L'applicazione del CCNL e del CCNI nelle scuole.

    Gl'istituti contrattuali delle funzioni aggiuntive hanno avviato il processo di valorizzazione delle professionalità del personale e del nuovo modello organizzativo dei servizi scolastici.

    La parte del CCNI che prevede l'attribuzione delle funzioni aggiuntive non è stata attuata in modo coerente. L'assegnazione di queste responsabilità così importanti per la funzionalità delle scuole è stata applicata in maniera difforme creando un clima di diffidenza e di sfiducia e casi d'ingiustizia tra il personale.

    E' necessario definire:

  17. l'interpretazione autentica dell'allegato 7 che applichi l'istituto contrattuale in maniera univoca in tutte le scuole;
  18. la stesura delle graduatorie per l'a.s.2000/2001 tenendo conto del risultato dei corsi di formazione specialistica e degli orientamenti espressi in sede di interpretazione autentica;
  19. una sede di raffreddamento risolutiva dell'eventuale contenzioso interpretativo.

I profili professionali e l'autonomia.

- L'esperienza acquisita in questo anno di sperimentazione dell'autonomia, dello svolgimento delle funzioni aggiuntive ATA deve essere oggetto di una riflessione e di un approfondimento. Il CCNL in riferimento al nuovo biennio contrattuale prevede la verifica dei profili professionali in rapporto all'esperienza dell'autonomia scolastica per modificare, integrare il modello organizzativo.

  1. L'organizzazione funzionale dell'unità dei servizi deve essere maggiormente esplicitata attraverso l'istituzione di un numero di figure intermedie adeguate alla complessità di gestione dei servizi della scuola. Questo arricchimento delle professionalità esistenti deve essere correlato funzionalmente in sede di definizione dei nuovi organici di scuola.
  2. Il passaggio del personale degli EE.LL.

    - Uno dei risultati più importanti della riorganizzazione dei servizi scolastici nell'ambito della riforma dell'autonomia scolastica, il trasferimento del personale a dipendenza degli EE.LL. allo Stato, rischia di essere messo in discussione. La gestione del trasferimento di personale è attuata dal MPI con tempi lentissimi, come un corpo separato e distinto, senza farlo rientrare nell'insieme organizzativo dei servizi scolastici.

    - Soltanto con la recente sottoscrizione di un'intesa tra OO. SS. della scuola e MPI per la gestione dei servizi misti e la garanzia dei livelli di erogazione dei servizi scolastici si è avviato un primo processo di chiarificazione e di certezza sulle competenze del personale transitato e quelle degli EE.LL..

  3. Rimangono tuttora irrisolti i maggiori problemi che riguardano la gestione transitoria dei servizi, il sistema di reclutamento e le garanzie occupazionali del personale precario, il confronto con l'Aran per la stesura dell'accordo sugli inquadramenti del personale. L'accordo deve essere fatto in tempi brevissimi per dare certezze ai lavoratori transitati.
  4. Il reclutamento del personale dei servizi ATA.

    Il sistema di reclutamento del personale ATA a tempo determinato e indeterminato è stato riformato solo parzialmente dalla L.124. La vicenda del passaggio del personale degli EE. LL. ha posto in risalto i gravi problemi di funzionalità del sistema di chiamata a tempo determinato gestito dagli uffici provinciali del lavoro.

  5. Le graduatorie provinciali per il conferimento delle supplenze statali sono esaurite in molte province determinando il ricorso al collocamento. Occorre una proposta complessiva di riforma del sistema di reclutamento. La scuola dell'autonomia non può essere condizionata dai tempi e dalle lunghe procedure dell'attuale collocamento che non garantisce un servizio scolastico efficiente.
  6. E' necessario costruire un sistema adatto alla scuola che coniughi le esigenze del collocamento e dell'occupazione con quelle della funzionalità dei servizi. Tale soluzione permetterebbe la valutazione di eventuali servizi di scuola prestati in dipendenza dello Stato e degli EE.LL..

- Nonostante il percorso tracciato dal contratto, questi ed altri problemi rimangono tuttora irrisolti a causa dell'atteggiamento del datore di lavoro che non rispetta i patti sottoscritti. Il CCNL, il CCNI avevano individuato nel nuovo modello organizzativo dei servizi e nella valorizzazione del personale Ata uno degli elementi prioritari della politica scolastica. Gli impegni vanno rispettati. Occorre aprire una discussione e una riflessione a tutto campo ed invertire la rotta in tema di gestione dei servizi ATA.

- Le Segreterie nazionali dei sindacati scuola CGIL, CISL, UIL di fronte a questa situazione, a sostegno di una politica di rilancio dei servizi scolastici, hanno aperto una vertenza nazionale sulla quale chiamano alla mobilitazione tutto il personale ATA della scuola.

 

 

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